La barca è il luogo più sicuro del mondo (in acqua la carica virale si disperde più facilmente, dicono gli scienziati), viene vissuta dalla maggior parte degli armatori come una seconda casa e come tale andrebbe trattata. Questa è l’opinione di Fabio Planamente, amministratore delegato di Cantiere del Pardo (che tra i suoi marchi ha Pardo Yachts per il motore e Grand Soleil per la vela, due eccellenze del Made in Italy).
La nautica dopo il lock-down con Fabio Planamente
Fabio Planamente ci ha detto la sua sul tema della ripartenza del diporto “post-lockdown” dal 4 maggio: gira voce che nel decreto la barca potrebbe essere considerata un’attività sportiva. Questo significherebbe via al diporto, si, ma con una o solo due persone a bordo opportunamente distanziate. Sarebbe un grosso errore e Planamente ci spiega il perché e le sue perplessità.
Non poter usare la barca con il proprio gruppo famigliare non ha senso: “io uso la barca e lascio i miei figli o la mia compagna/compagno a casa?”. E se anche passasse il ragionamento “barca = seconda casa”, come la mettiamo con di divieti di spostamento da regione a regione? Chi tiene la barca in una regione diversa (sono tantissimi gli armatori, ad esempio lombardi, piemontesi ed emiliani, che hanno la barca in Liguria o Toscana) come dovrà muoversi?
In questa intervista del nostro Eugenio Ruocco, Fabio Planamente tocca tutti questi temi e prova anche a rispondere alla fatifica domanda: come navigheremo quest’estate?
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