Verve 47, l’Azimut da 1800 cavalli fuoribordo raccontato da Marco Valle (CEO Azimut)

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Azimut Verve 47 marco valle
Azimut Verve 47 secondo Marco Valle

Quando qualcosa funziona, non c’è niente da fare, è bello in tutto il mondo. Va detto che gli italiani sono piuttosto bravi a toccare le corde giuste. Vedere uno yacht come il Verve 47 di Azimut Yachts, lungo 15 metri, con quattro fuoribordo da 450 cavalli, il concetto a cui ci rimanda immediatamente è lo stile statunitense – perfomance above all – dove passeggiando in banchina, nessuno si meraviglia di vedere migliaia di cavalli su un bracket di poppa.

Quindi starete pensando che questa barca, presentata all’inizio del 2020, funzioni solo oltre oceano. Beh, vi sbagliate.

Azimut Verve 47: Marco Valle racconta i segreti dell’open atipico

Certo, inizialmente è stata pensata soprattutto per gli armatori americani, ma poi di fatto è piaciuta tanto anche qui in Europa. Verve 47 non, a caso, è frutto della collaborazione tra Azimut Yachts, Francesco Struglia, responsabile del design, e Michael Peters, che si è dedicato alla carena che rappresenta, a oggi, la più grande barca sul mercato con il tipo di carena brevettato dal progettista, studiata per assicurare bassa resistenza all’acqua e prestazioni al top.

Per una barca così speciale, non potevamo che rivolgerci a Marco Valle, CEO di Azimut Yachts – e da settembre 2020 anche della divisione Benetti – che ci ha raccontato un po’ di chicche su questo modello.

Marco Valle Azimut Benetti
Marco Valle, CEO Azimut Benetti

Andiamo al sodo: com’è motorizzata questa barca?

“Con una quadrupla fuoribordo di Mercury Verado V8 derivati dai Mercury Racing 450R, con una potenza di 450 cavalli. Significa che sarà possibile raggiungere i 50 nodi di velocità massima, scelta notevole per questa tipologia d’imbarcazione”. 

L’Azimut Verve 47 è nata in Italia per chi vuole vivere una barca all’americana. Il risultato è stato un successo internazionale: come si spiega?

“Credo che questo modello possa piacere a una particolare tipologia di armatore, non necessariamente legata a una provenienza geografica. Americano o europeo, ma non solo, questo yacht è pensato per chi ama l’island hopping (il vagare da un’isola all’altra, con molte soste lungo il viaggio alla scoperta del territorio, n.d.r.). Verve 47 è pensato per chi vuole cambiare continuamente gli scenari delle sue giornate in mare, attratto dalla possibilità di raggiungere diverse calette in poco tempo e alla ricerca delle emozioni legate a velocità e prestazioni. Per concludere, è un’ultimate boating machine per chi ama vivere il mare ‘all’americana’, ma va alla ricerca del ‘flavour’ italiano conosciuto e amato in tutto il mondo”.

Viste le caratteristiche del Mediterraneo, questa barca piacerà molto anche qui in Europa…

“Sì, decisamente: Verve 47 piace molto anche in Europa e sono molti gli armatori che ci hanno chiesto maggiori informazioni, tanto che dopo l’esordio americano abbiamo deciso di portarlo ai Saloni europei del prossimo autunno, dove siamo certi di raccogliere importanti consensi”.

Open atipico. Perché?

“Verve 47 è un open che vola a 50 nodi e, allo stesso tempo, ha una straordinaria abitabilità interna; dunque è una barca unica, speciale. La plancia è sorprendente, per un semplice motivo: grazie all’intervento di Francesco Struglia è dotata di una finestra laterale che unisce l’ambiente con l’esterno, per regalare a chi guida una particolare connessione con l’acqua, soprattutto alle andature più elevate. Poi, c’è l’originalità dei materiali: i laminati di nuova concezione degli interni sono stati scelti con l’intenzione di riproporre la matericità del legno in un contesto estremamente tecnologico, mentre il pattern ‘shockwave’ del teak sintetico vuole sfruttare al massimo il potenziale di una scelta ecologica e pratica”.

C’è un legame con l’automotive?

“Questa particolarità del parabrezza richiama alcuni progetti illustri del car design, come la Lamborghini Marzal, disegnata da Marcello Gandini (1967), la Maserati Boomerang di Giorgetto Giugiaro (1971) o, più recentemente, la linea Vision GT di Lamborghini. Da un punto di vista pratico, la finestratura permette a chi si trova al timone di comunicare più facilmente con l’interno dell’imbarcazione”.

E non sarà l’ultima, giusto?

“Dopo il successo raccolto, sicuramente lavoreremo su altri modelli in grado di mantenere queste caratteristiche”.

A proposito dell’Azimut Verve 47

Anche il Verve 47 sposa la grande tendenza delle plancette abbattibili. Il piatto forte, infatti, sono gli esterni con una grande area “open space” nel pozzetto poppiero, dove si trova anche la zona cucina. Sottocoperta sono disponibili fino a sei posti letto: due nella cabina armatoriale a prua, due nella cabina di poppa e altri due posti in dinette. A bordo si trova anche un bagno con doccia separata.

Uno studio attento degli interni ha portato ad una distribuzione dei gavoni per lo stivaggio. Questa barca nasce, infatti, con un’applicazione intensiva in ambito nautico di tecniche di virtual prototyping e di realtà immersiva, usate per lo sviluppo del cruscotto, per lo studio di visibilità e per le analisi ergonomiche del wetbar e degli interni, effettuate mediante il caschetto virtuale tipo Oculus.

Gregorio Ferrari

Articolo completo su Barche a Motore N.14 

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