1992. Bass Boat: lucci alla ribalta

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1992, novembre, n. 10, pag. 88-91.

Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Iniziamo da una delle storie che ci ha appassionato di più.


Bass Boat: lucci alla ribalta

Da Barche a Motore 1992, n.10, novembre, pag. 88-91.

È un feroce predatore, terrore dei laghi: per catturare il luccio, in America hanno creato le bass boat, barche velocissime con due motori.

Concepite in origine per la pesca al pesce persico, da cui il nome “bass”, le bass boat sono diaboliche imbarcazioni attrezzate per le gare di pesca al luccio, molto diffusa negli States, realizzate per le calme acque dei laghi e delle lagune americane. Costruite in vetroresina con colori metallizzati grintosissimi hanno una forma molto affusolata verso prua e sono dotate di due diverse motorizzazioni. Un potentissimo fuoribordo da 90 a 200 cavalli è posto a poppa e consente il raggiungimento nel più breve tempo possibile delle zone migliori per la pesca, scattando davanti agli altri concorrenti come in una partenza di Formula 1. Un’altra motorizzazione elettrica e comandata a pedale per lasciare libere le mani è collocata a prua, per spostarsi silenziosamente una volta giunti sul luogo di pesca. Normalmente dotata delle più sofisticate attrezzature per la pesca, presenta murate bassissime, sia nell’area poppiera sia in quella prodiera per facilitare la ferratura del pesce, con pontatura rivestita in moquette che funge da antisdrucciolo, tanti gavoni per le canne, il pescato e l’esca viva e un capientissimo serbatoio per il carburante. La postazione di guida, in posizione riparata, è al centro ad un livello inferiore. A poppa e a prua possono essere installate le poltroncine girevoli da combattimento. Una imbarcazione per la pesca al luccio è in genere carrellabile, con dimensioni massime di ingombro di 2,20 metri per una lunghezza compresa fra i 4,50 e i 6 metri. Il peso medio di una bass boat di 5 metri di lunghezza è di circa 500 chilogrammi e la motorizzazione massima applicabile è di 150 cavalli.

Come sono motorizzate

Il propulsore principale di una bass boat è generalmente un velocissimo fuoribordo di potenza variabile fra i 90 e i 200 cavalli, preparato per offrire il massimo dell’accelerazione e quindi bruciare sul tempo gli avversari. I modelli più usati sono i potenti V6 e V8, affidabili e infaticabili. La funzione di questa motorizzazione è infatti quella di effettuare i trasferimenti sull’acqua nel più breve tempo possibile poichè, soprattutto nelle competizioni sportive, chi prima arriva più possibilità ha di catturare il maggior numero di prede. Il “via” delle gare di pesca al luccio viene dato, come per quelle di Formula 1, su una linea di partenza dalla quale, al segnale di start, ci si lancia a tutto gas nelle zone contrassegnate dalle boe. Una volta raggiunto il luogo di pesca interviene la seconda motorizzazione posta sulla prua dell’imbarcazione: elettrica e molto silenziosa è comandata da un pedale per lasciare libere ambedue le mani. Si tratta di un piccolo motore elettrico che può essere corredato di power-lift, un pratico supporto azionato con un semplice comando dalla consolle di guida o dalla pontatura prodiera stessa che consente di metterlo in posizione operativa e di sollevarlo sul ponte dopo l’uso. Questo utile accessorio offre una maggiore sicurezza in caso di ingresso in acque basse poiché agisce molto rapidamente sull’alzo del motore; in questo modo vengono scongiurati pericolosi urti contro il fondale ed eventuali cadute fuoribordo e non si interrompe la concentrazione della pesca. Il power-lift è azionato da un minuscolo motorino elettrico alimentato a batteria ma può essere escluso quando la batteria è scarica permettendo così l’alzo manuale.

Le bass boat sono veloci imbarcazioni attrezzate per la pesca al luccio.

Le tecniche di pesca

Preda ambitissima dai pescatori sportivi, il luccio è un predatore carnivoro che riesce a raggiungere una taglia considerevole. Diffuso nella maggior parte dei corsi d’acqua e nei laghi si difende energicamente se preso all’amo. Esistono varie tecniche per poter pescare questo feroce predatore: con l’esca viva, meno sportiva ma più naturale, oppure con l’esca artificiale. Cominciamo dalla pesca col vivo che è soprattutto una pesca d’attesa. Una volta identificato un luogo in cui si presume si nascondano dei lucci si innesca delicatamente un pesciolino vivo di qualsiasi specie (vaironi, scardole, carpette ecc.) su un amo del modello e della grandezza adeguati all’esca stessa, sistemato in maniera differente per la pesca in acqua stagnante o in acqua corrente. Il galleggiante tratterrà l’esca alla profondità desiderata. L’esca viva cercherà di liberarsi attirando con i suoi movimenti il luccio. Afferrata con un colpo secco dal predatore, l’esca verrà trasportata verso un riparo: a questo punto è importante tenere il ferraggio più rilasciato possibile per consentire al luccio di inghiottire il boccone; il galleggiante segnalerà i movimenti del luccio e della lenza. Ora è possibile recuperare lentamente avendo cura di mantenere costantemente in tensione la lenza. La pesca con l’esca morta è invece una delle tecniche più appassionanti ed efficaci, ma è molto difficile. Consiste nell’effettuare un sopralluogo sulle possibili postazioni dei lucci con un’ esca morta di 10-15 cm innescata, e nel farla muovere in maniera naturale e appetitosa, e qui sta l’abilità del pescatore, per provocare l’attacco. Il ferraggio del luccio dovrà essere a questo punto il più veloce possibile. Con le esche artificiali è invece possibile praticare la pesca del luccio a lancio leggero, una tecnica piuttosto difficile in quanto è l’abilità del pescatore ad animare l’esca. Infatti il ruolo dell’esca artificiale non è tanto quello di assomigliare visivamente a una ghiotta preda bensì quello di emettere vibrazioni e riflessi capaci di stimolare l’attacco condizionato da parte del predatore. Dopo un lancio di precisione nel luogo in cui si nascondono i lucci, il pescatore dovrà attivare la sua esca recuperando con il mulinello a una velocità adeguata all’esca stessa.

L’habitat del luccio

L’habitat naturale del luccio, come già detto, è il lago, che presenta una suddivisione di zone verticali come il mare denominate rispettivamente: litorale, pelagica, profonda.

Litorale: si sviluppa per tutto il perimetro del lago e viene a sua volta suddiviso in due zone.
a) Il gradino di riva o litorale di bassa profondità, delimitato verso terra dalla riva e nel lato inferiore dalla zona ben illuminata, detta eufotica, dove avvengono i processi di fotosintesi.
b) La zona sublitorale, la fascia lacustre che racchiude acque ad elevato salto termico, divide cioè le acque più calde sovrastanti da quelle più fredde sottostanti. Il limite inferiore della zona sublitorale coincide con l’inizio dell’ambiente scarsamente illuminato detto afotico.

Zona pelagica: si estende al largo della fascia litoranea ed interessa la restante superficie lacustre sino al limite della zona eufotica.

Zona profonda: è presente solo nei laghi sufficientemente profondi e coincide con la zona afotica scarsamente illuminata. Comprende la porzione di lago direttamente a contatto con i sedimenti, detta zona bentica.

I laghi presentano caratteristiche e schemi alimentari molto differenti fra loro poiché risentono maggiormente rispetto al mare delle terre che li circondano. Vi sono laghi ricchi di sostanze nutritive, detti eutrofici, che si trovano nelle regioni molto fertili, mentre in zone meno fertili e fredde vi sono laghi oligotrofici, cioè che contengono poche sostanze nutrienti. Il luccio, ovviamente, predilige i laghi eutrofici. In inverno il luccio nuota a diverse profondità per poi spostarsi verso la vegetazione del fondo in estate. Ma il luccio può trovarsi anche nelle anse più tranquille di alcuni corsi d’acqua, dove la vegetazione offre un valido nascondiglio per i suoi agguati da feroce predatore. Poiché negli Stati Uniti d’America esiste un incredibile quantità di laghi di piccole, medie e grandi dimensioni nonché di lagune, habitat ideali per il luccio, si è sviluppata notevolmente uno specifico tipo di pesca legata a questa specie.

Il luccio è un abile predatore che vive soprattutto nei laghi e nelle paludi.

Il luccio

Esistono varie specie di luccio: fra queste il luccio comune, il luccio americano e quello della Florida.
Esox lucis (Luccio comune o europeo)
Morfologia: ha corpo allungato con testa appiattita a spatola e muso largo, grande e piatto. Le mascelle sono grandi con denti potenti curvi all’indietro; la mascella inferiore sporge oltre quella superiore. Le pinne dorsale e anale presentano dei raggi, sono situate molto indietro ed hanno forma simile mentre quella caudale è concava. La colorazione è verde oliva o verde scuro con macchie chiare tendenti al giallo. Dimensioni: le femmine si sviluppano maggiormente rispetto ai maschi. Un maschio adulto può pesare fino a un massimo di 5-8 kg e raggiungere la misura eccezionale di 90 cm mentre una femmina può arrivare anche a 35 kg se di lunghezza superiore al metro. Distribuzione: il luccio europeo è presente nell’emisfero nord ed è stato introdotto in Spagna; comune nelle zone temperate boreali fino a 1500 metri di altitudine. Introdotto negli Stati Uniti meridionali e sudoccidentali dagli stati americani del Nord-Est. Grande predatore, onnivoro e cannibale, si nutre oltre che di pesci anche di piccoli mammiferi, anatre, uccelli, rane, catturati ancora vivi nell’acqua. I denti inclinati all’interno della mascella superiore impediscono alle prede di fuoruscire dalla bocca ma, proprio per questo, qualche volta il luccio può morire soffocato incapace di rigurgitare prede troppo grandi. La coda offre una grande potenza propulsiva e un notevole scatto. È uno dei pesci maggiormente apprezzati dai pesca-sportivi; le carni degli individui di maggiori dimensioni sono però scarsamente stimate in gastronomia.

Esox americanus americanus (Luccio americano)
Morfologia: piccolo membro della famiglia dei lucci ha corpo allungato, testa lunga, muso grande e piatto, mascelle grandi con denti potenti; la mascella inferiore sporge oltre quella superiore; gli occhi guardano in avanti e in alto. Le pinne caudale e anale sono simili e situate alla stessa altezza; la coda è bifida. La colorazione va dal verde oliva al verde scuro. Dimensioni: può arrivare sino a un massimo di 37,5 cm. Distribuzione: Grandi Laghi, Stati Uniti dal Maryland alla Georgia e nelle parti settentrionali e centrali della Florida. Il suo habitat ideale sono gli acquitrini, le insenature e i fondali erbosi, nonchè i substrati molli. Se ferrato è molto combattivo. I pescatori sportivi si divertono immensamente a catturarlo. Le sue carni sono commestibili ma non particolarmente gustose.

Lepisosteus playrhinchus (Luccio della Florida)
Morfologia: corpo lungo e cilindrico, bocca lunga e ben fornita di denti, pinna dorsale molto indietro e singola, coda arrotondata, scaglie dure diamantate sovrapposte. Colorazione grigio oliva brunastra con macchie sulla testa. Dimensioni: fino a un massimo di 90 cm per un peso di 10 kg. Distribuzione: Stati Uniti sudorientali in acque dolci e in alcuni tributari marini salmastri. Ha abitudini gregarie ed è molto pigro.

di Roberta Limardo


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