In strada (in Italia) non puoi andare a più di 130 km/h, ma per mare puoi andare veloce più che puoi. Sempre compatibilmente con una serie di fattori imprescindibili se si vuole andare forte:
- l’esperienza e la pratica di chi sta al timone;
- la presenza di traffico marittimo
- le condizioni meteomarine
Stabilito che si può fare e che non ci si mette in una situazione di pericolo (né ci mettiamo gli altri) vediamo come attrezzare la barca per andare veloci e sicuri. Partiamo da una considerazione che non è così banale: la velocità della vostra barca non è solo una questione di cavalli. È più che altro come i cavalli sono sfruttati. Ecco gli accorgimenti indispensabili per non avere nulla da invidiare ai piloti professionisti. E per navigare a tutta birra in piena sicurezza.
I sedili
Innanzitutto cerchiamo di stare comodi. Occhio ai sedili quindi, sia a quelli dei piloti sia a quelli per i passeggeri. Per quanto riguarda la postazione di guida, sono sempre di più i costruttori che propongono di serie, o tra gli optional, sedili anatomici, derivati direttamente da quelli delle competizioni. Si tratta di poltrone avvolgenti, che spesso hanno la seduta completamente abbattibile e uno schienale allungato verso l’alto, così da permettervi di pilotare anche in piedi.
Volante
Bene, ora che siete seduti e avete avviato il motore, passiamo a osservare la consolle di guida. Quando impugnate il volante è indispensabile avere una presa salda. Per ottenerla di solito si adottano ruote con un diametro che varia da 35 a 40 centimetri, con due o tre razze e la corona anatomica sagomata. Evitate assolutamente i volanti con la corona liscia, può essere scivolosa!
Manette
Un discorso a parte va fatto per le manette. Il nostro consiglio? Scegliete un modello con le leve del gas separate da quelle degli invertitori (le marce, per intendersi). Niente comandi monoleva, quindi. Sulle imbarcazioni più spinte e sportive vengono quindi utilizzate speciali manette, abbastanza simili tra loro nel look e nella meccanica.
Quelle più diffuse sono americane (come le Gaffrig), ma anche la genovese Riviera ha in catalogo modelli “racing”. La caratteristica di queste manette? È la modularità. In pratica ne potete affiancare un numero teoricamente infinito (pensate, su un’imbarcazione “quadrimotorizzata” ve ne sono otto!)
Foot throttle
I più esigenti possono invece optare per i cosiddetti marine foot throttle, cioè l’acceleratore a pedale, come quello delle autovetture. Anche in questo caso si tratta quasi esclusivamente di modelli made in USA, ma reperibili facilmente anche via Internet. Tutti i modelli sono compatibili con i più diffusi cavi di telecomando presenti nel nostro Paese. Consigliati solo per barche davvero sportive, con sedute profonde: non provate a utilizzarli con la guida in piedi.
Il parabrezza
Assicuratevi che il parabrezza sia davvero in grado di ripararvi dall’aria durante la navigazione. A cinquanta nodi (e oltre) lo spostamento vi impedirebbe di vedere alcunché: provate a tenere gli occhi aperti correndo a più di 120 km all’ora!
Tientibene
Ora è il momento di pensare ai vostri passeggeri. Anche i gommoni o le barche aperte sotto i dieci metri sono in grado di “volare” sull’acqua: le barche con le quali si esce con gli amici per raggiungere le cale più belle. Verificate che a bordo tutti possano godersi la velocità in sicurezza. Spesso non ci si fa caso, ma è importante che la vostra barca abbia un corretto numero di tientibene, sia ai lati della consolle, sia vicino alle sedute e ai divani del pozzetto. Meglio evitare di avere persone a proravia della consolle: anche con la migliore carena del mondo, ammortizzare i colpi diventa impegnativo.
Fuoribordo
Se scegliete motori fuoribordo, avete due valide alternative per aumentarne le prestazioni. La prima è costituita da una speciale estensione capace non solo di incrementare la velocità, ma anche di allontanare il rumore del motore e i gas di scarico dalla barca.
L’installazione del motore più appoppato, vi permette inoltre di alzarlo, riducendo di conseguenza l’attrito, poiché viene immersa nell’acqua una minore superficie del piede. La seconda soluzione, simile a quella descritta poco fa, ma un po’ più costosa, consiste nell’adozione di un jack bracket. Questo sistema si compone di una piastra scorrevole dotata di un cilindro elettrico che alza verticalmente il fuoribordo durante la navigazione. Potrete così immergere di più il piede in fase di pre-planata per ottenere una spinta maggiore. Una volta presa velocità, su il fuoribordo, così riducete l’attrito e fate lavorare l’elica al meglio.
Elica
Proprio la scelta dell’elica è un altro accorgimento che vi può permettere di ottimizzare le prestazioni della vostra barca. Sui fuoribordo, l’installazione di un bracket dovrebbe essere accompagnata dall’uso di eliche di semisuperficie, che incrementano notevolmente la velocità. Per chi ha i motori entrobordo, l’elica di superficie è la più veloce, soprattutto perché presenta la minore resistenza idrodinamica, ma potete usarla solo con le apposite trasmissioni. Con i piedi poppieri, invece, la scelta è davvero ampia. Ricordate sempre che le velocità più alte si ottengono con il minor diametro e il minor numero di pale possibile, nonché con il passo più lungo.
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