Olio esausto: un piccolo rifiuto, un grande pericolo. CONOU lo ricicla così

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Pensate a quanti litri bisogna smaltire nel cambio olio dello Scout 670 LXS, la barca fuoribordo più grande del mondo: cinque motori da 600 cavalli ciascuno. Totale: 3.000 cavalli (e svariati litri d’olio).

Quella dell’olio usato è una delle minacce maggiori per il mare e l’ambiente. Una risposta virtuosa è quella fornita dal modello CONOU: vediamo come funziona

L’olio usato è il classico esempio di come qualcosa di piccolo, se gestito male, possa essere catastrofico per qualcosa di molto grande come il mare, o viceversa, come una semplice buona pratica – la raccolta e il conferimento tramite CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati) – possa fare la differenza, proteggendo il nostro ecosistema.

Pochi litri rovinano tutto

Gli oli lubrificanti, indispensabili per motori, riduttori e trasmissioni – tanto sulle auto, quanto sulle imbarcazioni di ogni tipo – diventano, alla fine del loro ciclo di utilizzo, un rifiuto insidioso e altamente pericoloso. Classificato dalla legge come “rifiuto pericoloso”, l’olio usato, se disperso nell’ambiente, può danneggiare gravemente sia la fauna sia la flora acquatica, contaminare interi bacini idrici e rendere inutilizzabili risorse preziose come l’acqua potabile o l’acqua di balneazione.

Quanti di noi sanno realmente che basta un solo litro di olio usato per rendere inutilizzabile fino a un milione di litri d’acqua? O che un normale cambio olio (in media quattro litri) può inquinare una superficie equivalente a sei piscine olimpioniche o un intero campo da calcio? È una minaccia silenziosa, spesso sottovalutata o, peggio, gestita con superficialità.
Il tema diventa ancora più critico in ambito nautico: dal piccolo motore fuoribordo all’apparato principale di uno yacht, ogni anno migliaia di cambi olio sono effettuati nei porti turistici italiani, nelle marine e sui pontili pubblici.

L’Italia, con oltre 7.000 chilometri di coste e migliaia di porti turistici e commerciali, è una tra le prime nazioni nel Mediterraneo per traffico e presenza di imbarcazioni. Ogni minima negligenza nella raccolta e nel corretto smaltimento dell’olio può tradursi in danni ambientali devastanti, che vanno ben oltre la sola macchia d’olio in darsena: la contaminazione dell’acqua marina o lacustre interrompe i cicli vitali di piante e animali, compromettendo la qualità della pesca, la salute pubblica e la bellezza stessa dei nostri mari.

Il Consorzio CONOU

Il CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati) coordina il lavoro di 58 aziende di raccolta su tutto il territorio italiano, e una rete capillare di punti di raccolta. Anche in porti e marina.

A difendere il nostro ambiente marino, per fortuna, c’è un modello virtuoso e consolidato: il CONOU, operativo dal 1984 è oggi considerato uno dei sistemi più avanzati d’Europa in materia di raccolta e valorizzazione degli oli usati. II CONOU non solo ha permesso all’italia di raggiungere una “circolarità” quasi totale nella gestione dei lubrificanti a fine vita, ma si distingue anche per la sua capillare presenza lungo tutte le coste e nei porti italiani. Contrariamente a quanto molti credono, il servizio di ritiro dell’olio esausto non si limita alle officine o alle grandi industrie, ma si estende anche a marina, porti e approdi, sia marittimi che lacustri, con un servizio completamente gratuito per chi smaltisce correttamente.

Il sistema CONOU si compone di 58 aziende di raccolta, distribuite su tutto il territorio italiano, cui si aggiungono tre impianti di rigenerazione. La filiera serve oltre 103.000 punti di raccolta (dati 2024), incluse centinaia di porti, marine, cantieri nautici e realtà associate direttamente all mondo della nautica da diporto.

Chiunque detenga olio lubrificante usato – dal proprietario di una piccola barca all’operatore dei servizi tecnici del porto può richiedere il ritiro gratuito tramite un call center dedicato (numero verde 800 863 048), via web (www.conou.it) o tramite il referente locale. I raccoglitori CONOU rispondono con rapidità, assicurando logistica dedicata e stoccaggio a norma, così da garantire il totale azzeramento dei rischi di sversamento accidentale.

Da scarto a risorsa

Se viene raccolto correttamente, folio esausto entra in un sistema di economia circolare che permette di rigenerarlo e trasformarlo in nuove basi lubrificanti pronte per tornare a nuova vita.

Una volta raccolto, oltre il 98% dell’olio viene avviato alla rigenerazione: attraverso processi di raffinazione avanzati, l’olio usato si trasforma in nuove basi lubrificanti pronte per tornare a nuova vita. Solo una minima parte, quando troppo contaminata, viene termodistrutta. Questo processo consente di ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio, con notevoli benefici economici e ambientali. In oltre 40 anni di attività sono stati risparmiati in questa maniera 3 miliardi di euro di importazioni petrolifere e più di 6 milioni di tonnellate di olio usato sono tornate sul mercato sotto forma di nuove basi rigenerate.

I benefici di questa gestione sono enormi e certificati. Solo nel 2024 il sistema CONOU ha raccolto 188.000 tonnellate di olio usato, la quasi totalità della quantità teoricamente raccoglibile in Italia, di queste oltre il 98% è stato avviato a rigenerazione contro una media europea che si ferma intorno al 61%). Sono stati in questo modo risparmiati più di 7,4 milioni di gigajoule di energia fossile e 49 milioni di metri cubi d’acqua, oltre ad aver evitato emissioni per circa 90.000 tonnellate di CO, equivalente. La filiera produce inoltre un impatto positivo sull’economia (stimato in circa 73 milioni di euro tra impatto diretto e indiretto) e sull’occupazione (circa 1.850 posti di lavoro tra diretto e indotto).

Quando la raccolta è efficace come quella del CONOU, il ciclo diventa davvero “circolare”: il rifiuto non va disperso, ma rientra nel mercato come nuovo prodotto sicuro e di qualità, in totale conformità alle norme europee e agli obiettivi di sostenibilità.

Come fare per smaltire

In oltre 40 anni di attività sono stati risparmiati, rigenerando l’olio usato, 3 miliardi di euro di importazioni petrolifere. Più di 6 milioni di tonnellate di olio usato sono tornate sul mercato sotto forma di nuove basi rigenerate.

Per chi naviga, gestisce un marina o opera nel diporto, questo significa poter contare su un servizio che è completamente gratuito, facile da attivare e soprattutto capillare e rapido. Anche le piccole quantità fanno la differenza: il servizio si attiva da quantitativi minimi, così che anche i piccoli diportisti o i gestori di porti di dimensioni ridotte possano disfarsi correttamente del rifiuto. Non tutti sanno che il tipico “errore” – versare l’olio esausto nello scarico, nel cestino, per terra o direttamente in mare – è non solo gravissimo dal punto di vista ecologico, ma anche sanzionato da normative regionali e nazionali.

L’olio non deve mai essere miscelato con altri liquidi o rifiuti (come solventi, grassi, liquidi refrigeranti), per evitare che perda le sue caratteristiche di recuperabilità. E il produttore è sempre responsabile fino allo smaltimento finale: portarlo nei centri di raccolta CONOU o richiederne il ritiro in porto è un atto di rispetto verso il mare che tanto amiamo e verso le future generazioni di navigatori.

Il modello italiano, guidato da CONOU, è sul gradino più alto d’Europa nella gestione circolare degli oli minerali usati. A fronte di una media UE dell’82 % per la raccolta e del 61 % per la rigenerazione, il CONOU raggiunge livelli quasi totali di recupero e rigenerazione. Il quadro normativo italiano è in questo caso virtuoso ed è stato pensato per incentivare la partecipazione volontaria degli operatori alla filiera del recupero, combinando sostenibilità ambientale ed economica con regole chiare e condivise.

Fai la tua parte

Se navighi, gestisci o frequenti una marina, hai un ruolo chiave: prestare attenzione a dove va a finire l’olio usato, attivare il servizio CONOU in porto, sensibilizzare gli altri e pretendere la massima cura da parte di chi effettua la manutenzione. Non esitare a chiedere informazioni sul servizio gratuito di raccolta dell’olio usato presso il tuo porto o marina. Ricorda: un solo litro fuori posto può rovinare l’acqua di tutti.

Per maggiori informazioni sulla raccolta dell’olio usato nei porti e per attivare il servizio gratuito consultare www.conou.it o chiamare il numero verde 800 863 048.

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