La “tragica situazione” del charter in Toscana e 7 soluzioni per uscirne

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Elba panorama

La Toscana è una regione in cui negli ultimi anni si è sviluppato moltissimo il settore del charter nautico e tutto l’indotto che ne deriva. Ad oggi in Toscana ci sono circa 20 società di locazione imbarcazioni (bare boat – barca senza equipaggio) con un totale di circa 150 dipendenti, che mettono a disposizione una flotta complessiva di oltre 200 imbarcazioni a vela e catamarani dai 10 ai 15 metri.

Riportiamo la lettera firmata dalle società di charter della Toscana che trovate a fine della lettera.

Quanto vale il charter nautico in Toscana?

Questo giovane e dinamico settore genera un afflusso di poco inferiore a 200.000 presenze per una stagione lavorativa di 8 mesi (marzo/ottobre) e un fatturato stimato in 10 milioni di Euro. L’indotto è altrettanto importante, la vacanza in barca genera un ulteriore fatturato per servizi a terra del medesimo valore portando il totale a 20 milioni di Euro distribuito tra generi alimentari, ormeggi in porti turistici e comunali, ristoranti e bar, acquisti vari. Molti clienti abbinano la classica vacanza di una settimana in mare ad una settimana a terra per visitare le città d’arte e le meraviglie naturalistiche del territorio Toscano.

La situazione tragica

Ora con l’emergenza epidemiologica la situazione è a dir poco tragica, il lavoro si è praticamente azzerato, il crollo delle prenotazioni è di circa il 50% che sommato ad un ulteriore 30% di contratti spostati sulla prossima stagione genera un calo di circa l’80%. Resta anche l’incognita della aperture delle frontiere, circa il 70% della clientela abituale è di provenienza estera. Stimiamo che potremo avere un buon agosto con i clienti italiani ma con 3 o 4 settimane di lavoro siamo lontanissimi dal poter raggiungere il minimo necessario per garantirci la sopravvivenza.

Purtroppo i costi per gli ormeggi e per le manutenzioni, non sono variati di conseguenza senza aiuti, molte società saranno costrette alla chiusura.

Ad oggi ci troviamo nella situazione di non sapere ancora quando potremo iniziare l’attività con conseguente imbarazzo con i clienti che hanno prenotazioni in corso. Non sappiamo quali saranno le regole che dovremo seguire e neppure quando potremo iniziare, di fatto i nostro codice Ateco è ancora inattivo. Immaginiamo che il governo ci consideri alla stregua delle barche a noleggio ( barca con equipaggio), ma non è così ( la nostra attività non avendo equipaggio a bordo è ben più sicura) e che sia questo il motivo per il quale non siamo ancora stati presi in considerazione

Siamo quindi a richiedere interventi urgenti che possano permetterci di uscire da questa situazione:

1)Riconoscimento del Charter Nautico come attività “ricettivo-turistica”

E’ ormai certo che la tassazione IVA agevolata a cui siamo sottoposti da molti anni (22% IVA sul 50% della quota imponibile) verrà eliminata quindi ci troveremo, proprio in questo tragico momento ad affrontare un aumento dei prezzi al pubblico del 11% questo ci metterebbe definitivamente fuori dal mercato agevolando altri paesi come Croazia, Grecia, Turchia, Spagna e Francia che hanno prezzi (e costi) decisamente più competitivi dei nostri Attualmente le nostre attività sono comprese nel codice Ateco 77.21.02 che contiene la parola “DIPORTO” che implica e restringe l’utilizzo dell’unità al solo scopo ricreativo.

Chiediamo della nostra attività venga considerata come “turistico-ricettiva” che è quello che facciamo realmente e di poter conseguentemente essere assimilati alle tassazioni IVA del settore.

Questo ci permetterebbe anche di attingere alle eventuali agevolazioni previste per un settore a cui apparteniamo a tutti gli effetti, quello turistico.

N.B. apprendiamo ora dai nostri colleghi che la Regione Sardegna ha inserito il codice ATECO 77.21.01 tra quelli che beneficeranno da oggi e nel futuro delle azioni a sostegno del turismo.

2)Canoni demaniali

I concessionari dei Porti turistici hanno avanzato richiesta di aiuti immediati attraverso l’annullamento dei canoni di concessione demaniale, come recentemente ci dicono sia già avvenuto in Sicilia) questo dovrebbe, da parte di chi gestisce gli ormeggi ricadere in forma obbligatoria anche sugli operatori professionali attraverso adeguate e sostanziose riduzioni dei prezzi precedentemente concordati.

3) Ormeggi

Chiediamo che i canoni di ormeggio per gli operatori professionali vengano equiparati a normali locazioni (quali sono a tutti gli effetti per noi) e quindi assoggettate a credito di imposta del 60% per gli anni 2020 e 2021, periodo minimo necessario alla ripresa del settore.

4) Contributi e Finanziamenti

Per la ripartenza sarà necessario che vengano riservate risorse e contributi che ci permettano di ristrutturarci e ripresentarci sul mercato internazionale. Sarebbe importante poter contare su finanziamenti anche a fondo perduto come è già previsto in altre regioni.

5) Credito di imposta acquisto imbarcazioni

Vista l’attuale situazione e soprattutto le prospettive per i prossimi anni, riteniamo che sia di fondamentale importanza che anche in Toscana si possa accedere alle stesse agevolazioni riconosciute al Sud e alle Isole, l’accesso al credito di imposta del 45% sugli investimenti destinati all’acquisto delle imbarcazioni. Qualora questo non venisse riconosciuto ci troveremo di fronte ad un differente trattamento e di conseguenza concorrenza sleale, situazione che stiamo già soffrendo.

6) Sospensione attività concorrenziale non regolare

a)Noleggio Occasionale.

Chiediamo che il noleggio occasionale, che comporta l’obbligo della presenza a bordo dell’armatore (o di persona da lui designata) con conseguente grossa difficoltà nel contenimento del virus, venga sospeso in attesa di regole che siano più specifiche e adatte ad impedire locazioni e noleggi completamente in nero. Oltretutto i privati non sono assolutamente in grado di organizzarsi come gli operatori professionali e non possono essere soggetti ad alcun controllo soprattutto nella gestione delle sanificazioni, della sicurezza, nel distanziamento in banchina quindi potrebbero causare con estrema facilità gravissimi danni a tutto il nostro comparto.

b) Associazioni sportive (ASD)

Da molti anni prolificano sul mercato numerose fantomatiche associazioni sportive che con la scusa della diffusione dell’arte marinaresca e della vela noleggiano come regolari agenzie e altre che hanno addirittura flotte in gestione da singoli armatori privati. Questo fenomeno è cresciuto in maniera esponenziale e oggi non è più tollerabile che esistano realtà che si nascondono dietro finte associazioni al solo fine di non pagare tasse, contributi e IVA; quanto ci danneggiano è facilmente intuibile.

7) Sicurezza e sanificazioni

Vogliamo far presente che il nostro settore opera con una clientela per la maggior parte composta da famiglie e che una volta sanificate le imbarcazioni la vacanza in barca è totalmente Covid Free, se dovessimo subire una riduzione degli utenti imbarcati il nostro settore non sarebbe assolutamente in grado di affrontare la situazione. Facciamo notare che nell’attività di locazione (al contrario del noleggio) è preclusa la possibilità di imbarcare equipaggio e questo, per quanto riguarda i protocolli di sicurezza, ci agevola fortemente.

Alcune società si sono già organizzate (e altre stanno provvedendo) per effettuare le operazioni di imbarco e sbarco ( check in e check out) tramite app e sistemi informatici, questo permette di non aver più bisogno di avere un operatore a bordo, e in questo modo si azzerano totalmente i contatti fisici con la clientela.

N.B. anche per questa questione apprendiamo ora che la Regione Sardegna ha sdoganato il concetto che le imbarcazioni da locazione come mezzi ad uso privato quindi non assimilabili a mezzi di trasporto pubblico, di conseguenza vengono escluse dalle limitazioni necessarie al distanziamento sociale. Nella speranza che possiate comprendere la nostra disastrosa situazione, confidiamo nella Vostra disponibilità e restiamo disposizione per organizzare a stretto giro un incontro on line al fine di dettagliarvi al meglio le nostre esigenze che hanno carattere di assoluta urgenza.:

Dario Zana – 43° Parallelo Scarlino : tel. 329 2124530 – e mail: dario@parallelo43.it

Scarlino 07/05/2020

Comitato Operatori Turismo Nautico Toscana – Le società di charter della Toscana

• 43° Parallelo – Scarlino – Dario Zana
• Ala Charter – Punta Ala – Paolo Pannini
• Alfa Sail – Punta Ala – Alessandro Degl’Innocenti
• Aringa Sail – Scarlino – Federico Fabbrovich
• Avio Sail – Portoferraio – Stefano Chiappi
• Buechi Yachting – Carolin Buechi – Portoferraio
• Controvento – Punta Ala – Pasquale Bevilacqua
• Dufi sail Charter – San Vincenzo – Andrea Calamai
• Medboat Sharing – Scarlino – Francesco Romiti
• NSS – Cala De Medici – Simone Morelli
• Palm Yachting – San Vincenzo – Birger Palm
• Pianete Mare charter – Andrea Calestrini – Salivoli
• Rigel Vela – San Vincenzo – Gianni Berti
• Sail Charter – Punta Ala – Alfredo Marinoni
• Sailing – Scarlino – Paolo di Trapani
• Sailor Tex – Cala de Medici – Matteo Italo Ratti
• Salivoli Vela – Salivoli – Roberto Bertocci
• Sea Walker – Punta Ala – Marzio Morelli
• Segelzentrum Elba Germania – Portoferraio – Gereon Verweyen
• Sun Charter – Portoferraio – Marcella Rosendhal
• Toscanacharter – Cecina – Maurizio Villani

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2 commenti su “La “tragica situazione” del charter in Toscana e 7 soluzioni per uscirne”

  1. Buonasera
    Nell’articolo citate il codice sterco 77.21.01 come destinatario di agevolazioni a sostegno del settore turistico. Ma questo codice non è noleggio biciclette? Cosa intendevate dire? Grazie

    1. Buongiorno Daria,

      Come specificato nell’articolo si tratta di una lettera inviata dalle società di charter della Toscana che trova al fondo dell’articolo. Detto questo, dal momento che “ATECO 77.21.02” è il codice NOLEGGIO SENZA EQUIPAGGIO DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO (INCLUSI I PEDALÒ) ci viene da pensare che sia un banale errore di digitazione.

      Cordialmente,

      La redazione

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