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Grandi yacht come i widebody si candidano a tutti gli effetti come valida alternativa, che si colloca a metà tra un fly tradizionale e un multiscafo a motore. Una terza via, se vogliamo chiamarla in questo modo, che va nella direzione di assecondare l’esigenza di avere più volumi a disposizione, senza però rinunciare al piacere di navigare, anche a velocità sostenute, a bordo di un monoscafo.
Le ragioni sono tante. Si va dall’esigenza di trovare nuovi segmenti di mercato alla necessità di differenziare la tipologia dell’offerta. Su tutte, però, spicca quella di assecondare la richiesta di avere sempre più spazi (interni ed esterni) senza far lievitare i metri di lunghezza dello scafo. L’unica opzione era rappresentata dai catamarani a motore, che stanno trovando larghi consensi e una rapida e crescente popolarità. Almeno fino a oggi.
Grandi yacht, 5 barche widebody
Arcadia Sherpa XL
Il seme di quella che oggi si può definire una vera e propria tendenza è stato piantato da Arcadia Yachts e dalla visione progettuale di Francesco Guida. Era il 2008, un’epoca difficile condizionata dagli effetti della recessione economica innescata dal fallimento di Lehman & Brothers. Un periodo buio, ma al tempo stesso fertile dal punto di vista creativo, perché ha spinto molte realtà del settore nautico a proporre qualcosa di diverso e mai visto prima. Presentato nel 2010, l’A85 si può ritenere a tutti gli effetti il capostipite di una nuova “specie” nautica. Il resto è storia. A distanza di dieci anni e con sei modelli lanciati e 30 unità vendute, il cantiere campano torna alla ribalta con lo Sherpa XL. Sviluppato in collaborazione con Hot Lab, questo scafo porta in dote una superficie di 220 mq di aree vivibili.
L’attesa, alla fine, è stata ampiamente ripagata. Una volta sceso in acqua, l’X95 ha confermato la bontà di un progetto che rompe gli schemi con quanto visto finora. Dietro a questa sigla si cela il primo modello di una nuova gamma di prodotto firmata da Princess Yachts che introduce sulla scena alcuni elementi d’innovazione importanti. A iniziare dal flybridge, che si estende per tutta la lunghezza dello scafo, permettendo così di guadagnare metri quadri di superficie in più da destinare alla vita all’aria aperta. Non è un caso. Il lavoro di ricerca in termini progettuali è andato nella direzione di offrire spazi ancora più grandi se paragonati a quelli presenti su scafi di dimensioni simili.
Uno sforzo che, nel caso dell’X95, si è tradotto in un più 10 per cento di spazi all’aperto e un incremento del 40 per cento delle aree interne, a tutto vantaggio della vivibilità a bordo. Il tutto all’interno di una lunghezza che fuori tutto è di 28,96 metri, ma che al galleggiamento si “riduce” a 23,95 metri, rimanendo così al di sotto della soglia per poter rientrare nella classificazione imbarcazione da diporto. All’X95, sicuro protagonista ai prossimi Saloni nautici, seguirà a breve l’X80. È la conferma che Princess fa sul serio e conferma l’intenzione da parte del cantiere di Plymouth di proseguire su una rotta che, negli ultimi tempi, è stata imboccata anche da altri cantieri.
In tema di novità da segnalare il recente ingresso dell’Extra 130 Alloy, l’Extra 93 e l’Extra 86 Fast. I tre modelli insieme, al 76 e all’86, compongono la gamma, firmata da Francesco Guida, di Extra Yachts, cantiere nell’orbita di Palumbo Superyachts. Nel dettaglio, proprio l’86 nella versione Fast coniuga spazi e volumi generosi, concepiti all’interno di un layout innovativo, a prestazioni che raggiungono i 30 nodi di velocità massima.
Anche Cetera si candida a ritagliarsi un posto in prima fila in questo segmento di mercato. Il progetto del nuovo 60 piedi porta ancora una volta alla ribalta l’estro e la creatività di Francesco Guida. L’ispirazione arriva dall’Aqua-Home di Chris Craft, scafo che negli Anni ‘70 portò all’attenzione l’idea di concepire la zona notte e la zona giorno su un unico livello. Un concetto oggi riproposto in chiave aggiornata sul Cetera 60. La caratteristica principale del Cetera 60 è di avere sullo stesso livello tutte le cabine, con un ampio salone nella parte a prua del ponte principale. Sopra, sul flybridge, un’altra zona living con la plancia di comando. A questo va aggiunto lo spazio del pozzetto di poppa e di quello di prua. Insomma, una nuova concezione di barca a motore.
Sempre dagli Stati Uniti, arriva la proposta di Lazzara Yachts Group che, con il marchio Elada Yachts, ha sviluppato una gamma di modelli il cui punto di forza sono proprio i volumi generosi. L’EX 87 sarà il primo a scendere in acqua, a seguire è prevista un’unità più grande, l’EX 125. Non poteva poi mancare Sirena Marine. Il cantiere turco. avvalendosi del supporto di German Frers. ha lanciato una linea di motoryacht da 58 a 88 piedi la cui filosofia progettuale sposa il concetto dei grandi spazi.
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