2000. Tendenze e giochi di colore: parlano gli esperti

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2000, n. 2, marzo, pag. 34-39.

Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Iniziamo da una delle storie che ci ha appassionato di più.


Giochi di colore

Da Barche a Motore 2000, n.2, marzo, pag. 34-39.

Coordinare tra loro i diversi materiali che contribuiscono ad arredare gli interni di un’imbarcazione non è così facile. Negli interventi di quattro yacht designer italiani si possono cogliere alcuni importanti suggerimenti.

Quando si acquista una nuova imbarcazione o si decide di intervenire su quella esistente, la scelta dei materiali e dei colori per gli interni riveste un ruolo fondamentale. Non a caso la quasi totalità dei cantieri nautici offre oggi la possibilità di personalizzare la propria barca, sia nell’arredamento sia nella compartimentazione degli interni (soprattutto nelle imbarcazioni di dimensioni maggiori). Stiamo entrando nel campo del gusto personale e, di conseguenza, risulta molto difficile giudicare ed emettere sentenze. Iniziamo dal presupposto che arredare una barca non equivale ad arredare un appartamento: se il fattore estetico è comune a entrambe, nelle imbarcazioni prevalgono le considerazioni funzionali e di resistenza dei materiali impiegati. Tra i nemici da tenere sotto controllo vi sono in particolar modo l’umidità, che causa danni e muffe ai rivestimenti, e il sempre temuto fuoco: molto spesso vediamo materiali altamente infiammabili posizionati in zone a rischio o piani di cottura lisci senza protezione dall’estetica impeccabile ma poco funzionali a bordo di un’imbarcazione. Chi ha avuto la possibilità di visitare numerose imbarcazioni avrà sicuramente notato che l’arredamento varia decisamente secondo la tipologia della barca. Tutto questo deriva dal target di clientela cui si rivolge l’imbarcazione e anche alla nazionalità del cantiere costruttore. Se il classico motor yacht con fly presenta eleganti legnami di noce o ciliegio e rivestimenti in pelle, il grintoso open adotterà nella maggioranza dei casi laccature dai colori brillanti. In mezzo a questi due estremi si trovano le più svariate soluzioni. Anche la nazionalità è un elemento che distingue immediatamente un’imbarcazione da un’altra: i modelli che arrivano dal Nord Europa e soprattutto dai paesi scandinavi adottano essenze e rivestimenti dalle tonalità scure che hanno il pregio di rendere più “calda” l’atmosfera degli interni. Dal lato opposto troviamo le soluzioni “sbarazzine” impiegate negli express cruiser americani dove laccature dai colori tenui e rivestimenti chiari donano luminosità e ampiezza agli ambienti sottocoperta. Infine, un elogio alle nostre imbarcazioni che vengono apprezzate in tutto il mondo per l’eleganza e la raffinatezza degli arredi, un campo dove siamo senza dubbio maestri. Se, come abbiamo anticipato, i gusti non si discutono, le fotografie che trovate pubblicate vogliono essere di semplice aiuto nella scelta dei colori e dei materiali da coordinare tra loro.

Nella foto, un ottimo esempio del lavoro di Gianni De Canio: essenze pregiate laccate, cielino e tessuti dalle tonalità chiare conferiscono grande luminosità agli spazi interni.

Massimo Gregori

Massimo Gregori dello studio Yankee Delta di Monza collabora con i cantieri Marchi di Venezia e Gulf Craft degli Emirati Arabi Uniti. “L’approccio professionale alla progettazione degli interni di barche è profondamente diverso in funzione delle differenti tipologie di imbarcazioni. Le barche a motore si dividono in due categorie: medio-piccole di serie e grandi tipo one-off. Nelle barche di serie esiste un problema fondamentale che è quello dei costi di produzione: contenerli non significa certamente utilizzare materiali poveri o scadenti. In compenso non si può lasciare alla discrezione del singolo acquirente di decidere se i divani saranno rivestiti in Alcantara o in pelle di cinghiale, se le porte saranno di pero o di radica di noce. Nella produzione di serie gli standard sono una necessità: il cliente può scegliere tra diversi “pacchetti” con un certo numero di accostamenti e materiali diversi, un po’ come quando si acquista un’automobile. Se si passa a yacht di dimensioni maggiori, costruiti in serie limitata o addirittura in esemplari singoiI, tutto cambia. L’armatore (e assai più frequentemente la sua compagna) si affida a un designer di interni il quale propone dei disegni corredati dall’indicazione dei materiali e dei colori. È in questa categoria di grandi yacht che il progettista fa lavorare al meglio la sua creatività e contemporaneamente esercita doti di diplomazia per conciliare le richieste dell’armatore con l’estetica e il buon gusto. Per il motoryacht di un nobile saudita abbiamo utilizzato legno di ciliegio americano e radica di madrono per i mobili e le pareti: il soffitto e il pavimento del salone sono invece color panna per dare luminosità e una sensazione di ampiezza. Non abbiamo usato pelle per i divani, ma un ricco tessuto damascato, tono su tono. L’illuminazione artificiale è mista, diretta e indiretta, in relazione all’atmosfera che si vuole creare, mentre la luce naturale è schermata da doppie tende”

Attenzione agli abbinamenti! Tende rigate e divani a quadretti non sono ben coordinati tra loro, con un tessuto a tinta unita si otterrebbe un risultato positivo.

Gianni De Canio

Tra i recenti lavori del milanese Gianni De Canio, ricordiamo l’allestimento degli express cruiser Primatist di Bruno Abbate. “Le barche per loro natura sono oggetti molto chiusi, stagni e quindi con poca luminosità. Quindi l’utilizzo di materiali e tessuti chiari (soprattutto negli express cruiser) dona senza dubbio luminosità agli ambienti. Alcuni accorgimenti per dare una maggiore sensazione di spazio sono: mobili con vani a giorno; colonne verticali dei mobili con laccature chiare laddove i piani orizzontali sono scuri; un attento studio dell’architettura dei mobili per ottenere un ideale rapporto forma/ funzione. Per l’allestimento di un express cruiser tra le variabili in gioco rientrano la tipologia dell’imbarcazione, che può essere più o meno prestazionale o più o meno costosa, fino ad arrivare alle metodologie di lavoro del cantiere. Per abbinare i tessuti è bene tenere presente il tipo di barca, i colori del cantiere e la tonalità dei mobili: generalmente ad arredi scuri si accostano tessuti chiari. Le luci sono importanti: molto spesso le barche sono poco e male illuminate. Quindi, luci abbondanti in tutti gli ambienti, armadi con plafoniere interne e luci segnapasso notturne (di cortesia) con diffusore rosso. Per quanto riguarda il piano di calpestio, preferisco un bel pagliolato in teak filettato acero piuttosto che la moquette, anche se quest’ultima, se di tonalità chiara, contribuisce ad “allargare” la barca. Purtroppo molti materiali non sono ideali per la nautica in quanto derivano da produzioni studiate per altri settori”.

Un allestimento ad hoc per chi ama lo stile moderno: è adatto in particolare per le unità sportive. L’unico pericolo è che possa stancare nel tempo.

Manuela Maggi

Architetto di interni, Manuela Maggi vanta importanti collaborazioni tra cui la partecipazione all’allestimento di una decina di motoryacht tra 40 e 60 metri. “Premettendo che ogni progettista tende a sviluppare un proprio stile, a un ipotetico committente proporrei alcune idee generali. Le essenze chiare come frassino, rovere, teak, con finiture satinate e cornici semplici ben si accompagnano a un tipo di arredo moderno e a scelte di tessuti con fantasie geometriche abbinati a tinte unite di graduazioni neutre; consiglierei inoltre l’inserimento di un solo colore dominante per l’ambiente. L’impiego di essenze pregiate, includendo quindi la radica, deve essere attentamente valutato e comunque parsimonioso per non sminuirne il valore. I controsoffitti saranno di due diverse quote, di disegno regolare e modulare, utilizzando pannelli laccati con colori neutri o bianchi. L’illuminazione sarà ottenuta usando insieme tre soluzioni: inserimenti di luci al silicone o fibre ottiche sui salti di quota e sulle zoccolature dei divani a scopo decorativo, faretti a soffitto per illuminare gli ambienti e abat-jour per creare angoli di conversazione. Per la pavimentazione le eventuali moquette saranno alte, con bordature perimetrali in colori differenti che richiamino la tinta dominante. La cucina dovrà avere un piano di calpestio lavabile, in doghe di legno o in materiali plastici di qualità. La timoneria coperta dovrà essere tecnica e minimale con mobilio laccato, metallizzato, goffrato e ruvido al tatto, ammorbidito da fasce imbottite rivestite in pelle o similpelle. In questo caso, rivestimento in pelle anche per i soffitti”

Abbondanza di specchi e tessuti dalle tonalità chiare anche se delicati hanno l’indubbio pregio di “allargare” i volumi e renderli più vivibili.

Tommaso Spadolini

Tommaso Spadolini è noto per aver disegnato yacht prestigiosi costruiti dai più importanti cantieri. “La tendenza è di usare colori chiari per le superfici delle paratie e contrasti più scuri per le finiture dei masselli dei mobili: questo solamente per le imbarcazioni costruite per singoli armatori. Per la produzione seriale, il cantiere preferisce usare lo stesso legno su tutte le superfici, giocando sulle rifiniture chiare dei soffitti e sul materiale di rivestimento dei divani e dei tendaggi. Si può poi giocare con inserti di specchi per aumentare la profondità, specialmente nelle cabine. È tradizione usare legni scuri su imbarcazioni classiche o a vela (mogano per i motoryacht, teak per le barche a vela). Negli ultimi anni si sono usate molto per i motoryacht essenze di ciliegio e di rovere e in alcuni casi il teak, tutti lucidi o semilucidi. L’alternativa è quella di trattare le essenze di legno con determinate sabbiature per fare risaltare il contrasto delle venature o inserire fasce di stoffa o di pelle per potere giocare con dei disegni sulle superfici delle pareti. Dalle luci classiche (spot) si è passati a quelle in fibra ottica, che permettono di non avere a soffitto i classici faretti, ma di avere un’illuminazione uniforme e molto più omogenea. Per tradizione la barca ha il calpestio in legno, possibilmente rigato, e questo per i cultori del mare è un punto fermo. La mia barca ideale ha arredi in teak naturale fiammato con relativi masselli e soffitti in acero chiaro con bagli in teak e pavimento dogato teak/acero. Le finiture sono in acciaio lucido, mentre i tessuti sono solari, giallo o blu, colori che richiamano l’estate”.

Di Marco Zerbi


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