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Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Ecco una delle storie che ci ha appassionato di più.
Adagio non troppo
Da Barche a Motore 1998, n.1, febbraio, pag. 42-44.
Ecco in anteprima la nuova barca del cantiere francese Dufour. Un dieci metri dalle linee classiche e dalla carena dislocante ma in grado di correre a 25 nodi.
Aspetto classico, un po’ rétro, e fisionomia più vicina al trawler che al motoryacht mediterraneo: è quanto appare al primo rapido sguardo all’ Elite 31, un modernissimo nove metri che riprende invece linee, filosofia e qualità delle più recenti imbarcazioni nordiche. Scafo blu, ponte in teak, sovrastrutture discrete e filanti senza flying bridge, angoli leggermente smussati caratterizzano il capostipite di una nuova stirpe: stiamo infatti parlando della prima imbarcazione a motore con il marchio Dufour. Già noto e apprezzato tra i velisti, il nome di questo cantiere fino a oggi era stato forse solo sentito nominare da chi naviga a motore. Adesso le cose sono cambiate. Il celebre costruttore francese affianca alla sua produzione di scafi a vela una gamma di cruiser a motore. La notizia, in fondo, non stupisce del tutto gli addetti ai lavori, visto che Dufour ha di recente acquisito i marchi Gib’Sea e Acm. Il progetto dell’Elite 31, affidato allo studio J&J, è stato realizzato in Slovenia, e provato in vasca navale con un modello di tre metri e 145 chili. I test hanno permesso di simulare il comportamento dello scafo con mare formato, in modo da ottimizzare le linee dell’opera viva.
Concepito per crociere a lungo raggio, l’Elite 31, nonostante le dimensioni contenute, consente di vivere a bordo con estremo agio. Un portello che si apre al centro dello specchio di poppa facilita il passaggio dalla plancetta di balneazione al pozzetto. Quest’ultimo, libero da ingombri e be protetto dall’hard top che si protende verso poppa, si presta all’allestimento di una confortevole dinette all’aperto. Un po’ stretti nella sezione iniziale, i passavanti si allargano mano a mano che si procede verso prua, dove gli amanti della tintarella hanno a disposizione una grande area. Solo una piccola parte della sovrastruttura occupa infatti la zona prodiera: quel tanto che basta per ben illuminare e aerare la cabina sottostante, e per essere impiegata dagli ospiti come sedile da sfruttare durante la navigazione nelle calde giornate estive.
Dinette e cucina comunicano direttamente con il pozzetto.
Il trionfo del legno
Finiture e allestimenti degni dei più grandi motoryacht sottolineano la sobria eleganza degli interni di questo cruiser di 9 metri, dove il legno regna sovrano. Mobili, paratie e porte sono tutti di mogano massiccio, il cui colore, spesso considerato “scuro”, è reso brillante dall’ottima illuminazione degli ambienti, garantita soprattutto dalle grandi vetrate della zona giorno, unite alla finestratura scorrevole ricavata nel soffitto della deck house. Raffinato l’abbinamento di stoffe dai colori tenui per cuscini e tendaggi. In quadrato la timoneria è servita da una poltrona, mentre il copilota ha a disposizione un divanetto a due posti dietro al quale si trova la dinette con divano a L, ovviamente trasformabile per la notte. Per ampliare la zona conversazione il cantiere ha adottato una pratica soluzione che consiste nella possibilità di ribaltare verso poppa il divano copilota, che si integra così con la dinette. In una barca di queste dimensioni, con due cabine separate, incastrare la cucina altrove che in quadrato è praticamente impossibile. La zona cucina, a scomparsa in un mobile di mogano, è stata sistemata infatti lungo la murata di dritta, di fronte alla dinette e alle spalle della postazione di guida. L’attrezzatura è completa: frigorifero, fornelli, forno e lavello; pratico e sfizioso inoltre è il piano di lavoro scorrevole di marmo. Scendendo a un livello inferiore si accede alla zona notte. A prua si trova una cabina con due cuccette disposte a V che possono essere trasformate in un unico letto. La seconda cabina si infila invece sotto al quadrato e offre una grande cuccetta doppia disposta trasversalmente. Tra le due, a dritta, il locale toilette.
In alto a sinistra, il passaggio che conduce alla zona prodiera, tutta in teak, dedicata agli amanti della tintarella. Sotto, la cabina di poppa, con un disimpegno ad altezza uomo e una cuccetta molto grande. A destra, la scheda tecnica.
Eccellenti prestazioni
La carena semidislocante permette all’Elite 31 di navigare in comfort sia a 5 che a 25 nodi, facendosi apprezzare anche da coloro che amano scivolare tranquillamente lungo il reticolato di fiumi e canali dell’Europa del Nord. La motorizzazione è diesel in linea d’asse, proprio per sopportare il basso regime di giri del lento moto. L’imbarcazione viene proposta dal cantiere con un solo motore da 230 cavalli, come preferiscono i diportisti nordici, e per facilitare le manovre in acque ristrette è stata dotata di serie di elica di prua. Due flap, forse sovradimensionati, consentono di mantenere lo scafo in buon assetto anche con vento e mare al traverso. I consumi risultano decisamente limitati, si parla infatti di 2,5 It/h a 5 nodi, di 10 It/h a 10,5 nodi e di 40-42 It/h alla velocità massima che si attesta intorno a 25-26 nodi. Navigando a 15 nodi, stimati come velocità di crociera “economica” un’autonomia superiore a 400 miglia è garantita dalla riserva di carburante di 460 litri. È stata prevista inoltre una versione bimotore con due entrobordo da 150 cavalli ciascuno, generalmente più apprezzata da chi naviga in Mediterraneo. L’Elite 31 si rivela dunque un’imbarcazione adatta ad affrontare impegnative crociere a lungo raggio, confortevole, robusta e soprattutto sicura. In più, può contare su un nome prestigioso come quello di Dufour.
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