La Coppa America è la vetta tecnologica della vela, ma non solo. Da quest’edizione il defender Emirates Team New Zealand, vincitore dell’ultima edizione della Coppa, vuole portare l’idrogeno a bordo delle barche appoggio alle barche a vela della coppa. La regola prevede ora quindi che si realizzi un’imbarcazione ad idrogeno (dotata di foil) per ogni team in Coppa America come support vessel. Ora è la volta degli statunitensi di American Magic che hanno trovato l’accordo con l’italiana Bluegame, brand di Sanlorenzo.
Bluegame: la barca a idrogeno per la Coppa America
Vi avevamo parlato della barca ad idrogeno di Team New Zealand. Ora è Bluegame ad annunciare la collaborazione con il New York Yacht Club e American Magic, challenger nella 37ma edizione della Coppa America che si terrà a Barcellona nel 2024. L’accordo si basaa sulla progettazione e realizzazione della prima “chase boat” ad idrogeno, secondo i rigidi requisiti del Protocollo della manifestazione.
Dal punto di vista progettuale si stratta di un progetto difficile e pionieristico: la barca dovrà essere lunga al massimo 10 metri, arrivare a 50 nodi e avere un’autonomia di 180 miglia. Tutto questo abbinato obbligatoriamente ad una propulsione ad idrogeno su un’imbarcazione dotata di foil.
I punti di forza di Bluegame
Perché Bluegame per costruire una barca ad idrogeno con i foil per una regata? Partiamo col dire che Luca Santella, fondatore del marchio Bluegame e oggi a capo della strategia di prodotto di Bluegame, è un ex-velista professionista. Conosce quindi le esigenze di chi naviga a vela ad alto livello e sicuramente ha una sensibilità migliore nel capire quelle che possono essere le esigenze di un’unità di appoggio per una regata come la Coppa America.
Oltre a questo l’idrogeno, novità relativamente recente nei sistemi propulsivi nautici, soprattutto nel diporto, è un ottimo banco di prova per Bluegame in questo segmento. In questo senso Sanlorenzo ha siglato un accordo, un anno fa, con Siemens Energy per la realizzazione del primo Superyacht di 50 metri con generazione elettrica tramite idrogeno e Fuel Cell. Il varo è previsto per il 2024, ma nel frattempo il duplice sforzo in questa direzione punta a posizionare il gruppo in avanti su questa tecnologia. L’obiettivo è molto probabilmente quello di acquisire un know how importante da poter poi declinare anche nel diporto.
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