VIDEO: le barche più STRANE che abbiamo visto a Düsseldorf!

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento a Barche a Motore cartaceo + digitale e a soli 39 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Le barche più STRANE di Düsseldorf
Barche strane come il Twiel Z7, catamarano elettrico in legno

Dopo aver guardato e commentato insieme le barche più interessanti che abbiamo visto a Düsseldorf, i cui video ci hanno accompagnato nell’ultimo mese, vi portiamo – virtualmente – con noi, a spasso per il Salone tedesco, questa volta a scoprire curiosità, rarità e, perché no, anche assurdità che abbiamo scovato girando fra i padiglioni.

Barche strane per tutti i gusti!

La particolarità del Salone di Düsseldorf è proprio la straordinaria varietà di mezzi che si possono vedere, molti dei quali sono pressoché introvabili nei nostri saloni mediterranei, dalle barche a…qualsiasi tipo di oggetto galleggiante!

Siamo partiti proprio dal Twiel Z7, che volevamo vedere già prima di salire, un catamarano elettrico in legno dalle linee semplicemente estreme. Idea davvero interessante, ma prezzo altrettanto alto.

È interessante iniziare a vedere come i foil si stiano diffondendo, di pari passo con le motorizzazioni elettriche, ma non solo. Fuori dall’acqua abbiamo avuto modo di apprezzare adeguatamente il Four Winns TH36, la cui peculiarità sta proprio sotto la linea di galleggiamento.

Una bella sorpresa è stata il Sancak 6.50, pilotina turca che riesce a condensare in appena 6,5 metri di lunghezza tutto quello di cui si può avere bisogno: prua vivibile sia sopra che sottocoperta, dinette e cucinino, pozzetto molto intelligente e addirittura un bagno separato, una rarità su queste dimensioni.

Le barche più STRANE di Düsseldorf
SAY 42

SAY ha portato il suo 42: un yacht in carbonio che punta tutto sull’estetica, con linee filanti e divisive, di quelle che si amano o si odiano. Un esercizio di design davvero bello, ma esempio di un tipo di barca che può cambiare radicalmente la percezione a seconda che si veda in fotografia o dal vivo.

E infine, fra una recensione e l’altra, siamo passati dal padiglione 3, il più variegato, con barche entry level e top di gamma, giocattoli galleggianti e barche di plastica. O meglio, HDPE, tecnologia interessante e che merita di essere esplorata, data la riciclabilità e la resistenza alle alghe, ma che abbiamo visto applicata in maniera…discutibile.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Entra nel Club del Giornale della Vela

Le barche a motore, le sue storie, dal piccolo open ai motoryacht. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevere ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”.

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

2001. Carlo Cerri e la voglia del bello

Benvenuti nella sezione speciale “BAM 35 Anni”. Vi stiamo presentando gli articoli “cult” tratti dall’archivio di Barche a Motore, a partire dal 1990. Un viaggio nel tempo tra storie introvabili oggi, anche nel grande mare di internet! Un tuffo nel