E’ appena passato Ferragosto e molti di voi saranno in vacanza a navigare per il Mediterraneo. Un diportista che sta facendo rotta verso la Grecia si è trovato a passare nelle acque croate ed è stato multato per un motivo che può sembrare assurdo: una volta effettuata l’uscita dal porto doveva per legge abbandonare le acque territoriali al più presto. La lettera è stata inviata al Giornale della Vela, ma la ripubblichiamo invitandovi a prestare attenzione.
Durante la navigazione in Croazia qualche giorno fa, subito dopo aver fatto l’uscita a Dubrovnik per proseguire a Sud con destinazione successiva Grecia, abbiamo costeggiato le mura della città vecchia per scattare due foto al Castello, dopodiché abbiamo preso il largo. A circa 12-15miglia a sud siamo stati inseguiti e fermati da una motovedetta della polizia Croata, la quale ci ha contestato un’infrazione da pagarsi immediatamente con carta di credito, inizialmente di 650 kune che che pochi minuti dopo sono diventate 1000 kune. La motivazione è che una volta effettuata l’uscita uno deve per legge uscire dalle acque territoriali al più presto.
Dalla foto del plotter si evince la ns rotta e il punto dove siamo stati fermati. L’uscita del porto di Dubrovnik punta a nord , quindi per andare a sud si va comunque in quella direzione. Non ci siamo fermati e non abbiamo stazionato nemmeno un secondo.
Abbiamo pagato e taciuto ma vorrei sapere se qualcuno ha vissuto esperienze analoghe.
PS : facendo un calcolo spannometrico presumo che l’inseguimento per recuperare le 1000 kune di multa a loro sia costato almeno 10000 Kune. A detta del poliziotto fanno 10 multe al giorno per lo stesso motivo.
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Stefano
2 commenti su “Attenti diportisti: ecco un motivo assurdo per cui in Croazia potrebbero multarvi”
In realtà se uno fa l’uscita a Dubrovnik dovrebbe uscire subito dalle acque territoriali e non costeggiare. Se si va a sud, si dovrebbe fare l’uscita al porto più a sud della Croazia, ovvero a Cavtat. Indubbiamente la rigidità della polizia Croata è eccessiva e non tiene conto che siamo in vacanza. Tuttavia in Italia non è certamente meglio!
noi invece siamo stati multati all’arrivo di una regata transadriatica e obbligati a pagare circa 300 euro immediatamente in kune alle 3.00 del mattino quando subito dopo l’arrivo ci siamo presentati in dogana per dichiarare l’entrata in croazia a Ragusa.
Motivazione : l’anno precedente alla stessa regata non avevamo registrato l’uscita dopo tre giorni di permanenza in acque croate per motivi unicamente sportivi,
alla faccia della libera circolazione nella comunità europea.