Nel corso dell’ultimo round di test in mare, Honda Marine ha fatto il punto della situazione, a livello di mercato italiano e internazionale, e, soprattutto, ha svelato alcuni degli obiettivi futuri. Al momento non c’è ancora nulla di ufficiale, pertanto il condizionale è d’obbligo, ma, leggendo fra le righe, si possono intuire alcune interessantissime novità.
Honda Marine
La dichiarazione di apertura è di quelle importanti: nei prossimi 5 anni, Honda punta a sfidare la leadership nel mercato dei fuoribordo marini. Come intende farlo? Con un serrato piano di investimenti nel settore marino e tutta la “potenza di fuoco” data dal colosso automobilistico su cui può contare lato ricerca e sviluppo. Ma non parte certo da outsider. In Europa vanta il 16% di market share, e in Italia è addirittura il secondo brand, con il 23%, dove registra il numero assoluto più alto di unità vendute.
Elettrificazione e nuovi, grandi motori
Fra i vari annunci, non poteva mancare il richiamo alla sostenibilità ambientale, che Honda vuole raggiungere con la totale neutralità carbonica entro il 2030 e il lancio di una gamma di fuoribordo totalmente elettrici nei prossimi 3 anni. Tuttavia, Honda vede questa strada percorribile solo per piccole potenze. Guardando alla filosofia adottata nel campo automobilistico, dove i costruttori nipponici puntano essenzialmente su veicoli ibridi piuttosto che full electric, non stupisce affatto. Ma non solo elettricità: entro 5 mesi – quindi immaginiamo per i saloni autunnali – lanceranno un nuovo motore, e a seguire, nei successivi mesi, altri 6 nuovi modelli. Pochi spoiler al riguardo, ma si è parlato di un possibile arrivo di un 300 cv più leggero, che userà un blocco diverso rispetto all’attuale V8 del BF300 (che sia un V6?). È stato pensato per le installazioni monomotore su scafi più piccoli, dove il rapporto peso potenza è importante per efficienza e performance. Ma dato che il mercato è trainato dai motori sopra i 300 cv, la cui quota è salita del 50% nonostante la contrazione post Covid, è più che lecito aspettarsi potenze sempre maggiori.
La barca che si “auto-carrella”
Ma veniamo alle notizie più stuzzicanti. Sfruttando le tecnologie sviluppate dal settore automotive, Honda intende dotarsi di alcune funzionalità assolutamente uniche. Del resto, se le auto ormai si guidano da sole, perché non renderlo possibile anche alle barche? E qui non si parla di semplici autopiloti, ma di un sistema completo e integrato di controllo remoto della barca.
Tramite una suite di sensori e telecamere a 360°, si potrà ormeggiare la barca come mai prima d’ora, e addirittura carrellarla da terra, operazione mai banale, soprattutto in solitaria. Ancora una volta, i dettagli per il momento sono pochi, ma ci è stato detto che non si tratta di un semplice progetto su carta, ma di una tecnologia già realizzata ed attualmente in fase di test.