2020: Palm Beach GT 50 Open, che bella scoperta!

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2020, n. 13, giugno-luglio, pag. 102-107.

Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Ecco una delle storie che ci ha appassionato di più.


Che bella sorpresa!

Da Barche a Motore 2020, n.13, giugno-luglio, pag. 102-107.

Pensato per volare elegantemente sulle onde, il 17 metri del cantiere australiano è un capolavoro di ingegneria navale che punta tutto su pesi e baricentro.

A metà strada tra una lobster boat di kennediana memoria e un open sportivo puro c’è lui, il Palm Beach GT50 open, un 16,80 metri che ha fatto il suo debutto mondiale al Miami Yacht Show dello scorso anno. Si tratta di uno scafo dalle linee slanciate ed eleganti, che non deve però trarre in inganno. Le sue prestazioni sono davvero eccezionali. Raggiunge una velocità massima di 40 nodi e viaggia a una media di crociera di 35 nodi, con un consumo che non supera i 150 litri/ ora. Merito dell’attenzione con cui è costruito e dei trascorsi velici del fondatore del brand, quel Mark Richards che, a bordo del maxi Wild Oats XI, tra il 2005 e il 2018 ha vinto nove volte la Rolex Sydney Hobart (una delle più dure regate veliche) in tempo reale. Ecco allora che si spiegano la maniacalità nel contenere i pesi e nel trovare il baricentro ideale che il cantiere – che tra l’altro cominciò la sua attività costruendo barche a vela – ha messo nella progettazione di questa barca.

Una vista laterale del Palm Beach GT50 Open, che consente di apprezzarne le linee filanti e l’eleganza.

Le performance del Palm Beach GT50 Open e i suoi consumi contenuti sono il risultato del grande lavoro di alleggerimento fatto sullo scafo che, grazie all’uso di tecniche costruttive all’avanguardia, non perde la sua robustezza. Lo scafo è, infatti, realizzato in e-glass con anima in vinilestere completamente infusa, completata da coperta e sovrastruttura in fibra di carbonio infusa. Il baricentro, perfettamente centrato, consente infine una facilità di manovra e di gestione della barca tale da favorire un uso amatoriale. Se a questo si aggiunge che paratie e coperta sono strutturalmente legate allo scafo, formando un guscio semi-monoscocca, non è difficile capire come mai, quando si sale a bordo (abbiamo provato la barca durante l’ultimo Festival di Cannes), il comfort di navigazione sia massimo. Con lo scafo lanciato a 40 nodi non si sentono cigolii strutturali e, comodamente seduti a poppa a pochi metri dai due motori a sei cilindri da 600-hp, si riesce tranquillamente a chiacchierare senza dover alzare la voce e, oltretutto, senza bagnarsi neppure un po’. Perché nell’idea del suo progettista, il Palm Beach GT50 Open non è solo uno scafo per correre sulle onde, ma un vero e proprio minicruiser con cui passare qualche giorno in mare in tutta tranquillità.

La cabina matrimoniale di prua che sfrutta il sottoletto per lo storage.

Sottocoperta dispone, infatti, di due cabine matrimoniali, una a prua e una a centro barca posizionata per madiere, di un bagno e di una cucina attrezzata. Per quel che riguarda il design, infine, questo yacht non è secondo a molti marchi più blasonati. Ha linee slanciate, rese più grintose dal rolIbar centrale che ospita radar e antenne, ma ingentilite dalle bombature di scafo e sovrastruttura. E, soprattutto, ha dettagli ricercati come il blu metallizzato scelto per lo scafo e i materiali di pregio usati per gli allestimenti, che vanno dal teak per tutte le superfici calpestabili della coperta al legno chiaro e ai marmi alleggeriti per gli interni. Dettagli che ne fanno una barca elegante, sportiva e moderna, ma classica al tempo stesso. Una barca che ha riscosso un tale successo da aver aperto la strada, giusto un anno dopo il suo lancio, a un modello più grande: il GT60, presentato a febbraio al Miami Yacht Show.

La cucina e la seconda cabina matrimoniale a centro barca, posizionata per madiere.

Il Palm Beach Open GT50 Open a 35 nodi consuma 115 litri l’ora. Dispone inoltre di un grande pozzetto con sei posti per il pranzo e ben quattro postazioni fronte marcia per godersi la navigazione.

Il Palm Beach Open GT50 Open in navigazione.

di Giuliana Fratnik


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