Contro il logorio della vita moderna perché non rilassarsi e navigare piano, a cinque nodi? Pensiamoci, la vita a terra è frenetica che forse, quando si va per mare, vale la pena rallentare, prendere coscienza di quello che si ha intorno, rilassarsi. Roba da velisti? Forse. Di certo questo tipo di diportista, sulle barche a motore, è una novità. Il mercato, però, ci dimostra come una domanda, seppur molto specifica, ci sia già.
Il nuovo Capoforte SQ240i è una barca elettrica di 6 metri, disegnata da Christian Grande, e sviluppata appositamente per questa propulsione già a partire dalle linee di carena. A spingerla c’è anche il primo motore fuoribordo elettrico di Yamaha: Harmo.
Ho provato questo scafo e questa motorizzazione nella laguna di Venezia, per la precisione a Murano. La location non è casuale dato che un’imbarcazione di questo tipo, con le perfomance che offre, risulta particolarmente indicata per le acque interne e la mobilità “cittadina”.
Capoforte SQ240i – Per chi è pensata
In Italia pensiamo alla Serenissima, ma nel mondo sono varie le città dove la mobilità passa anche sulle acque che le attraversano. A Venezia, con limiti di velocità, teoricamente, a 7 km/h questo mezzo appare quindi come molto adatto.
“La barca è stata proprio pensata – spiega Alessandro Russo, Marine division manager di Yamaha Motor – per un utilizzo in una città fluviale o lagunare dove la preservazione dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale è fondamentale. Inoltre, torneremo a Venezia alla prossima edizione del Salone Nautico che, come Yamaha, pone grande attenzione all’ambiente e si fa promotore della propulsione elettrica per la salvaguardia del territorio”.
Capoforte SQ240i
Sull’elettrico, pro e contro, si potrebbe parlare per ore. Tecnologia matura o acerba? Per pochi? Una moda? Una necessità? Ogni posizione ha i suoi punti a favore e i suoi contro. Sta di fatto che il cambiamento in atto nel settore della mobilità non può non coinvolgere la nautica. Non sarà il diporto “elettrico” a risolvere i problemi di inquinamento nel mondo, ma sicuramente anche il nostro segmento è chiamato a fare la sua parte nella transizione verso forme di navigazione sempre più sostenibili.
Questo Capoforte ha in primis il merito di nascere su un approccio nuovo. Chi comprerà questa barca saprà che la velocità di punta sarà di circa 5 nodi, con un’autonomia di 8 ore a questa velocità. Elogio della lentezza, ma anche possibilità di navigare a lungo ad una velocità costante.
È un test calmo, uno dei più calmi che io abbia mai fatto. Mi muovo a bordo in assoluta tranquillità, il layout di coperta, le condizioni e il tipo di navigazione lo permettono. A bordo, però, non ci si annoia. Certo, tutto dipende dalle aspettative. Se volete un purosangue per correre, qui non rimarrete soddisfatti.
Non è immediato entrare nell’ordine di idee di un’imbarcazione a motore che non fa più di 5 nodi. Pensando ad un mezzo di trasporto per muoversi in un ambiente come quello “urbano”, però, il senso invece c’è, a partire dalla necessità di tutelare anche l’ambiente circostante (non solo in termini di emissioni) come nel caso di Venezia. A questo bisogna aggiungere come silenziosità e assenza totale di vibrazioni portino il comfort ad un livello superiore.
Il comando dello scafo, poi, grazie anche al joystick di Yamaha è molto semplice e ogni manovra diventa facilmente gestibile. Si può utilizzare il joystick, per esempio, anche direttamente per navigare e non solo in fase d’ormeggio. Il fuoribordo Harmo di Yamaha mostra un’affinità totale con questo strumento di controllo con cui basta una mano per navigare.
Volante e manetta restano comunque la primaria modalità di governo e, date le caratteristiche dello scafo, non fanno sentire troppo la necessità del joystick.
Capoforte SQ240i – Performance
Pensata con una carena fatta apposta per questo tipo di propulsione, come dicevamo, sviluppa una top speed di circa 5 nodi con due batterie da circa 400 Ah, ampere-ora, ciascuna e quindi 800 Ah totali. In pratica, se il consumo del mio motore (Harmo Yamaha da 3,7 kW con tecnologia Rim-Drive) è di 80 ampere a 5 nodi con due batterie da 400 Ah ciascuna potrò navigare per circa dieci ore consecutive.
I dati, in accordo con quelli forniti dalla strumentazione durante il rilevamento, sono espressi in km/h. Non è stata fatta nessuna conversione per mantenere esattamente gli stessi numeri che sono stati raccolti.
Giri | Velocità | Consumi |
200 | 3.1 km/h | 2 amp |
350 | 4.4 km/h | 5 amp |
450 | 6.0 km/h | 11.5 amp |
550 | 7 km/h | 18 amp |
650 | 8 km/h | 30 amp |
750 | 8.6 km/h | 42 amp |
850 | 9.8 km/h | 60 amp |
950 | 10.4 km/h | 81 amp |
A proposito del fuoribordo Harmo Yamaha
Il motore è dotato di una tecnologia RIM-drive per una propulsione elettrica più efficiente, se confrontato con un’elica delle stesse dimensioni. Il motore elettrico, di fatto, è montato intorno al bordo esterno dell’elica, consentendo una maggiore spinta a velocità inferiori rispetto agli equivalenti motori tradizionali.
Harmo può essere utilizzato per spingere imbarcazioni di dimensioni già “notevoli” ed è stato testato su barche fino a 6,4 metri circa.
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1 commento su “Capoforte SQ240i (6 m) è la barca elettrica italiana lenta per scelta”
Quanto costa la barca in questione completata di tutto?