Ci vuole del fegato a pensare di costruire un 24 piedi (poco più di 7 metri) come un superyacht . Eppure è quello che è riuscito a fare Dario Messina, 37 anni, con il day cruiser Nerea 24, che ha stupito chi lo ha visitato al Dusseldorf Boat Show, in anteprima mondiale.
“Ho messo a frutto la mia esperienza di lavoro di oltre un decennio con Ferretti e Besenzoni per cui lavoro” – racconta Dario, seduto a bordo della sua barca, sulla poltrona di pilotaggio, così comoda e bella da far invidia ad una chaise longue disegnata da Le Corbusier. Ancora più stupefacente del pozzetto,che sembra veramente la zona conviviale di un superyacht, scesi sottocoperta, è lo spazio e il comfort della cabina open space. Ti viene voglia di sdraiarti, coccolato dal dolce rollio del mare.
Ma Dario lo abbiamo incontrato a Dusseldorf in una giornata di neve e quindi torniamo alla realtà e gli chiediamo cos’è la vera differenza del suo Nerea 24 rispetto alle altre barche. “I dettagli, la cura maniacale di ogni particolare. Guarda gli acciai, le tappezzerie, la falegnameria”. Sembra l’opera di un artigiano che ha voluto fare un pezzo unico, come un sarto per un abito. “Sono abituato a costruire pezzi unici per i superyacht” spiega l’imprenditore “e qui ho riversato il mio sapere e il mio gusto.”
Per quel che riguarda il design mi sono rivolto ai liguri Alessio Battistini e Davide Bernardini dello studio di design ideaeITALIA. “Di loro mi fido, abbiamo una visione comune”.
Qual è l’armatore ideale per un Nerea 24? Ci stupisce così: “mi piacerebbe vedere sul lungomare di Montecarlo un elegante signore a bordo di una Mercedes che traina sul carrello il suo Nerea 24”.