L’antivegetativa dura poco? Ecco come prolungarne l’efficacia

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pittura antivegetativa

La durata di un’antivegetativa è, in primo luogo, dovuta alla scelta corretta del tipo di prodotto confacente alla tipologia dell’imbarcazione e al suo utilizzo. Per esempio, se avete un veloce open sceglietene una pensata per resistere al tipo di stress che può generare una carena veloce e quasi sempre in planata. Se avete un trawler dislocante, sarà più adatta a voi una vernice pensata per barche lente. Se avete dei dubbi sul prodotto più adatto a voi, scoprite tutti i segreti delle nuove antivegetative.

Antivegetativa: ecco come prolungarne l’efficacia

La vita utile di un prodotto che evita o riduce la proliferazione di alghe, piante e animali sulla carena, è legata anche alle condizioni ambientali in cui opera. In mari o aree particolarmente aggressive, dove c’è un’alta concentrazione di microrganismi che danno origine alla “sporcizia”, cirripedi, alghe, balani (i denti di cane) ecc., il livello di inquinamento del mare può inibire il corretto funzionamento dell’antivegetativa.

Questo accade perché la pittura che ha il compito di tenere lo scafo il più pulito possibile “lavora” assorbendo acqua al suo interno. Se quest’ultima viene sostituita dal gasolio o da un altro inquinante, perdiamo la corretta funzionalità del prodotto.

antivegetativa

Come prolungare la durata dell’antivegetativa

La durata di un’antivegetativa dipende dal corretto spessore applicato. Tale spessore viene valutato durante la fase di sviluppo del prodotto stesso ed è indicato nella relativa scheda tecnica. Applicare spessori inferiori significa non dare la protezione sufficiente affinché la carena rimanga liscia e pulita per lungo tempo.

Ciò non vuol dire però che si possano applicare indiscriminatamente spessori superiori a quelli richiesti per migliorare le prestazioni dell’antivegetativa, in quanto si potrebbe incorrere in problemi di natura fisica come l’aumento del peso del ciclo (è così che tecnicamente si chiama il prodotto applicato: ciclo), il rischio di distacchi nel ciclo preesistente, soprattutto se non si ha uno “storico” delle applicazioni precedenti. Lo spessore indicato sulla scheda tecnica è il giusto equilibrio tra prestazioni e natura chimica del prodotto.

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