2011. Paula e Alan, due americani in Mediterraneo

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2011, n. 1, febbraio, pag. 80-85.

Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Ecco una delle storie che ci ha appassionato di più.


Americani in Mediterraneo

Da Barche a Motore 2011, n.1, febbraio, pag. 80-85.

Organizzarsi il lavoro per vivere almeno otto mesi all’anno in barca, ma ai vicini Caraibi, Paula Mott e Alan Parrish preferiscono navigare in ogni angolo nel Mare Nostrum. Ecco perché…

Paula Mott e Alan Parrish sono di Houston, in Texas, che è situata a 30 chilometri dal mare, e sono impegnati nel settore delle costruzioni e dell’economia immobiliare, ma hanno organizzato il lavoro in modo da poter vivere sulla loro barca, di nome Proteus, almeno otto mesi all’anno: non nel golfo del Messico o ai Caraibi, ma in Mediterraneo. A febbraio del 2008 hanno varato la barca a Southampton, in Inghilterra, e dopo una sosta a Lisbona, giovedì 17 aprile dello stesso anno sono passati attraverso lo stretto di Gibilterra per approdare a Palma di Maiorca. Nei mesi successivi, la loro navigazione è proseguita verso la Corsica, Amalfi, attorno alla Penisola fino alla Croazia, la Grecia e, alla fine del 2008, erano in Turchia. A marzo del 2009 hanno ripreso la rotta verso Malta, la Sicilia, la Tunisia, la Francia e, alla fine del 2009, sbarco a Valencia. Nel 2010 sono partiti da Valencia alla volta di Maiorca e Minorca, poi sono andati in Corsica, Sardegna e Tunisia e hanno chiuso l’anno tra le Baleari e Valencia. “Io avevo già navigato per il Mediterraneo in passato e i miei figli oggi hanno 10.000 miglia sulle spalle”, racconta Alan con l’orgoglio di padre. “Quando abbiamo varato Proteus, invece, Paula non aveva esperienza di navigazione, ma ora sono già due anni che facciamo questa vita”. Racconta Paula: “Ci piace il Mediterraneo perché l’acqua è stupenda, le persone che incontriamo durante il viaggio sono gentili e i posti che visitiamo sono ricchi di storia. Ogni volta ascoltiamo lingue differenti, ma tutte molto musicali, come l’italiano, lo spagnolo o il francese. Poi, il pane, l’olio d’oliva, il vino rosso e il prosciutto sono il paradiso”. Aggiunge Alan: “In Mediterraneo puoi raggiungere in poche ore località europee con architetture e profumi così diversi tra loro con il piacere della navigazione, che aggiunge quel tocco di avventura in più. Ogni volta che ti fermi da qualche parte, è l’inizio di una storia completamente nuova”.

Dall’alto a sinistra in senso orario: Paula Mott e Alan Parrish, i protagonisti di questa storia; le Bocche di Bonifacio, la chiesa di San Pietro a Porto Venere; l’isola di Zante, in Grecia.

Quando e dove

Tanti europei, invece, sognano di andare ai Caraibi. “Tra quelle isole non hai le città con la loro lunga storia, hai solo dei paesi che sono tutti abbastanza simili tra loro”, racconta Alan. “Ai Caraibi si va per le immersioni, perché l’acqua è stupenda. Ma il paesaggio è omogeneo”. Per gli spostamenti, Paula e Alan si basano molto sulla meteorologia: “Quando vivi in barca, sei legato alle condizioni meteo: se sono buone, partiamo, se sono cattive restiamo dove siamo e ci dedichiamo al lavoro. Tuttavia, in Mediterraneo questo non è un grosso problema, perché il peggio che ti può capitare è un maestrale di 40 nodi, non sarà mai un uragano come quelli che si vedono negli Stati Uniti”, racconta Alan. “Stando otto mesi all’anno in Mediterraneo, possiamo scegliere. Quest’anno ad esempio siamo andati via ad agosto, perché sapevamo che vanno tutti in vacanza lo stesso mese. Però, l’anno scorso siamo rimasti e siamo andati in Croazia, che era certamente affollata, ma non tanto come l’Italia e il sud della Francia. Quest’anno abbiamo scelto di stare a Maiorca e Minorca e siamo rimasti spesso all’ancora in rada, che per agosto è la soluzione ideale per evitare quelle due settimane durante le quali i posti barca raggiungono cifre folli. Noi stiamo in Mediterraneo tutto l’anno e conosciamo i prezzi. Abbiamo una barca di 65 piedi e ad agosto arrivano a chiederci 600-700 euro a notte. Per noi non c’è problema: stiamo bene anche all’ancora e aspettiamo settembre, quando lo stesso posto ci costa 140 euro”, dice Paula.

Sidi Bou Said, a due passi da Tunisi, è la riproduzione di un piccolo borgo arabo andaluso. Da qui si possono organizzare escursioni nel deserto.

Poi c’è un’altra “regola”, che determina il tempo o la meta di un trasferimento. La spiega Alan: “Agli amici che ci vengono a trovare abbiamo detto che possono scegliere il periodo o il luogo, ma non tutti e due, perché non possiamo garantirgli di farci trovare in un posto preciso in una data richiesta”. A Paula e Alan piace stare all’ancora, ma il Mediterraneo ha sviluppato in loro una passione “per quegli ormeggi alle mura delle città, nei porti antichi come Bonifacio e Ajaccio, dove scendi dalla barca e stai dentro a un ristorante”. Paula e Alan possono davvero testimoniare il mutamento del Mediterraneo attraverso il passaggio delle stagioni. “Da dicembre alla fine di marzo è difficile navigare, o comunque è richiesta molta prudenza, dato che il tempo è imprevedibile e i temporali sono frequenti. Però, d’inverno si vivono le località nel loro aspetto più vero, senza il vestito che si mettono per accogliere i turisti d’estate. Da aprile a novembre il tempo è quasi sempre bello. A marzo, la costa della Turchia è stupenda: nella stessa baia dove ad agosto ci sono cinquanta barche, sei da solo”, racconta Alan. Aggiunge Paula: “Un’altra cosa che muta in Mediterraneo al passare delle stagioni è il cibo: cambiano le verdure e le abitudini alimentari; per esempio si passa dal gazpacho in estate al minestrone caldo d’inverno”.

Il porto di Bonifacio, in Corsica, è ai piedi delle antiche mure cittadine.

In rotta con Proteus

Tutti amano Maiorca, anche Paula e Alan: “È un’isola bellissima, con molte attrazioni anche per gli amici che ti vengono a trovare e che non amano il mare. Si può andare a fare lunghe passeggiate sui monti e visitare i vigneti”, racconta Paula, che è affascinata dalla vista della cattedrale di Palma di Maiorca, soprattutto di notte, e dalla città di Soller, a nord-ovest dell’isola, dove ama gustare le spremute d’arancia tipiche della zona. “Della Spagna ci piacciono le recenti architetture realizzate da Calatrava a Valencia e gli edifici di Gaudi a Barcellona dove, nel centro storico, è bello ascoltare i suonatori di chitarra e vedere i ballerini di flamenco”. Ajaccio è una meta di Paula e Alan in Mediterraneo, “Ci piace perché possiamo ormeggiare nella città vecchia, scendere dalla barca e sederci al ristorante”. Sono poi affascinati da Bonifacio: “Arrivarci in barca è fantastico: non si vede nulla, poi ti infili in mezzo alle due scogliere e d’improvviso ti appare tutta la città, con l’antico forte che sovrasta il mare. È un posto unico al mondo”. Poi c’è vicina la Sardegna: “In un attimo raggiungi la Costa Smeralda”. Qui, Paula ammette di preferire i piccoli paesini come Cannigione “più tranquilla di Porto Cero e dove c’è Cotton Club, un’ottima pizzeria, È una localita più a dimensione familiare e non così ‘Gucci’ come Porto Cervo”. Alan definisce la Costa Smeralda “la capitale del Mediterraneo. Navigare in mezzo a queste baie e isole è straordinario”. In Italia, tra i posti preferiti di Paula c’è Santa Margherita Ligure: “È molto intima e il cibo è ottimo. Adoro scendere dalla barca e andare a fare la spesa a piedi passando dal panettiere e dal verduraio, dove i prodotti sono sempre freschi e gustosi. In America queste cose ormai si comprano solo nei grandi supermercati”. Poi, Portovenere, dove Paula e Alan sono rimasti affascinati da “una processione notturna. C’era una fila lunga di persone con le candele in mano che risalivano le stradine fino alla vecchia chiesetta. Uno spettacolo”. Sulla costa adriatica si sono trovati bene a Porto San Giorgio: “Era luglio, c’erano tanti turisti, ma italiani, non stranieri. L’atmosfera era quindi familiare, con gli adulti che chiacchieravano mentre i loro figli andavano in giro a giocare”, In Sicilia, Paula è restata incantata dalle Egadi e da Siracusa: “E piena di stradine magnifiche e di chiesette, Da lì poi, è facile raggiungere La Valletta, a Malta, dove sembra davvero di tornare indietro al 1566, quando la città fu fondata”.

Qui siamo a Cala Rossa, sull’isola di Favignana che, insieme a Levanzo e Marettimo, fa parte dell’arcipelago delle Egadi.

Dall’altra parte dell’Adriatico, Paula e Alan apprezzano la navigazione in mezzo alle centinaia di isolette lungo la costa croata. “Risalire il fiume che porta a Sebenico, da dove si percorre poi un lungo canale che passa sotto un ponte alto 30 metri e che finisce in un lago nell’entroterra, è un’esperienza incredibile”, raccontano. Delle isole della Grecia ionica esaltano la natura verde e la protezione che offrono. “La Grecia è un posto speciale, perché offre la possibilità di attraccare direttamente alle banchine dei vecchi paesini”, racconta Alan. “La costa a sud della Turchia offre lo scenario più bello del Mediterraneo. Le montagne sono attaccate al mare e sono molto alte, con le cime innevate. Bella Fethiye e Tomb Bay, dove si possono ammirare le spettacolari tombe con le facciate scolpite nella roccia”. Prima di raggiungere la costa nordafricana, Paula suggerisce una fermata a Creta. “La Tunisia è molto bella, la gente è ospitale ed è facile dialogare con loro perché parlano francese. Il paesaggio dalla costa al deserto del Sahara è unico: si trovano le oasi come quelle dei film. La barca è meglio lasciarla a Sidi Bou Said”.

Una delle baie di Minorca, dove Paula e Alan hanno ancorato lo scorso agosto per evitare porti affollati.

di Andrea Falcon


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