Yamaha porta al Salone Nautico di Genova il suo prototipo per un motore termico alimentato a idrogeno. Nasce sul blocco dell’XTO V8 da 400cv, motore a iniezione diretta, che manda l’idrogeno direttamente in camera di scoppio.
Come funziona il fuoribordo a idrogeno
L’obbiettivo? Eliminare le emissioni. L’idrogeno, non avendo atomi di carbonio, dà come emissioni praticamente solo vapore acqueo. Il motore rimane quindi il solito, a cui viene cambiato il sistema di iniezione e naturalmente la gestione elettronica, sviluppati in collaborazione con Toyota e Denso. In questo modo, l’apparato propulsivo diventa molto più semplice (ed economico) rispetto alle fuel cell, che richiedono anche una batteria tampone e il motore elettrico.
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È già disponibile?
Non ci sono dettagli su consumi e autonomie, dato che i test si sono concentrati per lo più sul capire come il motore sopporta gli stress meccanici dati dalla nuova alimentazione. Inoltre, il mezzo su cui è imbarcato ha bisogno di volumi interni progettati per accogliere bombole molto voluminose. Questo limita l’eventuale retrofit su imbarcazioni non pensate per questo tipo di alimentazione. Il grande punto di domanda sul futuro dell’idrogeno, tuttavia, rimane la distribuzione e la produzione dello stesso. Troppo limitata la prima e scarsa (se fatta senza usare combustibili fossili) la seconda. Ma questo, certamente, è qualcosa che non dipende da Yamaha.