La Coppa America rappresenta da sempre lo stato dell’arte nel mondo delle barche a vela. E se lo diventasse anche per il motore? Spieghiamoci meglio: Emirates Team New Zealand, vincitore dell’ultima edizione della Coppa, sta lavorando a un progetto fuori da ogni schema: realizzare un’imbarcazione ad idrogeno dotata di foil in Coppa America come support vessel.
Barche a idrogeno: la proposta di Team New Zealand
È questa l’idea del Defender ETNZ e del team sfidante alla Coppa Ineos Team UK che puntano a realizzare un mezzo che non usi carburante fossile dando spazio alle nuove tecnologie. E così sta nascendo, grazie alla collaborazione con la start-up AFCryo, il primo prototipo di quest’imbarcazione che sarà in grado sostenere la futura barca della Coppa prima, dopo e durante la gara in tutti i suoi aspetti logistici e pratici volando sui foil e utilizzando l’idrogeno. Non è solo un vezzo di Team New Zealand, ma potrebbe diventare lo standard. Il progetto è tutt’altro che semplice da realizzare, ma la “vecchia brocca” come la chiamano gli appassionati è da sempre un importantissimo banco di prova per le sperimentazioni, anche estreme, nella nautica.
Barche a idrogeno e foil: la proposta di Team New Zealand
È quanto emerge da una comunicazione del Defender ETNZ che, insieme allo sfidante Ineos Team UK, sta preparando la 37esima edizione dell’evento. Attualmente i progettisti di Emirates Team New Zealand stanno lavorando su un prototipo di imbarcazione a foiling alimentata a idrogeno, da costruire presso la struttura del team a North Shore, in grado di sostenere un AC75 (le barche a vela della Coppa) in tutti gli aspetti di una campagna di America’s Cup.
A sostenere ETNZ c’è ancche Ineos Team UK, Challanger of Record di ETNZ che è pronto a sottoscrivere nel protocollo (le regole di ciascuna edizione della Coppa America) che almeno venti barche di supporto dell’evento e della regata siano ad idrogeno. Tutto questo a patto che la barca funzioni e sia affidabile.
Aggiornamento – 18 novembre 2021
Con l’uscita del protocollo della 37esima edizione dell’America’s Cup, è ora ufficiale l’obbligo per tutti i team di costruire e utilizzare due imbarcazioni a idrogeno per la loro campagna (soggette a test per funzionamento). L’obiettivo? Sfruttare la cassa di risonanza di quest’evento per mostrare al mondo intero che la tecnologia dell’idrogeno nel settore marino aiuterà a creare un percorso che cambierà l’industria in generale. Il motivo è chiaro, ridurre in maniera significativa le emissioni. Queste barche devono essere lunghe almeno 10 metri e i criteri di utilizzo e di performance sono definiti nel protocollo.
Grant Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand ha commentato così la scelta:
“I team inquinano molto con le barche appoggio attraverso le lunghe giornate di test, ricerca e formazione. Nell’ultimo anno abbiamo sviluppato, progettato e ora stiamo costruendo un prototipo di barca appoggio a idrogeno che avrà un effetto importante sulla riduzione dell’impronta di carbonio del team, oltre a spingere lo sviluppo dell’idrogeno nel settore marino”.
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