Francia: migliaia di ormeggi nei nuovi campi boe (e prezzi pop). Perché in Italia no

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campi boe Francia
campi boe Francia

Quando i progetti vengono fatti con criterio, c’è posto per tutti. La Francia avrà pure tanti problemi, ma nel futuro non sembra esserci quello dei posti barca. Tutto è dovuto al nuovo piano strategico nazionale francese per lo sviluppo della nautica che ha uno dei punti cardine nell’incentivo alle ZMEL (zone di ancoraggio organizzato).

Quante barche si venderebbero in più, in Italia, e soprattutto quante persone in più andrebbero per mare, se fosse possibile avere un ormeggio ad un prezzo congruo? La Francia è andata alla radice del problema e ha tirato giù un piano che, visto così, andrebbe copiato paro paro. Parliamo di migliaia di ormeggi in 49 campi boe. I 49 campi boe organizzati in Mediterraneo lungo le coste francesi per un totale di migliaia di ormeggi di cui 149 per mega yacht, divisi per dimensioni delle barche ospitabili a prezzi accessibili.

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Con i nostri 8.000 km di coste siamo il secondo Paese d’Europa per chilometri di costa nel Mediterraneo. Davanti a noi c’è solo la Grecia. Quindi si potrebbe fare non solo “come la Francia”, ma anche meglio. E, perché no, attrarre armatori da fuori con tutti i vantaggi che ne conseguirebbero. Nel dettaglio, la Grecia ha 13.000 chilometri di coste, seconda l’Italia con 8.000, terza la Croazia con 6.000. La Francia è solo quarta con 5.000 km di coste e la Spagna è ultima con soli 1.700 km. Parliamo del Mediterraneo, ovviamente.

Da noi, però, purtroppo tutta l’attenzione è rivolta alla telenovela sui balneari con tanto di procedura di infrazione europea per mantenere il vergognoso status quo degli stabilimenti che infestano le coste italiane. E intanto la Francia non vara un piano “last-minute” messo su in fretta e furia, ma una mossa strategica con prospettive di lungo periodo, fino al 2030.

I punti del piano francese, oltre ai campi boe:

  • sviluppo ordinato del diporto nautico
  • transizione ecologica con riduzione delle emissioni nocive e preservazione dei fondali e della fauna marina
  • normativa sul ciclo di vita delle imbarcazioni (rottamazione), semplificando le normative per favorire la riconversione di strutture e ormeggi.

All’atto pratico cosa vuol dire? Dare un incentivo forte allo sviluppo della nautica e del turismo sull’acqua. Il mercato francese, si sa, affronta un momento molto delicato ed è, più che mai necessario, mettere il mare a disposizione di tutti, non solo dei “ricchi”.

Campi-boe-francesi
Campi-boe-francesi

Non è, poi, nemmeno un’iniziativa individuale di una regione virtuosa, ma un piano nazionale che riguarda il mare e i litorali e fornisce strumenti concreti che poi vengono applicati dalle regioni. Una visione d’insieme, dunque, che poi le singole realtà elaborano e adattano al proprio territorio.

Quanto vale il turismo nautico: Italia VS Francia

Al giorno d’oggi il fatturato del turismo nautico italiano nel complesso è stimato oggi in 6 miliardi di euro (quello francese è analogo), ma può crescere in 10 anni a oltre 10 miliardi di euro con un piano di sviluppo come quello francese.

Campi boe per tutti

Ma torniamo al piano francese. Uno degli assi portanti della strategia francese è quella delle ZMEL (zone di ancoraggio organizzato), in parole povere, i campi boe. L’obiettivo è quello di limitare l’impatto sui fondali (posidonia innanzitutto) dell’ancoraggio ma soprattutto di ridurre la pressione sui porti tradizionali nei mesi estivi quando diventa difficile se non impossibile trovare un ormeggio in porto.

Tutto questo a prezzi accessibili, favorendo l’installazione di campi boe favoriti da finanziamenti pubblici per arrivare in breve ad una autonomia economica, senza chiedere soldi a nessuno.

Scopo finale: abbattere le barriere economiche che limitano l’accesso alla nautica da diporto e favorire il mercato delle unità più piccole, porta d’ingresso per reclutare nuovi appassionati. Organizzando anche l’ancoraggio di super e mega yacht, alternativa a quello selvaggio di queste enormi “navi” da diporto. Chi naviga in estate lungo le coste del Mediterraneo sa bene di cosa parliamo. I francesi hanno censito la situazione esistente ed è già un bel risultato sapere esattamente dove sono i campi boe e barche di quali dimensioni possono ospitare, per quanto tempo possono stazionare, quanto costano. In Italia non esiste nulla di ciò. La mappa dei campi boe del Mediterraneo francese la trovate qui sopra. Ma perché non li copiamo anche noi, invece che inseguire solo i capricci elettorali dei titolari degli stabilimenti balneari?

Luca Oriani

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