L’estate è nel vivo, il momento in cui chi può si gode al massimo la barca. Durante uno di quei rientri in porto taciturni, dove c’è solo il motore che borbotta un po’ sotto i piedi, il nostro lettore Elia Marchiori ha pensato e pensato e infine ha deciso di scriverci una sua riflessione sul motore perfetto per lui. Da “entrobordista integralista”, come si definisce, anche ha deciso infine di convertirsi al fuoribordo. E la “moda” non c’entra nulla. Siete d’accordo? Ecco la sua lettera:
Fuoribordo VS entrobordo: “Perché ho cambiato idea”
“Confesso di essere sempre stato un entrobordista convinto. E fra gli entrobordisti, un integralista della linea d’asse. Affidabilità a parte – indiscussa – il motivo è sempre stato piuttosto banale: estetica e spazio. Quando guardo una barca per la prima volta conservo l’approccio che avevo da bambino quando giravo per il Salone Nautico (di Genova ndr): devo trovarla bella. E un entrobordo non altera le linee di uno scafo, che possono scendere naturalmente verso l’acqua, senza appendici esterne, lasciando la poppa con un immediato accesso al mare. Caratteristica che ancora cerco, senza grande successo, nei natanti, che ormai, a poppa, sembrano avere tutti le stesse vasche da bagno.
Insomma, ho sempre visto il motore fuoribordo come un intralcio alla simbiosi uomo-mare veicolata da quel tramite che è la barca. Poi sono cresciuto. Ho iniziato a comprendere i vantaggi e gli svantaggi tecnici delle due alternative. Ma soprattutto ho iniziato a pagare. Lì è dove tutti perdiamo la verginità degli ideali.
Tutto è cominciato quando ho chiesto al mio motorista quanto costasse un nuovo motore più potente: 20 mila euro per un entrobordo 4 cilindri da 65 cv.
Ed ho iniziato a fare alcune riflessioni.
- In primo luogo, la potenza: la maggior parte dei motori fuoribordo da 40 cv ha una versione che raggiunge gli effettivi 60/70 cv di potenza in maniera praticamente ufficiale. Ora, tralasciando la bontà della soluzione dal punto di vista normativo, è innegabile che, a parità di potenza installata, un mezzo che non necessiti di patente è sicuramente più vendibile.
- E a proposito di vendibilità, il mercato dei motori entrobordo usati è molto più limitato, per evidenti ragioni di diffusione, dimensioni e adattabilità. Questo significa difficoltà sia nel trovare un motore usato, soluzione che fa sempre risparmiare, sia nel rivendere il proprio. Per i motori fuoribordo è l’esatto contrario: disponibilità di motori, versatilità nel cambiare marchio, potenza e dimensioni, ed anche, fattore cui si dà sempre troppa poca importanza, pronta disponibilità di eliche diverse.
- L’elica è il componente fondamentale dell’apparato motore, lo strumento che converte la potenza in spinta. Trovare l’alchimia ideale fra scafo, potenza, velocità ed elica non è semplice. È uno studio teorico, non banale, la cui efficacia non trova sempre la conferma pratica, trasformandolo spesso in un processo iterativo e sperimentale. Per i fuoribordo è più facile, data la disponibilità di eliche sul mercato. Per le eliche delle linee d’asse, i prezzi, anche dei modelli entry-level, sono molto alti, e spesso non si trovano con i parametri richiesti, dovendo ricorrere a costose produzioni su misura.
- A proposito di dimensioni, diamo un riferimento. Peso del 65 cv di cui sopra: 250 kg. A cui vanno aggiunti il peso dell’astuccio dell’asse, l’asse stesso e l’elica (in bronzo). Questo solo per quanto riguarda l’apparato motore. Ma bisogna pur governare, quindi aggiungiamo il timone. Più di 300 kg per spingere e governare la barca. Funzioni che un fuoribordo di pari potenza fa con metà del peso, per non parlare di quelli omologati 40 cv, dove siamo quasi più vicini ad un terzo.
- E tutte questi “accessori”, che poi accessori non sono, in quanto componenti necessari dell’apparato motore entrobordo, non solo pesano, ma costano. E costano Abbiamo già parlato dell’elica, ma fra asse in acciaio inox, giunto di accoppiamento asse-invertitore, astuccio e timone si può arrivare tranquillamente sui 2/3000 euro, al nuovo, per le dimensioni della barca usata in esempio.
Costa di più un fuoribordo o un entrobordo?
Questo porta il saldo economico a quasi il triplo del prezzo di un fuoribordo, a fronte di un peso imbarcato di meno della metà. E insisto sul peso in quanto, su un natante, specialmente se piccolo, navigare costantemente con 200 kg in meno è come viaggiare ogni volta con 2/3 persone in meno, o andare più veloce, o consumare meno.
- Ed eccoci arrivati ai consumi. I fuoribordo, così popolari, hanno spinto le case motoristiche a investire notevolmente in ricerca e sviluppo, portando ad un notevole incremento di efficienza ed affidabilità, una volta appannaggio quasi esclusivo degli apparati in linea d’asse. Unito al già menzionato e non trascurabile risparmio di peso, non è raro vedere consumi per miglio di tutto rispetto anche su barche fuoribordo.
Certo, il confronto diretto è praticamente impossibile sugli scafi più piccoli, ormai vincolati, a seconda della categoria, a montare l’una o l’altra soluzione. Ma le considerazioni fatte sin qui, cifre a parte, sono valide anche per scafi più grandi e costosi. Ed è il motivo per cui ogni anno le potenze sui fuoribordo si spingono sempre più in alto, permettendone l’installazione su imbarcazioni di dimensioni sempre più grandi. Alla fine, a prescindere da quanto sia esperto il diportista in questione, il numero di zeri di un pagamento è un parametro che capisce chiunque.
- Una volta la motorizzazione diesel aveva il grande vantaggio di utilizzare un carburante in percentuale sensibilmente più economico. Ma ormai il prezzo del gasolio è cresciuto tanto da andare ad erodere quasi del tutto questo beneficio.
- Ultimo ma non meno importante: il fuoribordo ha l’intrinseca capacità di dare trim, quindi modificare l’assetto a seconda delle andature, delle condizioni meteo e di carico. Per ottenere lo stesso effetto su una linea d’asse si è costretti a montare dei flap o degli intruder, che comunque possono intervenire solo per abbassare la prua. E, di nuovo: altri soldi, altro peso, altri dispositivi da mantenere. Senza contare la maneggevolezza a basse velocità che può dare la spinta vettoriale del fuoribordo, specialmente in caso di installazione monomotore.
Una parte di me vuole quindi continuare a credere nella linea d’asse, non fosse altro per un po’ di sana nostalgia di quelle uscite a pesca con il nonno su un vecchio gozzo. E l’altra parte di me? Beh, quella sta già cercando una barca con un fuoribordo…”
E voi siete d’accordo con Elia? Scriveteci la vostra opinione a info@barcheamotore.com
17 commenti su “Fuoribordo VS entrobordo: “Perché ho cambiato idea””
Francamente trovo il ragionamento piuttosto superficiale. Non è corretto paragonare il costo di un entrobordo diesel con quello di un fuoribordo a benzina. I motori diesel hanno un costo superiore a quelli a benzina di pari potenza per cui sarebbe più giusto fare un confronto fra l’installazione di un entrobordo a benzina da 65 CV con un fuoribordo da 65 CV. Anche se non ho dati alla mano ritengo che sia superiore il costo del fuoribordo.
In secondo luogo in caso di avaria un entrobordo può essere riparato anche con condimeteo che rendono impossibile operare – in bilico a poppa – su un fuoribordo. Questo vale molto più di qualsiasi differenza di costo.
Una barca seria, anche solo per questo motivo, non monta un fuoribordo, almeno a parer mio.
Il discorso entro bordo Vs fuoribordo andrebbe scissor anche tra barche dislocanti e plananti, tra barche per l’uso saltuario e con mare piatto e l’uso intenso e con mare formato, tra barca piccola e barca grande.
Ovvio che con mare formato e onde frangenti, già essere su una barca a motore planante c’è da farsela sotto, se poi hai anche dei fuoribordo con eliche che rischiano di cavitare uscendo dall’acqua è meglio fare un voto alla Madonna se arrivi tutto intero dentro un porto.
Sono perfettamente d’accordo
D’accordo con i due Luca, aggiungerei che il carburante diesel è meno pericoloso della benzina, particolare che non può essere sottovalutato.
Fuoribordo tutta la vita… Se sei un diportista Classico ovviamente… Se invece avete un entrobordo o un piede poppiero, Vi mettete nelle mani dei meccanici sciacalli dei vari porti.. Il rapporto costi prestazioni, la semplicità d’uso, in linea di massima la manutenzione, 1000 volte fuori bordo
Non passo ad una categoria superiore, proprio per non incappare negli entro fuoribordo, il cui costo di manutenzione è pressoché doppio rispetto al FB. Senza contare la miriade di meccanici sciacalli ed incapaci che ne approfittano
Non esiste una risposta……. Ma da gozzista diesel…
Dopo aver noleggiato in vacanza qualche gommone con naturalmente fuoribordo 4t…
Il fattore rumorosità sposta l’ago della bilancia…..
Perché navigare a 3/4 nodi ammirando le calette in quasi assoluto silenzio cambia la percezione della natura
Sono un fuoribordo sta convinto da sempre , oramai gli entrobordo sono superati da quest’ultimo anche perché più facile da manutenzione … Non secondario il fatto che se il natante o l’imbarcazione se rimane ferma diversi mesi , il gruppo propulsione nel fuoribordo non si riempie di incrostazioni : corallini o capolinea, mentre nell’asse elica o piede poppiero le cose cambiano e di molto , faccio il meccanico di motori fuoribordo da anni e non ho mai voluto mettere mano nei motori entrobordo per motivi di spazio disponibili per lavorare, che a volte non lasciano nemmeno per sostituire i filtri,
Insomma fuoribordo tutta la vita.
Bè direi che chi scrive questi articolo è assolutamente superficiale e incompetente, soprattutto per quanto riguarda il discorso diesel dimenticando di dire che a parità di barca e potenza il gasolio costa il 20% in meno della benzina e il consumo è quasi la metà abbattendo notevolmente i costi di gestione.
Alla media nazionale attuale, il prezzo del diesel è soltanto il 7% più economico della benzina. Per quanto riguarda il consumo la risposta è: dipende. Dal tipo di barca e di navigazione. Su barche medio/piccole a velocità medio/alte (planata) il risparmio di peso fa avere consumi assolutamente comparabili.
sì va bene ok fuori il bordo… ma poi le mandi le devi mettere per forza il meccanico del fuoribordo… invece se ci sai fare è la manutenzione te la fai tu mille volte entrfuoribordo o enteobordo… ma siccome viviamo in una società di pingoni che non sanno fare nulla fuoribordo per tutti.
Il concetto è sempre lo stesso : ” Dove navighi abitualmente? Che utilizzo fai prevalentemente della barca? “. Trascurando l’ estetica, anche se ci sono barche con fuoribordo coperti e una bella pancetta di poppa, con le ultime evoluzioni fuoribordo tutta la vita. Sono vari i motivi. In darsena alzi il piede sopra lo spicchio d’ acqua, evitando incrostazioni se fai un uso sporadico del mezzo. Costi di manutenzione contenuti e in caso di sostituzione quattro dadi e via con il nuovo.
Condivido l articolo di Elia , trovo corrette, sensate e molto concrete le osservazioni . Chiaramente sono osservazioni rivolte sicuramente ad una platea di diportisti ben specifica ( piccole medie imbarcazioni ) che rappresentano tuttavia una grande e sempre più ampia fascia di appassionati nel mondo nautico .
Costo istallazione fuoribordo 250/300euro
Entroborfo tra i 1000/ 1500…altro fattore importante chi ha il fuoribordo monta un ausiliaro che consente di poter raggiungere la costa.. Un Entroborfo usa la radio per le riparazioni..?? Ahah
Molto meno peso meno consumi maggior autonomia e maggior tranquillità..
Fate voi
Tutto vero! Ma non è certo una nuova scoperta! Entrobordo di limitate dimensioni oramai non se ne trovano più da tempo!
Mentre i fuoribordo continuano a salire come dimensioni siamo arrivati a 600cv….
The Real Person!
Eccome se ce ne sono di limitate dimensioni, e la richiesta continua ad aumentare grazie alla grande efficienza degli scafi dei catamarani vengono montati motori anche da 15 cavalli
The Real Person!
Il fuoribordo ti porta via quasi totalmente lo sfruttamento della pedana di poppa, inoltre i consumi sono nettamente a favore dell’entrobordo e se usi la barca per fare crociere te ne accorgi in quanto consumare da 1,5 a 2 volte di più (vedere qui per un confronto https://www.barchemagazine.com/fuoribordo-o-efb/) in un anno da differenze a quattro cifre, e poi il gasolio si incendia a 60 gradi, la benzina a -40 e quando ne hai sotto il sedere 500 litri…