Come scegliere la canna giusta per pescare dalla barca

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Quando, tra tutte le canne da pesca, si deve scegliere la canna da pesca ideale, vista la grandissima offerta tra cui scegliere, il primo passo da compiere è stabilire un budget. Diciamo che con 70, 80 euro si ha una canna di qualità sufficiente a sostenere la vostra prima stagione di pesca. Discorso a parte meritano i mulinelli, ma li affronteremo in seguito.

Come scegliere la canna per la pesca dalla barca

Prima di accingerci alla scelta della canna da pesca perfetta si deve avere in testa la grande divisione che c’è a monte nel mondo delle canne. Da una parte ci sono le canne telescopiche, dall’altra le monopezzo e le scomponibili o a innesti (in due, tre o quattro elementi).

Le canne telescopiche possono servire per una pesca a 360°. Una lunghezza che va da 2,40 metri fino a 3,60 metri è un buon passepartout da considerare come prima canna. Tenete conto che pescando dalla barca non si usano canne molto lunghe. Il motivo è pratico, quando c’è più di un pescatore in azione a bordo, più la sua canna è lunga e più rischia di infastidire gli altri. Così per limitare questo impiccio ci limita nella lunghezza dello strumento.

Attenzione, sciacquate bene la canna telescopica  dopo l’uso in acqua salata o se c’è dello sporco sopra. Detriti, o altro materiale (come il sale) possono bloccare le sezioni telescopiche e impedirne il rientro. In tal caso, la soluzione è ruotare i due pezzi invece che spingerli uno centro l’altro di forza. Lavare bene e se ancora non basta, usate un lubrificante spray.

Quanti pezzi ha la tua canna ideale?

Per le canne monopezzo, data la loro natura, la lunghezza varia dal metro e 80 centimetri fino ai 2,10 metri. Canne monopezzo più estese diventano complesse da trasportare e da stivare. Stessa lunghezza anche per le canne divisibili in due semi-unità.

Di base, la canna da pesca a innesti richiede anche un tempo di preparazione maggiore: bisogna unire le sezioni una a una. D’altra parte ha i suoi i vantaggi: maggiore precisione nel lancio (anche se in barca si usa poco lanciare e per nulla se si pesca alla traina); maggiore resistenza all’usura in quanto le sezioni non vanno incontro al bloccaggio, la punta della canna cioè il cimino è più sensibile ed ha una curvatura migliore della canna telescopica.

Da sinistra: canna due pezzi per barca; canna telescopica per barca; canna da spinning monopezzo; canna da spinning; canna da traina.

I prodotti con innesti a spigot sono i migliori in quanto più robusti e dotati di una piega migliore del fusto. gli altri sistemi di innesto sono a ghiera metallica (ormai in disuso) o a cappuccio, che rispetto allo spigot è un po’ più pesante. Si usa nella canne primoprezzo o destinate a prede molto grandi.

In genere sulle canne da pesca di primo acquisto si trova già un mulinello ed è un modello da spinning, o convenzionale. Esistono però anche mulinelli a a tamburo fisso o rotanti. Generalmente un rotante di buona qualità non è economico. Si parte da una base di almeno 200 euro. Mulinelli convenzionali, da spinning, di discreta qualità si trovano anche nella fascia di prezzo compresa tra i 30 e i 60 euro.

Attenzione alle canne da pesca telescopiche

Attenzione alle canne da pesca telescopiche. I prodotti americani o giapponesi non sono realizzati in questa maniera. Quelle telescopiche sono solo canne prodotte in Cina. Il che non significa che sia necessariamente spazzatura: una canna cinese di media qualità può esistere. Anche se spesso accade che qualche commerciante compra canne cinesi a 30 dollari e le rivende a 300 euro, con un incredibile ricarico per sé, ma con non altrettanta soddisfazione per il cliente. Per scelta commerciale di rispetto verso i miei clienti, io non tratto più prodotti telescopici.

Per generalizzare il discorso, se si vuole prendere una canna telescopica, conviene spendere mediamente poco, perché solo in rari casi, una canna telescopica pagata diverse centinaia di euro, avrà quel reale valore. Sicuramente una qualità superiore la hanno quelle canne che sono costruite sì in Cina, ma vengono assemblate in Italia, dove c’è una maggiore attenzione alla qualità finale.

La scelta è subordinata al tipo di pesca preferita. Se si hanno dei dubbi su cosa si andrà a prendere la prima scelta sarà verso la cosiddetta canna tutta pesca o multipesca. Non avrà nessuna specializzazione, ma sarà adatta alle prime esperienze (e anche alle successive) con le pratiche più comuni: esempio traina col vivo o per andare col vivo a tonni. Ne esistono in due pezzi o telescopiche e hanno il vantaggio che una volta comprate si portano in barca e possono rimanere sempre a bordo.

Come materiale di costruzione ormai il carbonio è il materiale principe, usato come fibra pura al 100% o in percentuali minori insieme alla fibra di vetro. Più leggero, resistente e di pronta risposta alla fibra di vetro è oramai il primo prodotto per realizzare i fusti delle canne.

Canne da pesca. Il porta mulinello e il tallone

Di base, per canne da usare dalla barca ne esistono due tipi: un portamulinello con fermo inferiore di tipo clip a slitta, che scorrendo permette di adattare alla canna le varie grandezze del mulinello. Oppure un portamulinello dotato di blocco anteriore a vite, montato prevalentemente sulle canne da spinning. Il mulinello va inserito prima nella parte inferiore fissa e poi la parte superiore, mediante avvitamento, viene fatta scendere fino a che il mulinello non rimane ben saldo.

La canna da pesca presenta dei passanti (gli anelli) che possono essere a ponte (monoponte o ponte alto) e a doppio ponte, con due piedini, uno rivolto verso il manico e uno verso la punta; oppure al posto degli anelli avere delle carrucole.

Il manico può essere in Eva o neoprene (gomma nera) o in sughero.

Il tallone, la fine, può essere un tappo in plastica o una crociera, in grafite, in plastica o in alluminio per le canne da traina da inserire nel portacanne.

E ricordate che per trovare i pesci potete sempre aiutarvi con il drone per pescare.

Marco Eusebi

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