La domotica, ovvero i sistemi integrati, sono presenze sempre più massicce e distribuite nelle nostre case, sia in Italia che nel resto del mondo. Ormai ci stiamo abituando ad usare la voce per mettere la nostra playlist preferita, accendere e spegnere la luce, o chiudere le tapparelle. Senza dubbio c’è un po’ di effetto wow intorno al poter fare tutto senza bisogno di schiacciare interruttori o telecomandi, una seria semplificazione, possiamo dire, che punta sulla comodità. Ma, nel mondo della nautica, delle barche, cosa sta succedendo?
Domotica di bordo
Per rispondere a questa domanda, abbiamo parlato con Carlo Brevini, Sales & Marketing Manager Marine di Garmin Italia, nonché vero esperto di elettronica. Nel 2021 Garmin ha infatti ‘domotizzato’ circa 1200 imbarcazioni, e i numeri relativi il 2022 sono in ulteriore crescita, visto che sempre meno armatori vogliono rinunciare a cosa offre questa opzione. Ma, a chiarire ogni perplessità, ecco cosa è emerso dalla nostra conversazione.
Innanzitutto, partiamo dalla base: tu come definiresti la domotica di bordo?
Possiamo dire che la domotica è un sistema integrato che fa qualcosa per te in automatico. Non è una dematerializzazione dei tasti che di solito ci sono in una plancia di comando. La logica è quella di semplificare le funzioni di bordo e supportare il più possibile controllo e gestione della barca a 360° gradi.
Però c’è chi i tasti li vuole fisicamente…
Di solito, a chi mi dice che vuole il pulsante fisico perché senza non si sente a suo agio, rispondo con l’esempio dei telefonini. Ormai gestiamo buona parte della nostra vita, digitale e non, senza tasti materiali, attraverso uno smartphone. Credo, anzi, che siamo quasi più allenati a usare tasti virtuali e poi in questo modo le potenzialità sono praticamente illimitate.
Com’è strutturata la vostra domotica?
Alla base c’è un processore, l’unità di controllo centrale, e poi c’è una serie di moduli che possono interfacciarsi tra loro fungendo da mini-quadro per controllare fino a 20 utenze. Se si vogliono avere più utenze si dovranno quindi installare più moduli in base alle esigenze. Grazie alla comunicazione via NMEA 2000 è limitata sia la presenza che il quantitativo di cavi a bordo, con vantaggi sotto vari punti di vista, non ultimo quello economico. Ogni armatore e quindi ogni cantiere, ha esigenze diverse, ma noi possiamo andare incontro praticamente a tutti.
In che senso? Prendiamo il caso delle utenze di una barca da pesca. Con la domotica si può gestire la vasca del vivo con, ad esempio, una temporizzazione per un ricircolo dell’acqua economizzato, oppure creare un’allarme che avvisa se l’acqua ha una temperatura troppo alta. Oppure la temporizzazione dei pasturatori, magari scegliendo diverse opzioni in base al tipo di pesce che si sta insidiando. Ancora, il dimmeraggio delle luci per la pesca notturna.
Questa è solo una piccola parte. Se pensiamo alle auto, quando mettiamo in moto, quando si accende il computer di bordo capiamo immediatamente che siamo sulla macchina X. Nelle barche, spesso la prima grafica che vediamo è quella del produttore del plotter. Per questo noi abbiamo sviluppato anche un ufficio grafico, e per ogni brand internalizzato e modello possiamo utilizzare una font e una grafica che fin dal momento iniziale ricordano subito il cantiere e la gamma.
Da che dimensione si parte?
Dipende dal tipo di barca, ma già modelli più piccoli, sotto i 10 metri, la domotica è accessibile. Certo, più funzioni si aggiungono più si spende, ma anche su un natante questa tecnologia può fare la differenza con un prezzo adeguato in rapporto al valore della barca.
Gli obiettivi sono quindi semplificare e automatizzare?
Certo, ma anche rendere più sicuro. Quante volte siamo tornati alla barca a vedere se avessimo staccato le batterie prima di andare a casa? Con la domotica Garmin posso impostare degli scenari in cui, in base a determinate azioni, ho tutto on, tutto off, l’accensione delle luci se faccio un’altra azione che è direttamente collegata. E come impostarlo lo decido io. Questo riguarda la semplificazione, ma ci sono poi funzioni per la sicurezza. Parliamo ad esempio del monitoraggio temperatura in sala macchine con accensione automatica degli estrattori in caso di superamento della soglia oppure i sensori di sicurezza come i “pronti alla navigazione”.
Cosa sono?
Semplicemente quando attiviamo le chiavi motori c’è un’allarme che ci avvisa in caso di presa della banchina inserite oppure di oblò aperti, piattaforma abbassata, eccetera.
È difficile impostare tutto questo?
L’unica “difficoltà” che ha l’utente è di scegliere davvero di cosa ha bisogno una volta che si capiscono le potenzialità infinite di questo sistema. Per l’installazione e la configurazione c’è un tecnico Garmin supportato da una squadra di ingegneri, grafici e programmatori che sviluppano il tutto in base alle richieste. Una volta inserito il programma, l’interfaccia è semplicissima e intuitiva, come sempre sui nostri plotter.
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