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Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Ecco una delle storie che ci ha appassionato di più.
Istria: cento anni di storia
Da Barche a Motore 1990, n.3, maggio, pag. 98-106.
A poche miglia da Trieste vi aspettano una costa rigogliosa, gente cordiale, marina attrezzati e splendidi paesi in perfetto stile veneziano. Il mare, grazie alle correnti che arrivano dal profondo ionio, è tra i più puliti dell’Adriatico.
Con ben 13 moderne marine in sole 100 miglia, l’Istria è una delle coste più attrezzate del Mediterraneo e consente una tranquilla e piacevole navigazione ad imbarcazioni di ogni tipo e dimensione. Vicinissima, eppure molto differente da tutte le coste italiane dell’Adriatico settentrionale, da sempre è gradita meta per crociere perché facilmente raggiungibile in breve tempo di navigazione nelle giornate di calma che predominano nel periodo estivo. Dieci “Little Venices” circondate da una natura rigogliosa e a tratti quasi tropicale, un litorale incantevole e molto eterogeneo (spiagge sia di ghiaia sia di sabbia, rocce, scogli, calanche ed isolotti), oltre 3500 chilometri quadrati di interno fatto di boschi di conifere e di querce vi giustificheranno il perché di tante dispute nelle due grandi guerre, in questa terra di lingua e maggioranza etnica ancora italiana. Provenendo da qualsiasi porto dell’Adriatico settentrionale, si ha ogni volta la magica sensazione di poter tornare indietro nel tempo e nella storia con sole pochissime ore di navigazione: lasciandosi alle spalle le interminabili spiagge sporche e affollate, di colpo lo scenario cambierà totalmente: dalla foschia (dominante in queste zone) vi apparirà sull’acqua una strana e netta linea di demarcazione! Vi consigliamo allora di rallentare un po’ sia per evitare i tronchi ed altri oggetti galleggianti, che in genere si addensano lungo questa linea, sia per godere ed apprezzare il benvenuto in Jugoslavia: cambia la corrente e, uscendo dalle acque giallognole che scendono in senso antiorario lungo le coste italiane, si entra nella corrente di acque pulite che arrivano direttamente dal profondo Ionio e corrono verso nord ovest lungo le coste rocciose della Dalmazia. L’Istria è l’ultimo “dente” di terra che si nutre di questa benefica corrente.
I porti dove si possono effettuare le pratiche di entrata sono nell’ordine: Capodistria (Koper), Pirano (Piran), Umago (Umag), Cittanova (Novigrad) solo stagionale, Parenzo (Porec), Rovigno (Rovinj), Pola (Pula) ed Abbazia (Opatija) solo stagionale. A meno che non veniate da Trieste o Monfalcone, per cui l’obbligatoria sosta doganale può essere effettuata a Capodistria (per poter poi essere completamente liberi di fermarsi in ogni zona permessa alla navigazione), vi consigliamo l’atterraggio a Pirano o Umago. Benché la vecchia Capodistria (antico insediamento romano chiamato Capris, da cui Koper) sia molto carina ed abbia una quantità di notevoli monumenti arroccati su quella che un tempo era un’isola, il suo porticciolo non offre buoni servizi e, seppur porto di entrata, salvo volersi assolutamente fermare ad Isola (Izola) o lungo le spiagge (peraltro tutte esposte ai venti settentrionali) consigliamo di attraversare il golfo di Capodistria ed entrare a Pirano. Pirano è una delle più graziose cittadine di stile veneziano di tutta la costa dalmata. Provenendo da ovest, il primo punto di avvistamento sarà il faro di Capo Salvore (con portata di 17 miglia è una torre bianca addossata ad una casa) dietro al quale si apre l’ampia baia di Pirano. Poi avvisterete il primo dei campanili molto simili a quello di San Marco a Venezia: quello della Cattedrale. Dogana, polizia, capitaneria, rifornimento di carburante ed acqua sono sulla banchina Sud con fondale di 2-3 metri. Inoltre Pirano, (dal greco Pyr = fuoco, forse da un antico faro), è porto franco e vi consigliamo un rifornimento completo per la crociera di liquori, vino (da provare il locale Refosk, nonché i vini e le malvasie di Parenzo o la classica Zilavka di Mostar) ecc.. Da non perdere la visita alla città vecchia che offre un delizioso miscuglio di stili, dal romanico al bizantino al gotico, e specialmente la Chiesa della Madonna con quadri del Carpaccio, Tintoretto e Tiepolo. In caso di affollamento del porticciolo o di problemi tecnici minori (per quelli veramente gravi consigliamo comunque il rientro in Italia: Trieste è a sole 11 miglia!) potete senz’altro appoggiarvi al marina di Porto Rose (considerato il più bello della Jugoslavia).
I tetti di Pirano. Una visita alla città vecchia è d’obbligo per ammirare il miscuglio di stili che vanno dal romanico al gotico e al bizantino.
Fate attenzione a secche e scogli
Porto Rose è una graziosa cittadina turistica fronteggiata da una bella e lunga spiaggia e contornata da roseti (da cui il nome) ulivi, pini ed altra tipica macchia mediterranea. Inoltre potrete andare allo stabilimento terapeutico per i benefici fanghi salso-bromo iodici a base di residui della lavorazione del sale marino provenienti da Sicciole, la maggiore delle saline della zona, in fondo alla baia. Infine per la vita notturna consigliamo senz’altro il Grand Hotel Metropol sede del più bel Casinò di tutta la Jugoslavia, proprio adiacente agli ormeggi e con ingresso gratuito per i clienti del marina. Se intendete rimanere in zona almeno un giorno e non soffiano forti venti settentrionali, dopo una brevissima navigazione di 1.5 miglia attorno alla punta della Madonna, dirigete verso la baia di Fiese, dove potrete fare un bel bagno nel laghetto dolce, o di Strugnano per mangiare ostriche e pesce freschissimi nel ristorantino sull’ultima spiaggia della Slovenia. Proseguendo nel nostro itinerario entriamo in Croazia e, doppiato Capo Salvore, con vento e mare completamente calmi ci si può avvicinare prudentemente alla costa per fare una bella nuotata, più una passeggiata fra le rovine dell’antico porto romano di Sipar, definitivamente distrutto dai pirati attorno al IX secolo. Altrimenti è meglio tenersi fuori almeno mezzo miglio a causa di numerosi scogli. L’arrivo a Umago è preannunciato dall’alta ciminiera di un tetro cementificio poco a sud della cittadina, che invece è molto pittoresca con la sua struttura medievale ottimamente conservata. Attenzione all’entrata, in quanto vi sono numerose secche e scogli, specialmente nel lato nord ovest della baia: una serie di boe (rosse e nere) vi indicheranno la giusta via. A sinistra, la nuova marina Acy, dietro la quale c’è un Hotel (l’Adriatic) con ristorante discoteca e il secondo Casinò dell’Istria. Consigliamo una escursione a Buie, 2 km di piacevole cammino con splendida vista sul mare. Ripartendo da Umago sarà prudente tenersi almeno a 0.5 mm dalla costa orlata di scogli e secche specialmente attorno al Capo Dalja dove c’è una boa conica nera da lasciare a sinistra provenendo da Nord. Lungo le 7.5 mm che separano Umago da Cittanova (Novigrad), ci sono tre o quattro calanche belle ma poco riparate, adatte a prudenti soste per bagno, ma non per pernottare. L’attenzione alle boe e alle secche andrà prestata fino alla darsena di Cittanova dove recentemente è stato costruito un marina a cui si accede attraverso un canale con 2-3 metri di fondo. In alternativa alla marina, salvo con libeccio, potrete ancorarvi nella baia di Mirna, dove la bora non alza mare ma può soffiare violenta.
Il Canale di Leme, lungo 5,5 miglia, collega Orsera a Rovigno, ed è uno splendido fiordo naturale. Sconsigliato navigarci quando soffa la bora.
Storia e natura
Anche questo è un delizioso paesino di 2000 abitanti, dalle antiche origini e dalla struttura medievale dove potrete agevolmente fare rifornimento di tutti i generi, fare una passeggiata e visite artistiche (ricordiamo la Basilica di San Pelagio del VIII secolo) o, la sera, fare un salto in discoteca. A sole 3 miglia a sud si apre la baia di Cervara (Crvar) nel cui angolo sud est è stata recentemente costruita una moderna ed attrezzata marina. Fate molta attenzione agli scogli ed alle secche che contornano la parte sud ovest della baia in quanto poco visibili e mal segnalati: si consiglia di tenere un allineamento per l’entrata di 130 gradi da 2 miglia al largo del marina. Da qui a Parenzo (Porec) in linea diretta sarebbero solo 3.5 miglia, ma vi consigliamo di farne almeno 5 per stare alla larga dagli “Skolj”. Il porto vecchio è compreso fra l’isola e le dighe di San Nicola e la terra ferma. Nella rada è vietato l’ancoraggio ed è difficile trovare un posto con poppa sulla banchina est con 2-4 metri di fondo. Inoltre i venti da sud ovest alzano mare grosso ed in tal caso bisogna rifugiarsi a ridosso dell’isola San Nicola con cavo a terra in quanto il fondo non è buon tenitore. Parenzo è uno dei più antichi insediamenti dell’Adriatico: è stata colonizzata prima dagli Illiri venticinque secoli orsono, poi dai Romani (da cui la forma ottagonale del centro sulla pianta dell’antico “castrum”) e quindi dai Veneziani. Numerosi i monumenti, ricordiamo solo la Basilica di S. Eufrasio (che ne fu vescovo nel VI sec.), che racchiude gli intatti mosaici d’oro zecchino, ancora oggi uno dei più splendidi tesori dell’epoca bizantina. In alternativa si può andare un miglio più a sud nella piccola Marina Parentium immersa nel verde di una bella zona turistica con ville ed alberghi. L’entrata e l’uscita sia da Parenzo che da Marina Parentium richiedono molta attenzione: la zona è costellata di secche e scogli. Perciò, superato l’isolotto Altese (Altijez), per arrivare a Orsera (Vrsar) sarà prudente mantenersi almeno ad 1 mg dalla costa. Ricordate che è proibita la navigazione fra gli isolotti di Juraj e Kuvrsada e la terra ferma. In alternativa c’è il Marina di Valalta con tutti i servizi ma con solo 15 posti a disposizione delle barche in transito e per soli naturisti. Orsera è sovrastata dal castello Vergottini attorno al quale durante il Medioevo si è sviluppato un pittoresco paesino (1000 abitanti) a nord dell’imboccatura del canale di Leme (Limski Kanal). Il porticciolo, aperto al Maestrale, è prevalentemente occupato da pescherecci e con poche facilità per il diporto nautico. Dall’imboccatura del Canale di Leme a Rovigno (Rovini) sono solo 4 mg e potrete passare sia all’interno che all’esterno della “Figarola” (fermatevi per un bel bagno).
Il paese di San Lorenzo al tramonto.
Da Rovigno a Pola
Salvo doversi rifornire di acqua o carburante all’estremo sud ovest della banchina commerciale del porto di Rovigno, circumnavigate la città vecchia (originariamente un’isola), lasciando l’isola di Santa Caterina a dritta e dirigete direttamente al marina Acy senza “azzardare” il bacino di nord est. Rovigno è una vivace cittadina di 8000 abitanti ricca di arte, dove potrete rinnovare il piacere di passeggiare fra splendidi palazzi rinascimentali e barocchi, stile del quale ne è stupendo esempio la chiesa di Sant’Eufemia del XVIII secolo. Ripartendo da Rovigno, consigliamo di fermarsi almeno per un bagno all‘Isola Rossa (Crveni Otok) od altra a vostra preferenza, arrivandoci dall’esterno. Continuando a scendere, si dovrà lasciare a sinistra la secca Porer e passare al largo delle isole Brioni, ex residenza estiva di Tito, ora parco nazionale protetto, vietate al turismo nautico. Pertanto l’entrata a Pola andrà effettuata non dal Canale di Fasana, bensì lasciando a sinistra le suddette isole Brioni. Pola con i suoi 60.000 abitanti è la capitale dell’Istria: fondata probabilmente dagli Illiri 4 secoli prima di Cristo, Pola ebbe la sua grande espansione sotto l’imperatore Augusto, il quale fece costruire, fra l’altro, la grande “Arena” alta più di 30 metri ed ancora oggi perfettamente conservata. Per visitare Pola ed approvvigionarsi di tutto, si potrà facilmente navigare fino in fondo al porto ed ormeggiarsi al marina Acy, nel cuore della città. Altrimenti, per un soggiorno più tranquillo ma meno pratico, si potrà dirigere direttamente 4 mg più a sud verso la bella e riparatissima baia di Veruda dove è stato allestito un marina. I collegamenti con Pola, sono però scarsi. Ancora 5 mg e arriverete a doppiare Capo Promontore: vi consigliamo di girare al largo dello scoglio Porer e di non arrischiare a tagliare fra le secche, in quanto il possibile improvviso cambiamento dei venti e delle notevoli correnti (fino a 3 nodi) in questo punto, potrebbe mettervi in serie difficoltà. Inoltre vi ricordiamo che qui comincia il famoso golfo del Quarnaro dove la bora ed il mare da essa sollevato possono raggiungere notevole intensità, malgrado il fetch sia solo di 40 mm.
In alto a sinistra, l’Isola Rossa, davanti a Rovigno. Sotto a sinistra, balconi fioriti a Umago. A destra, il porto di Pirano.
La baia di Medolino
“Botte di ferro” contro tutti i mari è la baia di Medolino (Medulin). Non tentate comunque di rifugiarvici in caso il mare sia già abbastanza formato in quanto lo stretto imbocco della baia è contornato da diversi scogli pericolosi, poco segnalati e non visibili con mare grosso. La baia è grande e molto bella con boschi fino al mare e tratti deserti misti a complessi alberghieri affollati di nudisti; c’è anche un marina costruito dietro l’isolotto di Pomer e un ristorante galleggiante. Le 40 mm di risalita lungo la costa a Sud-Est dell’Istria, sono caratterizzate da lunghe spiagge e vegetazione lussureggiante. Il clima qui è decisamente più mite che sull’altra costa in quanto le alte montagne riparano dai freddi venti settentrionali e, salvo che con la bora, la navigazione è più tranquilla perché riparata dalla stessa costa istriana a sinistra e dalla grande isola di Cherso a dritta. Finite le splendide “piccole Venezie” ci sono 4 belle baie nel raggio di 5 mg prima di arrivare ad Albona: Budava, Vinjole, Porto Carnizza ed Arsa. Da Albona ad Abbazia, ultima meta del nostro periplo, ci sono circa 18 mg di navigazione senza soste di particolare interesse attraverso il canale di Faresina in cui bisogna tenere la destra. Abbazia è una delle più famose risorse balneari della Jugoslavia: turisticizzata lo scorso secolo dagli Austriaci, la cui imperatrice la elesse a residenza estiva, oggi conta 10.000 abitanti. Qui potrete scegliere fra la marina Acy, la più grande e la più meridionale, o la più esclusiva marina Admiral.
La cartina dell’Istria con tutte le principali località della penisola.
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