Mercury va avanti spedita verso l’elettrico con la nuova gamma Avator, e non si ferma alle piccole potenze. La conferma l’abbiamo avuta direttamente dal direttore generale di Mercury Italia, Alessandro Conti, durante l’evento “Vivere il mare in modo sostenibile” organizzata ad Alghero da Boatness, punto di riferimento della nautica in Sardegna della storica famiglia Falchi che di Mercury è dealer e centro assistenza.
La nuova gamma Mercury elettrica
Come vi avevamo anticipato qui, Alessandro Conti ha svelato i modelli che si affiancano all’innovativo “piccolo” Mercury Avator 7,5e (paragonabile a un 3,5 cv termico). I nuovi modelli di fuoribordo elettrici sono il Mercury Avator 20e (paragonabile ad un 5 cv) e il Mercury 35e (paragonabile an 9.9 cv).
Ma ha svelato anche che la gamma dei Mercury fuoribordo elettrici si arricchirà anche del 75e (paragonabile ad 20 cv) e del 11e (paragonabile ad un 30 cv).
Il direttore generale di Mercury ha ben spiegato però di non farsi trarre in inganno da equivalenze teoriche con i motori termici tradizionali. Esattamente come accade con le auto elettriche, anche nel caso dei fuoribordo è l’erogazione della potenza che è completamente diversa. Coppia continua, spunto bruciante…insomma un modo diverso di dosare la potenza, un modo di navigare differente.
Conti ha anche spiegato che egualmente non bisogna pensare al consumo e quindi alla autonomia nello stesso modo di un termico. Premesso che un motore elettrico Mercury è garantito per almeno un’ora di autonomia alla massima potenza, la riduzione del consumo in questo caso scende in modo esponenziale diminuendo la potenza erogata. Se alla massima potenza un Mercury Avator 75e garantisce un’ora o 5 miglia di autonomia, al 25% della massima potenza l’autonomia diventa di 19 ore o 34 miglia!
L’autonomia elettrica di un fuoribordo falso problema
La prova pratica, che ha dimostrato in pratica la teoria, si è svolta con un test effettuato nella piccola darsena della sede istituzionale Parco Naturale Regionale di Porto Conte, e dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, Casa Gioiosa all’interno della ex colonia penale di Tramariglio.
Messi a disposizione di Boatness della famiglia Falchi, una serie di gommoni dotati fuoribordo elettrici Mercury hanno navigato nelle acqua cristalline della costa algherese, dimostrando in pratica che l’autonomia è un falso problema dell’elettrico. Esattamente come si porta un capiente serbatoio di carburante con il motore termico, se si vuole raddoppiare l’autonomia basta avere una seconda batteria carica di riserva a bordo che, nel caso di Mercury Avator 75e pesa solo 7 kg. Oppure. Per i modelli superiori posizionare il parco batterie ad alta autonomia come si posizionano i serbatoi nelle barche spinte da motori tradizionali (vedi immagine).
Con l’elettrico nella Aree Marine Protette
Nell’ambito l’evento “Vivere il mare in modo sostenibile” ha preso la parola anche il direttore dell’Area Marina Capo Caccia Isola Piana Mariano Mariani che ha annunciato che tra le novità vuole introdurre a breve anche nelle aree oggi interdette alla navigazione la libertà di ingresso alle imbarcazioni spinte da motori elettrici.
Questo annuncio dovrebbe essere preso ad esempio da tutte le 32 Aree Marine Italiane. Perché l’elettrico, certe volte lo si dimentica, non genera alcun gas di scarico ed emissioni dirette. E allora la parola sostenibile, blue economy, rispetto del mare si riempie di contenuto. Grazie all’elettrico.