Coronavirus e barche: tutto quello che c’è da sapere. A seguito di numerosissime domande, facciamo il punto sulla situazione oggi, tenendo conto delle ultime novità.
La Liguria fa da apripista e da il via libera a terminare i lavori sulle barche da parte dei cantieri nautici e consente la manutenzione dei porti turistici. Si riparte in epoca coronavirus? No, solo i professionisti possono svolgere, con le dovute precauzioni, queste attività che invece restano inibite a chi non svolge attività professionale. I decreto parla chiaro, lavori a bordo delle barche da diporto, siano esse a terra o all’ormeggio, devono essere rese da terzi (artigiani o aziende).
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Coronavirus FAQ: cosa puoi e non puoi fare con la barca (a terra e in mare)
Lavori in barca: niente da fare
Per i privati niente lavoretti di manutenzione a bordo delle barche ormeggiate in porto o alla boa. Eppure se hai un orto da coltivare lo puoi fare (ovviamente non in barca), secondo i governatori di Liguria, Trentino e Abruzzo, a patto che siano vicini alla residenza. Perché se abiti nelle vicinanze della tua barca non puoi svolgere alcuna attività necessaria al mantenimento dell’efficienza della barca, e invece se hai l’orto lo puoi fare?
Vita a bordo: sì, ma se è la tua residenza
Se vivi a bordo, puoi restare o te ne devi andare? Devi dimostrare di aver eletto la barca quale residenza nel periodo di quarantena. Solo così puoi rimanere a bordo. Ma attenzione, secondo la normativa non si potrebbero svolgere lavori di manutenzione, se non la pulizia ordinaria, esattamente come avviene per chi è in casa. E gli spostamenti a terra sono egualmente identici a quelli in vigore per qualsiasi cittadino in “lockdown”.
Posso eleggere adesso la barca come residenza?
Ecco cosa dice il sito della Presidenza del Consiglio dei ministri: NO. È vietato trasferirsi o spostarsi, con qualsiasi mezzo, in un Comune diverso da quello in cui ci si trovava alla data del 22 marzo, salvo che per comprovate esigenze lavorative o in casi di assoluta urgenza o per motivi di salute.
Posso andare a pescare con la barca?
E la pesca? Anche qui solo i professionisti, chi vive di questo lavoro, ha l’autorizzazione a svolgere la propria attività. E si rientra nella norma emanata dal Ministero dei Trasporti, che non autorizza a raggiungere il porto se non si dimostra di essere residente a bordo della propria barca. Da qui non si può uscire in mare, a meno di non lavorare a bordo.
Ho la barca all’estero e mi dicono che è necessaria la mia presenza
Difficilissimo avere l’approvazione ad uno spostamento all’estero, quasi impossibile. Innanzitutto bisogna dimostrare per avere l’ok, in Italia, di avere la necessità improrogabile di doversi spostare per motivi essenziali, con approvazione del Ministero dell’Interno e successivamente anche dal Ministero degli Esteri. Tutto questo dopo aver dimostrato di non essere contagiato dal coronavirus. Non è finita, poiché praticamente tutte le frontiere sono chiuse, analoghe procedure devono essere espletate presso le istituzioni della nazione che si deve raggiungere. Per finire, va verificato se esiste un collegamento attivo verso il paese che si vuole raggiungere e sottostare a tutte le verifiche richieste dal vettore scelto.
La barca ormeggiata nel porto o in cantiere di rimessaggio subisce danni, l’assicurazione paga?
Dipende dalla polizza stipulata. In linea di principio una polizza Corpi “all risk” garantisce da ogni danno subito dalla barca, anche in questo periodo in cui molti soggetti potrebbero invocare “circostanze eccezionali”. È ovvio, come accade anche in epoca normale, se il danno è causato da circostanze esterne, non imputabili a cattiva manutenzione, il danno viene risarcito.
Se invece, come può essere il caso di imbarco di acqua/affondamento per cattiva manutenzione delle prese a mare, il risarcimento è impossibile. Per quanto riguarda danni causati da problemi alla struttura portuale o atti vandalici sulla barca, la compagnia di assicurazione normalmente si rivale sulla struttura portuale addetta al monitoraggio e controllo dell’area.
Ma quest’ultima può invocare la “rinuncia alla rivalsa” perché impossibilitata dai divieti imposti dalla normativa “coronavirus” al regolare controllo e monitoraggio. Questo impedisce alla compagnia assicurativa di rivalersi sui porti o sui cantieri di rimessaggio, qualora avvengano danni imputabili alla struttura. E allora sono guai…
Se trasgredisco, quali sono le sanzioni?
Ecco cosa recita la normativa in vigore: “Dal 26 marzo, con l’entrata in vigore del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, le sanzioni sono state rese più severe e immediate. In generale, per chi viola le misure di contenimento dell’epidemia si prevede una sanzione amministrativa in denaro (da 400 a 3.000 euro). Se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo le sanzioni possono arrivare fino a 4.000 euro.
Oltre a questo, in caso di violazione delle misure di contenimento previste per pubblici esercizi, attività sportive, ludiche o di intrattenimento, attività di impresa o professionali e commerciali, può essere imposta la immediata sospensione dell’attività fino a 30 giorni. In caso di reiterazione le sanzioni pecuniarie sono raddoppiate (quindi da 800 a 6000 euro oppure 8.000 euro se commesse mediante l’utilizzo di un veicolo), mentre quella accessoria è applicata nella misura massima.
Il mancato rispetto della quarantena da parte di chi è risultato positivo al Covid-19, invece, comporta sanzioni penali: arresto da 3 a 18 mesi e pagamento di un’ammenda da 500 a 5000 euro, senza possibilità di oblazione. In ogni caso, se nel comportamento di chi commette la violazione delle misure di contenimento suddette sono riscontrati gli elementi anche di un delitto, resta la responsabilità penale per tale più grave reato. Quindi, ad esempio, rendere dichiarazioni false nelle dichiarazioni sostitutive consegnate alle forze di polizia durante i controlli resta un reato, che comporta l’immediata denuncia. Oppure violare la quarantena e, avendo contratto il virus, uscire di casa diffondendo la malattia può comportare la denuncia per gravi reati (epidemia, omicidio, lesioni), puniti con pene severe, che possono arrivare fino all’ergastolo”.
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8 commenti su “Coronavirus FAQ: cosa puoi e non puoi fare con la barca (a terra e in mare)”
…altro problema il rinnovo patente nautica….
Scaduta la patente a fine 2019 (Dicembre 2019 )…operato di cataratta in Gennaio….richiesta visita a ASL per appuntamento, dato ma rinviato più volte…ultimo rinvio 16 Marzo 2020… Che fare ? ancora oggi non é possibile rivolgersi a Ente preposto e la proroga prevista parte per patenti scadute dal 31 Gennaio 2020,,,
Mi sembra che non ci siano idee molto chiare..perchè non rivedere proroga per rinnovo da Settembre 2019 a Settembre 2020 ??…non vi sembra più logico visto il protrarsi del blocco ?? ..da fine stagione ..a fine stagione !!
Grazie per un riscontro
Claudio
The Real Person!
Buongiorno Claudio,
Ad ora le patenti teoricamente sono valide finché non finiscono le misure di distanziamento sociale. Poi per il rinnovo uno dovrà fare la visita una volta finito il lockdown. Ad ora probabilmente non viene considerata una priorità e quindi si dovrà aspettare ancora prima un po’ prima di vederci del tutto chiaro. Se ci saranno aggiornamenti in questo senso, sarà nostra premura comunicarli con un articolo.
Buona giornata,
La Redazione
Parlate di visite a barche all’estero, ma non a quelle ormeggiate in Italia.
Il titolare di una concessione demaniale in area pubblica priva di controlli, custodi e aperta al pubblico può recarsi per controllare gli ormeggi e verificare sia in generale in condizioni di sicurezza monte delle quali non visibili se non tramite ispezione accurata?
Non sono riuscito a capire se posso recarmi a controllare gli ormeggi della barca. Nel mio caso si trova nel medesimo comune della mia residenza, ma per raggiungerla, dovrei attraversare dei giardini resi off limits causa corona virus.
The Real Person!
Buongiorno Alessandro,
No, ad oggi non è ancora possibile andare a controllare gli ormeggi individualmente. L’unica soluzione è chiedere al marina in cui si trova.
Buona giornata,
La redazione
Buon giorno, ho una canoa monoposto presso un club nautico a 50mt dalla discesa del varo,potrei utilizzarla per un allenamento di due ore?
The Real Person!
Gentile Alessio,
Potrebbe anche avere il portone di casa a 5 metri dal mare e la canoa sul pianerottolo. Ad oggi si può uscire per lavoro urgente, motivi di salute, necessità (tipo fare la spesa). Andare in canoa non è evidentemente tra questi.
Grazie,
La redazione
Assurdo!! che uno non possa controllare la sua Barca, con le dovute precauzioni all’interno del proprio Comune.,