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La nuova ammiraglia, il Bluegame BG72 adotta soluzioni mai viste finora. Un 22 metri che alla spiccata vocazione marina coniuga un nuovo modo di vivere e abitare la barca. All’insegna della libertà. Il BG72 nasce, come tutti i modelli Bluegame, dalla mano di Luca Santella, fondatore del cantiere. Al telaio ingegneristico dei BGX (Bluegame BGX 60), il BG72 aggiunge un obiettivo ambizioso, ereditare dalla gamma BG di cui fa parte la facilità d’uso, il comfort e le doti marine. Per arrivare a questo, sul BG72 è stato sviluppato uno scafo performante, dell’architetto navale Lou Codega, unito ad un sistema di propulsione Volto Penta IPS, che garantisce manovrabilità e consumi ridotti.
Bluegame BG72
Inutile girarci intorno. Nulla sarà più come prima. L’ingresso del BG72, ammiraglia della gamma Bluegame, ha riscritto le regole. Dalla navetta all’open, dal walkaround al fly: un tempo valeva il principio in base al quale un’imbarcazione poteva, in funzione di determinate connotazioni progettuali, essere identificata all’interno di famiglie di prodotto ben distinte. Oggi non è più così. O almeno, non in questo caso.
Bluegame BG72
Per poter definire al meglio la filosofia alla base della gamma Bluegame bisogna fare ricorso a un’espressione anglosassone che meglio di altre riesce a rendere l’idea: “out of the box”. Sì, perché sin dal debutto avvenuto al Cannes Yachting Festival 2021, è stato chiaro che il BG72 aspirasse a diventare, un nuovo riferimento per chi è alla ricerca di qualcosa di veramente innovativo. Anche perché, ed è bene sottolinearlo, la nautica sta vivendo un momento storico di straordinari cambiamenti, dove il tema dell’esperienza ricopre un ruolo sempre più centrale. In poche parole, questo modello non è la riproposizione di qualcosa di già visto. Al contrario, è stato pensato per fornire le risposte a una mutata esigenza in termini di utilizzo della barca. Cambiando le abitudini necessariamente diventa indispensabile avere un approccio diverso.
Bluegame BG72 – A bordo
A conferma di come il fattore umano continui ad avere un peso. Nel caso specifico di Bluegame ha un nome e cognome: Luca Santella. Un passato da velista, due campagne olimpiche nel curriculum e, soprattutto, una smisurata passione per il mare, Santella è l’artefice di quella che può essere già definita una case history. Il successo poggia su una visione progettuale che rappresenta una completa rottura degli schemi. Basta leggere il modo in cui è stato concepito il layout per toccare con mano la portata di un cambiamento che, in questo caso specifico, oltre a Luca Santella ha coinvolto anche Zuccon International Project per gli interni e Lou Codega per l’architettura navale. Un vero e progetto corale, che trae linfa e forza dalla volontà di rilanciare in chiave moderna il concetto di abitare la barca stabilendo una connessione con l’ambiente circostante.
Ecco, dunque, la scelta di pensare a uno spazio a poppa, con annessa beach area, di dimensioni generose completamente open e configurabile a seconda dei diversi momenti della giornata. Il tema della vita all’aria aperta prosegue sul livello superiore, grazie a due scale laterali che danno accesso a un ambiente unico, che si estende senza soluzione di continuità fino alla parte prodiera ed è definito in termini funzionali da una zona pranzo/living nella sezione centrale e da una lounge con prendisole a prua.
Bluegame BG72 – Salone
Gli ambienti interni prevedono due soluzioni di layout. La prima contempla la cabina armatoriale ricavata a poppa con affaccio diretto sul pozzetto e la beach area. A questa si aggiungono poi altre due cabine, compresa una Vip a prua. L’altra opzione prevede, invece, al posto della cabina armatoriale di poppa un vero e proprio living con l’armatoriale spostata nella zona prodiera. Le tonalità cromatiche, i complementi d’arredo e le essenze danno vita a ambienti improntati a uno stile elegante, lontano però dai formalismi, così da esaltare quel concetto di libertà che solo la barca permette di assaporare nella sua essenza.
Bluegame BG72 – La plancia
Un discorso a parte merita invece la plancia di comando. Anche in questo caso si nota come nulla sia stato lasciato al caso: a iniziare dalla scelta di collocarla in posizione avanzata in un ambiente separato e protetto. La timoneria beneficia di una vista a 360°, tra le poche nella sua categoria, caratterizzata dalla presenza di superfici vetrate inclinate, non un vezzo estetico bensì una soluzione che mutuata dalle barche da lavoro permette di avere una visibilità ottimale anche in condizioni di mare difficile, perché permettono di far defluire l’acqua in modo ottimale.
Bluegame BG72 – Plancia
Infine, la carena. Studiata da un peso massimo dello yacht design come Louis T. Codega è stata concepita per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla motorizzazione IPS di Volvo Penta. Tradotto, vuol dire un passaggio sull’onda morbido e un’efficienza senza eguali in termini di autonomia e di consumi.
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