Con 5.000 ghiacciai, 3 milioni di laghi, 3.000 fiumi e 12 bacini fluviali, compreso il fiume Yukon, che scorre attraverso il suo territorio da costa a costa, l’Alaska, ha oltre 55.000 km di costa bagnata dall’oceano Pacifico e dall’oceano Artico. Con tutta quest’acqua per i pescatori c’è solo che l’imbarazzo della scelta.
In Alaska si pesca “in grande”
In Alaska la pesca d’altura è sempre più popolare tra gli appassionati, che hanno la certezza di avere un pescato buono e, nel complesso, abbastanza grande. Un esempio? Bhe, un ippoglosso del Pacifico (un pesce piatto) può raggiungere un peso di oltre 125 kg. La penisola del Kenai è costellata di piccole imprese di pesca che noleggiano le loro barche per i visitatori. Insomma, la pesca in mare si fa anche in Alaska!
Perché “anche”? Perché qui, ai confini del mondo, è la pesca d’acqua dolce, tra l’Alaska e lo Yukon (territorio selvaggio nel nord-ovest del Canada) ad entusiasmare gli appassionati che trovano prede di dimensioni tutt’altro che… Mediterranee. Non è raro, infatti, trovare anche pesci che nutrono fino a 20 persone…da soli.
Niente “mari in tempesta”
Un altro elemento che attira i pescatori nella zona è la calma dei laghi e l’accessibilità dei vari punti d’acqua. E non mentiamo, anche l’occhio vuole la sua parte: in Alaska si pesca in posti mozzafiato, tra alte montagne e fiumi smeraldini a contatto con una natura che, per ora, è ancora in larga parte incontaminata.
I pesci in Alaska: ecco le prede più frequenti
Le specie ittiche più comuni in questa parte del mondo sono il luccio boreale, il salmerino alpino, il salmerino alpino, la trota di lago, la Dolly Varden, il salmone, la trota e il coregone.
A pesca con l’idrovolante: non solo acqua dolce
Su tutto il territorio ci sono capanni da pesca e i punti di accesso multipli si trovano in tutto il territorio. E’ inoltre possibile partecipare ad una battuta di pesca organizzata in zone remote con trasporto con idrovolante.