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L’ecobonus nautico, pensato per incentivare la sostituzione dei vecchi motori a scoppio con più moderni e sostenibili propulsori elettrici, sembra navigare ancora troppo lento. La rotta è segnata, ma la burocrazia e qualche incertezza operativa continuano a frenarne la marcia.
Per fare chiarezza e sostenere chi ha già presentato domanda, o intende farlo, Confindustria Nautica ha organizzato il 28 maggio una videoconferenza con Invitalia, l’ente incaricato della gestione delle richieste.
Dal confronto è emersa una volontà precisa: semplificare l’iter e accompagnare i richiedenti in ogni fase del processo.
Le domande finora presentate sono state inferiori alle aspettative, ha spiegato Invitalia, motivo per cui il termine per la presentazione è stato prorogato dal precedente 8 maggio al 10 giugno. Ma attenzione: la proroga non rallenterà i tempi di lavorazione delle pratiche già ricevute. Le prime liste di domande ammissibili saranno infatti trasmesse ai ministeri competenti nelle prime settimane di giugno, come previsto.
Errori o dimenticanze? No problem
Buone notizie anche per chi ha commesso errori o dimenticanze: grazie al cosiddetto “soccorso istruttorio”, sarà possibile riesaminare le pratiche incomplete e integrare la documentazione mancante. Questo consentirà per esempio di aggiungere uno degli allegati spesso assenti, la Dichiarazione di Costruzione o Importazione (DCI), rilasciata da Confindustria Nautica, un documento spesso trascurato soprattutto nelle domande che riguardano i piccoli natanti.
Tra i dati interessanti emersi dall’incontro c’è che a oggi sono stati soprattutto i privati cittadini a richiedere l’ecobonus, con un rapporto di 10 a 1 rispetto alle imprese. Un segnale che potrebbe suggerire la necessità di una comunicazione più mirata al mondo produttivo e professionale del settore nautico.
Di ulteriori proroghe comunque non se ne parla, almeno per ora. Il 10 giugno resta quindi la nuova, definitiva scadenza. Chi vuole approfittare dell’incentivo ha ancora qualche giorno per salpare: la rotta è tracciata, basta solo prendere il largo.
Ecobonus in pillole
È un fondo destinato a finanziare la rottamazione dei motori endotermici e la loro sostituzione con motori elettrici e, se necessario,l’acquisto di pacchi batterie per il loro impiego e installazione.
Si può presentare una sola domanda, che può riguardare l’acquisto di un massimo di 2 motori elettrici nel caso in cui il richiedente sia una persona fisica, e più motori se a richiederla è un’impresa proprietaria di unità da diporto utilizzate per fini commerciali, scopi sportivi o sociali.
Il contributo per ogni motore elettrico fuoribordo dotato di batteria integrata di potenza non inferiore a 0,5 Kw e fino a 12 Kw è di 2.000 euro, mentre per quelli fuoribordo con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o POD di propulsione è di 10.000 euro.
È concesso a fondo perduto e copre fino al 50 per cento delle spese ammissibili con un tetto di 8.000 euro nel caso la richiesta arrivi da una persona fisica e fino a 50.000 euro nel caso di un’impresa.
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