Archipelago 40 (12 m) è il nuovo catamarano explorer ibrido in alluminio

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento a Barche a Motore cartaceo + digitale e a soli 39 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Archipelago 40 Expedition
Archipelago 40

Nell’Hampshire, sulla costa Sud dell’Inghilterra, esiste un cantiere specializzato nella costruzione di catamarani a motore di ultima generazione, ingegnerizzati per offrire il meglio della performance e garantire ineccepibili qualità da bluewater. Si tratta di Archipelago Expedition, brand britannico specializzato nello sviluppo di multiscafi in alluminio dalle elevate qualità explorer. Nel range di powercat, che coprono numeri dai 40 agli 80 piedi, arriva ora un nuovo cat, un “pocket-explorer” di 12 metri capace di velocità fino a 30 nodi e forte di propulsione ibrida, range di 2000 miglia nautiche e posti letto per 4 (e fino a 8) persone: è il nuovo Archipelago 40 Expedition.

Archipelago 40 – Anteprima

Nato da poco e già venduto in almeno un esemplare (consegna inizio 2025), il nuovo 40 piedi di casa Archipelago si rifà al più grande e già apprezzato 47 Expedition, offrendo dimensioni più fruibili anche per i più piccoli marina e approdi, grazie ad una LOA di appena 12.5 metri ed un baglio di 5.8. Ma il suo vero asso nella manica è da trovarsi nel concept, realizzato in alluminio e progettato per essere particolarmente customizzabile, potendo offrire così layout ben specifici, capaci di adattarsi sia all’utilizzo da cruiser, fino ai più tirati usi come sport-boat o come explorer vero e proprio. Una qualità che ne caratterizza già da subito il layout standard, forte di due cabine doppie e un workshop, ma variabili per ospitare anche 6 o 8 persone.

Archipelago 40 Expedition
Archipelago 40

Archipelago 40 – Esterni

Progettato in collaborazione con Chartwell Marine, il nuovo Archipelago 40 presenta linee particolarmente “taglienti” e slanciate, studiate per garantire la massima tenuta al mare e, contemporaneamente, ridurre al massimo attriti e turbolenze, guadagnando così sia sul fronte del comfort di bordo che su quello dei consumi e del conseguente impatto ambientale, già ridotto attraverso la motorizzazione ibrida diesel-elettrica e l’estensivo utilizzo di pannelli fotovoltaici sul top. Una combinazione di qualità che, a partire proprio dal top occupato dai pannelli, definisce profondamente le linee di questo piccolo explorer, che si presenta come una barca dall’aspetto pulito, minimale e accattivante.

L’alto bordo libero e il volume centrale vetrate proiettato verso l’indietro caratterizzano così il colpo d’occhio, bilanciato dalle alte vetrate a murata, garanzia di illuminazione per gli spazi interni dei due rispettivi scafi. Per quanto riguarda i layout, invece, i dettagli e gli arredi risultano “sartoriali”, cuciti sulle specifiche esigenze armatoriali, presentando una barca che, da standard, offre un ampio pozzetto poppiero con area conviviale e gruette per il tender e doppio accesso al mare tramite le due sezioni di poppa degli scafi. La prua ricorda invece un’ispirazione da catamarano a vela, con una porzione centrata in rete a unire i due scafi nelle loro estremità prodiere.

Archipelago 40 – Main Deck Layout

Archipelago 40 – Interni

Per quanto riguarda gli spazi interni, anche questi customizzabili, una versione standard dell’Archipelago 40 prevede una zona living con divano nella sezione di sinistra del ponte principale, specchiata a dritta da una cucina open air. Verso prua sono invece presenti una working area con ampio tavolo, seguita dalla postazione di comando posta a centrobarca, appena dietro il grande cruscotto.

Archipelago 40
Archipelago 40 – Lower Deck Layout

Sempre per quanto riguarda il layout standard, i due scafi offrono, rispettivamente, una cabina matrimoniale di sinistra con bagno en suite, specchiata nello scafo di dritta con una cabina doppia a castello, un’area workshop ed un secondo bagno. Da questi 4 posti letto complessivi, però, è possibile passare a 6 o 8 in base alle proprie esigenze.

Archipelago 40 – Propulsione

In termini propulsivi, il nuovo 40 piedi di Archipelago Expedition prevede una motorizzazione ibrida diesel-elettrica V-drive assistita da un serbatoio carburante da 1500 litri e da pannelli solari da 6kW sul top del main deck. L’autonomia massima prevista si aggira invece intorno alle 2000 miglia nautiche. La velocità massima con motorizzazione standard preventiva 23 nodi di picco, potenzialmente superiore ai 30 nodi è invece la velocità massima con motorizzazioni differenti richieste dall’armatore.

Archipelago 40 – Scheda Tecnica

Lunghezza Fuori Tutto (LOA) 12.5 m
Baglio Massimo (B.max) 5.8 m
Immersione a vuoto 0.8 m
Dislocamento a vuoto 14 t
Dislocamento a pieno carico 18 t
Motorizzazione standard Diesel-electric hybrid, v-drive shaft
Solare 6kW
Velocità massima standard 23 kn
Velocità massima (motorizzazione potenziata) 30+ kn
Autonomia 2000 mn
Capacità Serbatoio Carburante 1500 lt.
Capacità Serbatoio Acqua Dolce 500 lt.
Cabine standard (customizzabile) 2 doppie + workshop
Posti letto 4/6
Contatti www.archipelago-yachts.co.uk

Potrebbe interessarti anche:

Solemar 34 SX (10 m), il nuovo gommone sicuro e veloce per la famiglia – IL TEST

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sei già abbonato?

Iscriviti alla nostra Newsletter

Entra nel Club del Giornale della Vela

Le barche a motore, le sue storie, dal piccolo open ai motoryacht. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevere ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”.

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Quando Alfa Romeo costruiva barche a motore superveloci

Probabilmente non tutti sanno dell’incursione di Alfa Romeo nel mondo delle barche a motore. O meglio, delle corse motonautiche. Noi l’abbiamo rivissuta visitando il bel museo di Arese, vicino a Milano, che ripercorre la storica della casa automobilistica nata nel