Un bravo pescatore ha più speranze di successo quando a bordo della sua barca ha a disposizione anche l’attrezzatura elettronica giusta per non pescare “al buio”. Per scegliere gli strumenti adatti occorre avere conoscenza o seguire il consiglio di un esperto: noi ci siamo affidati al responsabile tecnico di Garmin Marine, Simone D’Aiuto. “Il primo strumento fondamentale – ci ha spiegato – è il fishfinder, letteralmente un “cercatore di pesce”. Si tratta di un sistema con un display che lavora in coppia con un trasduttore che tramite l’invio di impulsi sonori sul fondale, trasmette un’immagine grafica del fondo e quando c’è della presenza di pesce. Il fishfinder indica in pratica i dati sulla profondità, sulla conformazione del fondale e sull’eventuale presenza di pesce e dove questo si trova rispetto al fondo. Sullo schermo ogni specie, o tipologia, di pesce poi è caratterizzata attraverso un preciso segnale grafico che il più delle volte, oltre che per la taglia, viene determinato dal tipo di movimento. Per esempio Il tonno, a causa di un nuoto con frequenti e velocissimi cambi di profondità, verrà segnalato sulla schermo con una specie di lettera J.
Fishfinder ti scova i pesci, ecco come!
La differenza sostanziale tra i diversi fishfinder è la potenza e il tipo di trasduttore: questo infatti può essere da poppa, da interno o passante, a seconda del tipo di imbarcazione e della tecnica di pesca e soprattutto in base ai diversi tipi di frequenza che usa. Lo strumento infatti, in base alla sua potenza, può lavorare con impulsi sonori su vari livelli di frequenze. Quelle alte sono ideali per pescare con un ottimo livello di dettaglio e a profondità non elevatissime, entro o poco oltre i 100 metri, come nel caso della traina costiera o del bolentino medio-leggero. Di questa famiglia fa per esempio parte l’ ECHOMAP Plus 72 SV e il 92 SV della Garmin. Al contrario le frequenze basse sono ideali per scandagliare profondità elevatissime, anche fino a 1.000 metri, ma con un minore livello di dettaglio. Sono le caratteristiche richieste per esempio nel bolentino di profondità che usa sonde da un 1 KW di potenza, come la serie GPSMAP xs o xsv. Se si vuole a bordo una strumentazione più versatile e completa poi è necessario affiancare al fishfinder un chartplotter, sfruttando quindi tutte le utili informazioni batimetriche della cartografia. Pensare che l’elettronica sostituisca il pescatore è forse troppo, ma sicuramente avere a bordo l’attrezzatura giusta semplifica la vita e avvicina con più garanzie alla preda. Ovviamente anche l’esca fa la sua parte cruciale come anche la tecnica del pescatore nello scegliere la colorazione giusta di un artificiale o nel presentare nella maniera più naturale possibile un’esca naturale viva o morta che sia. Buon diveritmento”.