Inutile negarlo, il Sealine C430 è uno yacht “piacione”, ma non in senso spregiativo. E’ piacione perché riesce a enfatizzare e concentrare tutti gli elementi più recenti di appeal per armatori di un coupé in 13 metri. Elegante e funzionale è una barca dalle linee accattivanti: i grandi volumi che ormai deve avere la sovrastruttura per garantire l’abitabilità, sono ben armonizzati ed alleggeriti dal gioco di pieni e vuoti tra le parti in composito e quelle in vetro. I suoi 26 metri quadrati di superfici trasparenti, dichiarati come al vertice della categoria, oltre a lavorare per il look, portano indubbi benefici di interni molto ben illuminati e di una riduzione della cesura tra dentro e fuori. Con il tettuccio elettrico spalancato e le vetrate laterali e posteriori totalmente aperte anche il salone e la plancia di guida del Sealine C430 si riavvicinano al primitivo concetto di open, almeno per la sensazione che danno di immersione nell’ambiente marino.
Al contrario l’eccesso di natura si può sempre contrastare, non solo chiudendo tutto, ma anche usando sistemi meno drastici: come il tendalino che, sempre elettrico, si disloca sopra il pozzetto sfruttando i due bracci che allungano verso poppa la parte apicale del motoscafo. Per l’allestimento interno quindi vale la stessa logica di dare ciò che l’armatore si aspetta. La cucina a ridosso del pozzetto piace molto (e funziona pure meglio). La zona notte ha diverse variabili: due cabine con l’armatoriale al centro barca o tre cabine con l’armatoriale a prua con la terza che è matrimoniale o doppia. Ardesia naturale, pelle e moquette soo di serie negli arredi. La propulsione è affidata ad una coppia di motori Volvo con trasmissione IPS con potenze che vanno dai 400, di serie, ai 600 cavalli.