1990. Destriero, la barca da 60.000 cavalli che dominò l’Oceano

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Giugno 1990 n.4 pag 94-95
Giugno 1990 n.4 pag 94-95

Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Iniziamo da una delle storie che ci ha appassionato di più.

 

1990. Un Destriero con 60.000 cavalli

 

Da Barche a Motore 1990. Anno 1 n.4 giugno 1990, pag. 94-97


Lo Yacht Club Costa Smeralda ha lanciato la sua sfida per la conquista del Nastro Azzurro. Sarà il Destriero a tentare la cavalcata record nel 1991, ma già da quest’anno francesi e australiani attaccheranno il trofeo.

Il dado è tratto. Nel salone d’onore del CONI al Foro Italico, martedì 15 maggio, l’Aga Khan ha presentato il programma della sfida allo Yacht Club Costa Smeralda per la conquista dell’Hales Trophy, il Trofeo istituito nel 1935 per premiare tangibilmente gli armatori della nave che compiva la più veloce traversata atlantica, coloro cioè che si erano meritati l’onorifico Nastro Azzurro (Blue Riband).

L’imbarcazione a cui sono state affidate le sorti della sfida porterà il nome di Destriero, un nome che nella simbologia medievale rappresentava la potenza, il coraggio e la resistenza, doti divenute simbolo di valore e di cavalleria. Il tentativo di record, che ha ricevuto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana, verrà compiuto nell’estate del 1991, nel rispetto dei regolamenti dell’Hales Trophy, ridefiniti recentemente. I fondatori del prestigioso trofeo non potevano ai loro tempi immaginare che imbarcazioni diverse dai grandi transatlantici di linea potessero cimentarsi nel tentativo di record, come è avvenuto in questi ultimi anni, e così il nuovo comitato dei garanti (Trustees) ha dovuto procedere a un aggiornamento dei regolamenti vigenti. Si è tenuto conto delle realtà moderne, pur mantenendo inalterati gli originali principi istitutivi “…di servire quale stimolo al miglioramento delle prestazioni dell’imbarcazione e al perfezionamento della sua meccanica…”.

I criteri fondamentali sui quali è stato definito il nuovo regolamento del Trofeo Nastro Azzurro si possono ridurre a tre:

  1. la sicurezza dell’equipaggio e dell’imbarcazione sono di primaria importanza. In primo luogo si richiede che l’imbarcazione sia costruita secondo i regolamenti di una Società di Classificazione Riconosciuta;
  2. l’imbarcazione deve avere una funzione di utilità in senso marittimo, ossia dare un significativo contributo alla tecnologia navale e non deve essere costruita solo per compiere più velocemente la traversata. D’altro canto non è espressamente richiesto che l’imbarcazione debba trasportare passeggeri paganti durante la traversata (ndr: la sola clausola che ultimamente veniva riconosciuta come vincolante);
  3. l’imbarcazione non deve effettuare rifornimenti di carburante o ricevere assistenza di alcun tipo durante la traversata, salvo interventi nel campo dell’elettronica e degli strumenti di navigazione.

Appare evidente la volontà di tenere lontane dall’Hales Trophy le rapaci mani dei “Cacciatori di record”, uomini senza scrupoli, assolutamente privi di qualsiasi motivazione sociale, invisi anche alle leghe ambientalistiche. A parte l’ironia, i regolamenti dell’Hales Trophy erano apparsi recentemente assai poco chiari di fronte ai tentativi di record compiuti negli ultimi tempi effettuando rifornimenti intermedi, il che, naturalmente, consente di impiegare barche molto più leggere e più veloci, comunque completamente diverse da quelle che immaginava Harold Keates Hales. Due di questi tentativi, quello del Virgin Atlantic dell’inglese Richard Branson e successivamente quello del Gentry Eagle del miliardario americano Tom Gentry, dopo una prova fallita, hanno avuto successo. Gentry ha addirittura polverizzato i record precedenti compiendo la traversata in 2 giorni, 14 ore e 7 minuti, alla velocità di 47,36 nodi. In un primo tempo era sembrato che i record di Branson e di Gentry potessero essere legittimi. In effetti il regolamento non vietava espressamente i rifornimenti durante la traversata e quindi questi si potevano considerare consentiti. Ma i Trustees, cogliendo lo spirito originario che informava il regolamento, decisero di non assegnare l’Hales Trophy né a Branson, né a Gentry, perché le imbarcazioni e le modalità del record non corrispondevano ai principi del regolamento. Di qui la decisione di ridefinire in termini inequivocabili il regolamento, come già detto.

Per mettere a tacere ogni possibile polemica, l’ideale sarebbe ora conquistare l’Hales Trophy battendo anche il record di Gentry.

E questo è l’obiettivo dichiarato dello Yacht Club Costa Smeralda. Si tratta di compiere una traversata di quasi 3.000 miglia (dal faro di Bishop Rock a New York alle isole Schilly in Inghilterra, la distanza è di 2942 miglia, pari a 5.448 kilometri), in meno di 62 ore e 7 minuti.

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Giugno 1990 n.4 pag 96-97

I protagonisti

All’impresa contribuiranno la Fiat per la progettazione, la Fincantieri per la costruzione, Pininfarina per il design, Veneziani Vernici per i rivestimenti, Allumix (società del gruppo IRI) per il materiale di costruzione, General Electric per le turbine, KaMeWa per gli idrogetti (che non serviranno solo per la propulsione, ma che avranno anche la funzione di invertitori e di timone, grazie a un meccanismo aggiuntivo), Renk Tacke per i riduttori per gli idrogetti, SEPA per gli elementi di controllo e monitoraggio, Ciga Hotel per l’ospitalità a tecnici ed equipaggio e infine l’Agip che fornirà il gasolio ecologico, cioè a basso tenore di zolfo, e i lubrificanti. Il consumo di carburante previsto supera le 500 tonnellate, il materiale di costruzione dello scafo è in lega d’alluminio, le turbine hanno una potenza di 20.000 cv ciascuna e la velocità supererà i 50 nodi. Il Destriero costerà 50 milioni di dollari, poco più di 60 miliardi di lire. Troppo ? “No.” hanno affermato i progettisti: “Normale per un’imbarcazione di questo genere”. Il tentativo di record è stato fissato per l’estate del 1991 con partenza da New York e arrivo a South Hampton. Luglio e agosto sono i mesi più favorevoli per la minore presenza di iceberg. Il varo e le prove decisive in mare dovrebbero avvenire in aprile. Nel frattempo si procederà a verificare varie soluzioni di progetto e si effettueranno prove teoriche. Per fine anno se ne saprà di più. Almeno si spera. C’è anche da scegliere i componenti l’equipaggio e il team-manager. Ci assicurano che saranno tutti italiani. “Sono i migliori del mondo” – ha dichiarato l’Aga Khan – “sarebbe una vera follia non avvalersene”. E In attesa che il Destriero compia l’epica impresa di conquistare un Trofeo che in Italia è appartenuto soltanto al mitico Rex, altre Nazioni hanno lanciato la loro sfida al Nastro Azzurro. I francesi affideranno al Jet Ruban Bleu il compito di rinverdire i fasti del Normandie, la nave che strappò il Blue Riband e di conseguenza l’Hales Trophy al Rex.

Quando si tenterà il record

Il tentativo dovrebbe avvenire quest’estate. L’imbarcazione è stata realizzata da Multiplast, un cantiere navale specializzato nella vela d’altura e nelle barche da competizione in genere, creato dal progettista Gilles Ollier. Guardando la scheda tecnica si rimane colpiti dalle ridotte dimensioni dello scafo, che lo rendono più simile a un grosso offshore che a una piccola nave come il Destriero. Tutto sommato assomiglia abbastanza all’Azimut, l’ultima barca italiana a tentare, peraltro infelicemente, la conquista dell’Hales Trophy. I francesi ostentano una certa sicurezza, com’è nel loro carattere. Il design del Jet Ruban Bleu è stato studiato per due anni, prima di iniziarne nel settembre scorso la costruzione. Sono stati effettuati test aereodinamici al computer e 350 prove simulate di navigazione in ogni condizione di mare e di tempo. Nelle ultime tre prove il computer ha dato l’O.K. Il record verrà sicuramente battuto.

Se lo dice il computer… Il costo del Jet Ruban Bleu, sponsorizzato dalla Jet Service è stato di 20 milioni di franchi, circa 44 miliardi di lire. Il varo doveva avvenire questo mese di maggio, ma è stato rimandato tutto di un mese. Il perché non è stato precisato. Forse bisognerà consultare il computer. Anche dalla lontana Australia vengono lanciate sfide atlantiche. Sembra che la barca che deve compiere il tentativo di record sia un catamarano. Di più per ora non è dato sapere. Certo che nei pressi di Bishop Rock si annunciano grandi movimenti. Per il momento l’Hales Trophy è conservato nel Museo Marittimo di New York. Vi si trova dal 1952 quando la turbonave United States lo conquistò solcando l’oceano in 3 giorni, 10 ore e 40 minuti, alla velocità di 35,59 nodi. Gli americani non sembrano preoccuparsi che il glorioso Trofeo possa un giorno cambiare sede.


Una chicca per gli appassionati. Una foto fatta a bordo del Destriero durante la navigazione tratta dall’intervista che abbiamo fatto a Mauro Parodi, capo commessa di Fincantieri all’epoca e, oggi, senior vice-president di Fincantieri (clicca qui).

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