Pattini della barca: a cosa servono e perché sono fondamentali

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Avete presente quelle che sembrano le cicatrici lasciate dalla zampata di un gatto su una carena? Ecco, quelli sono i pattini o – in inglese, e altrettanto utilizzato – i rails. Ma a cosa servono? Come avrete capito da un incipit ben poco ingegneristico, sarà una spiegazione molto pratica e poco tecnica. Ci perdoneranno gli ingegneri.

I pattini

I pattini sono quei profili, in genere di sezione triangolare, che corrono da prua a poppa sulle carene plananti a V profonda. Come suggerisce la forma stessa della lettera, una V prevede che le due superfici del fondo siano inclinate rispetto al galleggiamento di un angolo, chiamato diedro o deadrise, altro termine inglese e forse ancor più usato. Più questo angolo è grande, più le superfici sono reciprocamente inclinate, più la V è profonda. E più la V è profonda, più tende a entrare nell’acqua come un coltello. Questo, in alcune circostanze, può essere buono, ma non è altrettanto vantaggioso per portare la carena in planata, ossia quell’assetto che la porta ad uscire dall’acqua e ad essere sostenuta non più dalla sola spinta di Archimede, ma – soprattutto – dalla portanza. Una spinta, appunto, che si genera quando, alla giusta velocità, il flusso d’acqua si incanala sotto si essa e la “spinge su”. Un’affermazione che ha poco di fluidodinamica, ma si spera di aver reso il concetto.

Wellcraft 355 ©JEAN-BAPTISTE D'ENQUIN

La portanza

Quindi, un fondo completamente piatto, che incanali sotto di sé quanto più flusso possibile per scorrerci sopra, invece di “entrarci” dentro e deviarlo lateralmente, sarebbe una carena planante perfetta. È proprio come quando cerchiamo il sasso più liscio per farlo rimbalzare sull’acqua. A parte alcune piccole applicazioni fluviali, non è possibile fare barche piatte, per una serie di ragioni strutturali, di stabilità e manovrabilità. Ecco una delle ragioni per cui si usano i pattini: creano delle “strisce” in cui l’angolo di incidenza col flusso d’acqua è zero, e quindi la portanza è massima. È come se in quel punto avessimo uno spicchio di fondo piatto e perfettamente planante. In questo caso si parla di lift rails, ossia, più o meno letteralmente, pattini di spinta.

Meno superficie bagnata

Ma la portanza non è l’unica ragione, anzi! Forse più importante, se non addirittura ragione principale dell’utilizzo dei rails, è la riduzione della superficie bagnata. Il flusso d’acqua che viene “intrappolato” sotto i rails, e comunque in parte deviato all’esterno, va a richiudersi leggermente a poppa, rispetto al percorso che avrebbe fatto naturalmente senza incontrare i pattini. Questo risulta in una riduzione della superficie bagnata totale, che è quella che produce la resistenza d’attrito, che a sua volta è la componente principale della resistenza incontrata da una carena planante. Ne abbiamo parlato in un video dedicato. In ogni caso, è più facile a vedersi che a dirsi, pertanto ecco un’immagine che vale più di mille parole.

La direzionalità

Ma i vantaggi non finiscono qui. Il termine inglese è particolarmente significativo perché potrebbe essere tradotto anche con “rotaie”. Evoca un concetto che spiega bene il contributo che danno alla direzionalità, specialmente sulle carene con un angolo di V più piatta. Ecco perché vediamo i rails sia su carene con V molto pronunciata sia su quelle più piatte. A seconda di come vengono progettati e dimensionati – compito tutt’altro che banale, ma nel quale non ci addentreremo nel dare ragguagli – una funzione diventa più utile rispetto ad un’altra, ma comunque portano benefici più o meno a qualsiasi tipo di carena planante. Un esempio di questo effetto “direzionante” lo abbiamo visto a Düsseldorf sullo Sterk 31, che estremizza questo concetto inserendo nella parte terminale del rail un vero e proprio profilo che incide l’acqua, migliorando la tenuta della rotta, specialmente in virata, ed evitando quel fastidioso “effetto derapata”.

Infine, quando i pattini escono oltre il galleggiamento, aiutano anche a deflettere gli spruzzi rendendo più asciutta la barca. In contrapposizione con i lift rails, questi si definiscono spray rails, altro termine molto diffuso.

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