I fuoribordo, c’è poco da fare, sono un’entità pratica, quasi onnipresente e incredibilmente versatile; e spopolano sempre più. Una “mania”, quella del fuoribordo, che sembra prendere piede sempre più in larga scala, impiegandoli ovunque. Un trend in rapidissima crescita quindi, e quasi sorprendente se, effettivamente, pensiamo a come in realtà i fuoribordo esistano da quasi un secolo (già la Piaggio, nel 2° dopoguerra, provò a renderli il motore delle masse, la “Vespa dei mari”).
Ma, tra tutte le opzioni a disposizione, quali sono i fuoribordo più potenti del mondo?
Questi sono gli 8 fuoribordo più potenti sul mercato
Se nel 1947 il Moscone della Piaggio, con i suoi 99cc fu un immenso successo, il primo fuoribordo di massa in Italia, oggi il panorama è ben diverso. Le potenze arrivano senza problemi a raggiungere e superare i 450 cavalli, fino ai 600, e le motorizzazioni possono essere accoppiate, se non addirittura messe in 4 o 5 di fila, spingendo scafi che non sono più le lance e i gozzi degli albori, ma yacht che, tra lunghezza e metraggio, già trent’anni fa non ci si sarebbe immaginati. E, in tutto ciò, ne abbiamo anche di elettrici. Insomma, il panorama è vario, vasto, e offre soluzioni per ogni esigenza. Ma questi 8 fuoribordo sono i più potenti sul mercato.
I fuoribordo più potenti del mondo (endotermici)
Mercury Marine: Verado V12 600
Appena lanciato, il fuoribordo Mercury V12 Verado da 600 cavalli fu un successo immediato, valsogli un CES Innovation Award al METS 2021, seguito da un secondo nel 2022. Eccezionale economia di carburante e autonomia ed emissioni di anidride carbonica ridotte furono un suo punto di forza non da poco, ovviamente accoppiate ai 600 cavalli che è in grado di erogare. Nel complesso, però, si tratta di un motore che non nasce per la velocità pura, ma per avere una spinta straordinaria e quindi adattarsi anche ad unità più pesanti.
Da un punto di vista tecnico parliamo di un motore fuoribordo che, per la prima volta, introduce un piede rotante e che, allo stesso modo, per la prima volta integra una trasmissione a due rapporti. Senza considerare che si tratta del primo fuoribordo V12 della storia. E, per sfruttare tutta la potenza disponibile, Mercury Marine ha studiato una nuova serie di eliche doppie e contro-rotanti. Sono queste a dare la massima presa sull’acqua (e quindi miglior manovrabilità), ma anche velocità di crociera e planata con consumi ridotti. Infine, il tutto fa il paio con la strategia di combustione magra di Mercury, la Advanced Range Optimisation (ARO), un sistema di controllo del carburante a circuito chiuso.
Leggi qui il nostro approfondimento sul Mercury Verado V12 600.
Mercury Racing: Mercury 500R V8
Il Mercury Racing 500R è un motore sovralimentato da 500 cavalli che punta ad alzare l’asticella nella fascia alta del segmento. Non solo cavalli, ma anche nuove tecnologie, le caratteristiche che vanta, compreso un rapporto peso/potenza che difficilmente teme rivali, con circa 329 kg di peso proprio. A livello tecnico, su questo fuoribordo (V8 da 4,6 litri a 64°) la pressione di sovralimentazione del compressore è aumentata del 26%, mentre, un nuovo collettore d’aspirazione, permette di avere il necessario flusso d’aria più intenso. Inoltre, il diametro del corpo farfallato è stato qui aumentato del 15% , così come è stata ridisegnata la forma d’ingresso del compressore, per migliorare il flusso. La densità delle alette dell’intercooler e il modello di flusso sono stati ottimizzati a loro volta, migliorando l’efficienza complessva.
Soprattuto, però, per la prima volta in un motore marino è stato inserito un sensore per misurare il livello di umidità del flusso d’aria di aspirazione, mantenendo così la taratura più aggressiva, per avere sempre il massimo della spinta. In termini numerici, con questi motori si nota un significativo aumento della potenza in condizioni difficili e di umidità, con fino a 30 cavalli in più rispetto alla potenza disponibile senza compensazione dell’umidità. Tra le novità più importanti installate, poi, c’è il piede (o meglio i due piedi) R-Drive, in versione classica o sportiva, entrambe con profilo a mezzaluna e un “torpedo” dalla forma allungata.
Leggi qui il nostro approfondimento sul l Mercury Racing 500R .
Yamaha: Yamaha V8 XTO 450
È il fuoribordo più potente mai fatto dalla casa giapponese. Con una cubatura da 5,6 litri lo Yamaha XTO 8 cilindri a V da 450 cavalli riceve infatti il testimone di top di gamma dal “vecchio” XTO 425hp, sempre V8, mantenendo così l’impronta di motore muscoloso, ma con l’obiettivo di offrire ancora più potenza e, quindi, permettere una volta di più l’utilizzo dei fuoribordo anche su imbarcazioni più grandi, quelle che di solito erano appannaggio di un altro tipo di propulsore. Nel dettaglio, è stato cambiato lo scarico che ha ora un rapporto 4/2/1 con un cambio anche nel diametro della valvola. Poi, a soddisfare le crescenti esigenze di energia a bordo, è stato cambiato l’alternatore, che passa da quello da 70 del 425 ad uno da 100 ampere.
Per quanto riguarda la manovrabilità, invece, consente all’imbarcazione di essere dotata di sterzo elettronico digitale integrato, strumento che migliora la manovrabilità rendendo la barca più integrata e fluida da manovrare. Infine, anche la spinta in retromarcia è stata migliorata, così da facilitare gli ormeggi e le manovre nello stretto. Con vantaggi tangibili in termini di relax per chi sta al timone.
Leggi qui il nostro approfondimento Yamaha V8 XTO 450.
Honda: Honda BF 350
Quello di Honda è un motore che porta il brand su fasce di mercato nuove, un V8 da 350 cavalli, 5.000 di cilindrata (4.952 per la precisione) pensato, fondamentalmente, per essere versatile, consentendo sia applicazioni singole che multiple. Analizzandone le specifiche, si tratta di un fuoribordo V8 a 60 gradi da 5 litri e 32 valvole con tecnologia VTEC propria di tutta la fascia alta del brand, cioè un sistema di controllo di alzata e fasatura variabile. Cosa significa? Che, quando se ne ha bisogno, il motore è in grado di erogare una potenza di picco superiore per dare più spinta. È poi presente il controllo automatico dell’assetto, ovvero, durante la navigazione, in base al regime di rotazione e alla velocità della barca, in automatico si attiva il controllo dell’assetto per ottimizzare le performance con tre preimpostazioni standard, personalizzabili dall’utente. Ci sono quindi 3 differenti assetti di trim personalizzabili che consentono allo scafo di andare in planata più rapidamente, efficientando i consumi.
Non manca poi la modalità ECOmo, il sistema di gestione del carburante che permette di ottimizzare i consumi tramite la centralina elettronica che, in navigazione a velocità costante, regola automaticamente la miscela aria/carburante in funzione della velocità e del carico.
Leggi qui il nostro approfondimento sull’Honda BF 350.
Suzuki: Suzuki DF 350AMD
Equipaggiato con un motore DOHC 6 cilindri da 4.390 cc con ben 350 CV e un rapporto di compressione di 12,0:1 –rapporto generalmente riservato a unità termiche da competizione, il più alto per un fuoribordo prodotto in serie– è l’eccellenza tra i motori fuoribordo Suzuki. Inoltre, porta il livello ancora oltre grazie alla timoneria integrata nel motore, che rende l’esperienza di navigazione ancora più piacevole e confortevole. Ma il design in generale è portato uno step oltre su tutto il progetto, a partire dal piede, che è stato rivisto riducendo del 4% le dimensioni della parte frontale: in questo modo, grazie alla riduzione dell’attrito, è stato possibile incrementare la velocità massima di oltre il 2%.
Il DF350AMD supporta poi l’innovativo sistema steer-by-wire, consentendo di controllare elettronicamente la timoneria integrata anche con il nuovo joystick dedicato, che dispone delle funzioni di regolazione automatica del timone e della modalità di docking assistito.L ’asse di trasmissione, invece, è disassato rispetto all’albero motore, permettendo una prima riduzione tra albero motore e albero di trasmissione, ed una seconda riduzione tra albero di trasmissione e scatola ingranaggi all’interno del piede. Un meccanismo che permette l’installazione di eliche con diametri importanti, sfruttando così a pieno l’efficienza propulsiva del motore. A fare il paio, non mancano poi tutti i sistemi integrati di efficienza e riduzione dell’impatto ecologico di Suzuki, a partire dal sistema di iniezione elettronica sequenziale multi-point e della tecnologia consumameno Suzuki, la Suzuki Lean Burn.
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Selva Marine: White Whale 300 E.F.I.
Con il White Whale 300 EFI si entra nel top di gamma offerto da Selva Marine. Si tratta di un V6 a 60° dotato di 24 valvole DOHC e variatore di fase. Realizzato con un processo di fusione al plasma per un’incredibile resistenza e leggerezza, il cilindro è di 4169 cc contro un peso complessivo del motore di soli 260 kg. In termini di timoneria, il White Whale contempla il Drive By Wire, integrando le più moderne tecnologie disponibili, per prestazioni ed efficienza massimizzate.
La potenza espressa dai 300cv è di 220.7 Kw, con un regime di giri (rpm) contemplato intorno ai 5000/6000 giri minuto al massimo potenziale esprimibile. Ovviamente, si tratta di un 4 tempi, un DOHC 24V con VTC ad azione diretta.
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I fuoribordo più potenti del mondo (elettrici)
Evoy: Storm 300
Tra i fuoribordo più potenti del mondo questo è l’elettrico al top. È stato il primo fuoribordo elettrico da 300 cavalli (potenza continua e 600hp di picco) con una produzione industrializzata e, di fatto, il più potente al mondo sul segmento elettrico. Ad alimentarlo, nella versione base, sono presenti due batterie da 63 kWh appaiate ad un sistema da 800 volt con cui questo gigante elettrico spinge fino a 50 nodi le barche pensate per la sua installazione. In termini di autonomia, però, è possibile aumentarne la resa installando batterie fino a 378 kWh, raggiungendo così circa 103 miglia di range a 25 nodi.
Insomma, un sistema propulsivo che, in termini di prestazioni, se la gioca tranquillamente con gli endotermici, seppur, guardando all’autonomia, la resa risulta inferiore, una componente che però non riguarda tanto il singolo motore, quanto l’industria della mobilità elettrica in generale.
Leggi qui il nostro approfondimento sull’Evoy Storm 300.
Explomar: Wave 300
Presentato come il giusto mix tra “performance, green e evoluzione”, l’Explomar Wave 300HP è un fuoribordo elettrico che, fin dalle cifre, promette numeri interessanti, a partire da un peso contenuto, circa 180 kg. Utilizzando batterie di alta qualità, derivate dal settore automobilistico (HEDB – High Energy Density Lithium Battery), anche il peso delle batterie punta verso il basso, per una densità energetica pari a 175 Wh/kg. La potenza di picco è di 300 cavalli, quella continua è di 200 cavalli.
Inoltre, il sistema di gestione del powertrain e della centralina, completamente elettronici e drive-by-wire, consentono una facile gestione del motore, per supervisioni precise e adeguando in modo continuo l’erogazione di potenza alle esigenze di spinta richieste. Ad aggiungersi sul fronte sostenibilità, entra qui in gioco anche il sistema di raffreddamento, sviluppato a circuito chiuso, così da evitare non solo il contatto tra acqua salata e componenti interne ma, teoricamente, limitando anche l’immissione di acque riscaldate e cariche di particelle in mare.
Leggi qui il nostro approfondimento sull’Explomar 300.
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