2023. Omikron OT60, navigare senza fretta

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2023, n. 34, ottobre, pag. 128-133.

Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel mondo dei momenti epici della nautica a motore. Ecco una delle storie che ci ha appassionato di più.


Navigando senza fretta

Da Barche a Motore 2023, n.34, ottobre, pag. 128-133.

Navigare piano, navigare tanto e, forse, anche meglio. Questo nuovo cruiser alla greca è fuori dagli schemi, ma ha tanto da offrire a chi vuole prendere il mare per lunghi periodi godendosi ogni momento.

Alla lentezza, negli ultimi anni, stiamo imparando a dare un nuovo significato. Slow food, slow fashion, slow fishing sono solo alcuni esempi di come all’andare piano sia associata una qualità migliore. E perché questo non può essere vero anche in barca? Slow sailing o slow cruising, insomma. Certo, bisogna avere del tempo a disposizione, ma in crociera la fretta non serve a nulla. Intorno a questa idea di barca lenta nasce l’Omikron OT60, yacht di 17 metri con un baglio di 6.06 metri, un concetto sicuramente originale d’imbarcazione sviluppato dal brand Omikron Yachts, dietro cui c’è Olympic Marine, uno dei più importanti cantieri navali nelle isole del mar Egeo. Per dimensioni e caratteristiche possiamo considerarlo la terza via al dualismo tra catamarano e monoscafo. OT60 nasce da due menti legate alla vela: la carena è stata disegnata dall’argentino Juan Kouyoumdjian, detto Juan K, tra i guru della progettazione nautica in particolare nelle competizioni oceaniche, mentre interni ed esterni sono dell’italiano Lorenzo Argento, yacht designer poliedrico che spazia dalle elettriche con i foil a unità come questa. A loro si aggiunge lo studio italiano Ciarmoli Queda che si è occupato dello styling degli interni.

La vista del grande pozzetto di poppa dal salone interno.

“Non tutti colgono i vantaggi – ci racconta Argento – di un’imbarcazione lenta, almeno non subito. Spesso quelli che vogliono più potenza dicono che serve per scappare via velocemente da un eventuale maltempo. Se pensiamo al peschereccio, però, che di brutte condizioni ne affronta sicuramente più di un diportista, non immaginiamo una barca veloce, anzi. Juan K ha realizzato quindi una carena dolce, capace di affrontare il mare. La stabilità, data dalla larghezza importante aiuta a darle molta stabilità di forma con una linea che risulta comunque proporzionata. Un altro grande vantaggio di una barca lenta sono i motori più piccoli e quindi una sala macchine più compatta e tutto lo spazio guadagnato si riversa sulle cabine”. A questo punto può venire da chiedersi perché non fare un catamarano? “Diciamo che il catamarano è sicuramente l’altra risposta a questo tipo di ragionamento. Un catamarano di 60 piedi, però, sarebbe largo almeno 8 metri mentre qui ci fermiamo a 6 metri. Inoltre col monoscafo hai più vivibilità sotto perché quei 6 metri di larghezza li usi tutti. Una multiscafo, per contro, è probabilmente più efficiente nei consumi avendo meno attrito sull’acqua, ma va detto che l’OT 60 a 12 nodi, può percorrere fino a 1.000 miglia nautiche consumando circa 1.5 litri per miglio nautico”.

Il grande prendisole di prua da cui, con una scala a scomparsa, si accede al tetto dell’imbarcazione, che è un’altra area solarium.

Partendo da poppa non troviamo la solita piattaforma appoggiata sullo specchio di poppa, ma uno spazio ricavato, tra le murate che può ospitare un tender di 4.5 metri, dimensione più che importante su un di 18 metri. Per arrivare al pozzetto ci sono due scalette laterali, oppure dalla banchina si può utilizzare una passerella mobile con cui arrivare direttamente sul piano di coperta. Le aree esterne sono diverse: a poppa, coperto dall’hard-top, troviamo un’area pozzetto riparata, contigua al salone interno con divano a sinistra e plancia di comando a dritta, verso prua, il tutto protetto da ampie vetrate. Verso prua c’è un prendisole piuttosto largo di fronte al parabrezza, mentre sul tetto della sovrastruttura troviamo un altro solarium a cui si accede tramite una scaletta. Scendiamo sottocoperta: sfruttando tutto il baglio a disposizione è stato possibile creare un ampio salone con cucina sulla sinistra e zona pranzo che risulta luminosa pur essendo all’interno. Al contempo anche le cabine, grazie ad un importante lavoro sulle finestrature, non esagerate nelle dimensioni, ma disposte in modo efficace, godono di una buona dose di luce naturale. Ognuna di esse dispone di un bagno privato con doccia separata e per il decor degli interni Ciarmoli Queda Studio ha puntato su materiali naturali, colori neutri e finiture tattili. L’effetto generale, tra volumi e scelte cromatiche, e quello di avere tanto spazio in un ambiente in cui passare volentieri anche lunghi periodi. A livello propulsivo si pu optare tra due motori diesel da 150hp o due da 250hp e sistema propulsivo con linea d’asse installata con un V-drive. L’equilibrio dell’opera viva di questa imbarcazione è tale per cui è possibile navigare, semplicemente correggendo quanto basta la rotta con il timone, anche con un motore solo dei due disponibili. In questo modo si ottengono velocità di crociera simili, ma si dimezzano il numero di ore motore.

L’Omikron OT60 in navigazione.

di Gregorio Ferrari


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