Dove e come sta andando il mercato dei catamarani a motore? E’ vero che c’è “stagnazione”? Cosa è cambiato nelle richieste e nei gusti degli armatori di oggi? Di tutto questo abbiamo chiacchierato con chi, il mercato lo conosce bene: Domenico Furci, responsabile per l’Italia del gruppo Fountaine Pajot e Dufour Yachts.
Dove sta andando il mercato
Domenico, partiamo inesorabilmente dal 2020: come è cambiato il mercato del gruppo?
L’annus horribilis del Covid ha aperto una parentesi euforica del mercato, perché dopo il periodo di restrizioni imposte, gli armatori sono stati investiti da una voglia di evasione e libertà che ha portato molti di loro all’acquisto di una nuova barca. Durante questo momento particolare, inoltre, abbiamo anche assistito a nuovi trend richiesti dai clienti, che si sono dimostrati molto più sensibili all’innovazione, intesa come modifica delle esigenze verso scelte improntate al rispetto dell’ambiente: sempre più armatori ci chiedevano, infatti, propulsioni ibride o full electric e di equipaggiare con pannelli fotovoltaici le loro barche per esempio.
Guardandosi indietro e osservando cosa sta accadendo, quali sono le sue previsioni sull’andamento del mercato del suo gruppo?
Fino alla fine del 2023, il post Covid ha portato un’inaspettata e già descritta euforia che, fisiologicamente, si è affievolita nel 2024. Questo “calo del desiderio” è stato anche dettato da agenti esterni, come le guerre o la crescente inflazione, che storicamente frenano i consumi. Abbiamo usato il 2024 per analizzare dettagliatamente quello che stava accadendo per prendere decisioni strategiche per il nostro futuro.
Fountaine Pajot ha deciso di rinnovare la gamma ed è partito lo sviluppo di nuovi modelli che tengano presenti le richieste del mercato e l’evoluzione tecnologica. I nostri catamarani a motore sono progetti paralleli, a sé stanti rispetto a quelli a vela. Un marchio come Fountaine Pajot, fra i top player mondiali per quanto riguarda i catamarani a vela, non può non assecondare le richieste sempre più crescenti di imbarcazioni multiscafo a motore: il nostro know how a livello strutturale e qualitativo viene impiegato al 100% anche nel settore a motore, anche se la vela rimane il core business dell’azienda.
Chi conosce la qualità dei Fountaine Pajot a vela, la ritroverà anche nei catamarani a motore come il Power 80. Mi aspetto per quest’anno una fase di riequilibrio del mercato, che porterà ad una nuova fase di crescita per il biennio 2026/2027, sempre che non intervengano i suddetti fattori esterni a influenzare il mercato.
Il futuro sarà trainato dal rinnovamento della gamma anche a livello tecnologico?
Assolutamente sì. Il futuro del gruppo è dare una risposta concreta agli armatori che ci stanno richiedendo una virata verso il rispetto dell’ambiente. Puntiamo molto anche all’internazionalizzazione dei nostri marchi: Fountaine Pajot è già molto ben posizionato a livello mondiale. Per quanto riguarda l’Italia, la distribuzione si avvale di 4 importatori sul territorio nazionale. Con Fountaine Pajot vogliamo anche assecondare le volontà degli armatori più esigenti, creando barche di qualità sempre più elevata.
Federico Lanfranchi