C’è un nuovo brand di superyacht e già vanta numeri non da poco. Nato dall’esperienza di Greenline Yachts, pioniera della nautica a propulsione ibrida dal 2008, il nuovo arrivato si chiama GX Superyachts e produrrà scafi di lusso tra i 24 e i 56 metri fuoritutto. L’obiettivo del brand è uno: dare vita a barche eleganti e lussuose, capaci di offrire il massimo dell’efficienza propulsiva riducendo, in contemporanea, le emissioni di C02 del 60%. E il primo scafo è già in cantiere. Si tratta del GX42, disponibile nelle varianti Coupé e RPH Flybridge, un 42 metri in alluminio pronto a gettare nuove basi per la nautica sostenibile di lusso. Eccolo in anteprima.
GX Superyachts: GX42
Propulsione ibrida, scafo in alluminio e lusso. Un connubio che, di per sé, non suona particolarmente nuovo. Eppure, nel suo complesso, il GX42 ha invece il pieno aspetto della novità. Non solo, infatti, è lo scafo d’apertura di un brand nascente, ma vuole rappresentare qualcosa di innovativo anche dal punto di vista della filosofia e dell’approccio al mare. Oltre che, ovviamente, nelle soluzioni adottate. A darne un buon esempio, oltre la pura intenzione votata alla sostenibilità in un range da superyacht, il look, ovvero un design che guarda oltre gli stilemi comuni, sposando eleganza e soluzioni innovative alla più pura funzionalità. Elemento più che evidente già nella versione GX42 Coupé, con il top interamente coperto da pannelli solari mobili, per rivelare, con il tocco di un dito, una enorme terrazza a cielo aperto…
GX42 Coupé e RPH Flybridge
Il primo punto saliente che colpisce nel guardare al design di questi scafi, tecnologie a parte, è da trovarsi nel team retrostante il tutto; una galassia di nomi d’eccellenza tra cui svetta quelli di Marco Casali, responsabile delle linee minimali e pulitissime del primo modello, che già sappiamo avrà anche alcuni tra i grandi nomi dell’industria del Made in Italy a comporne interni e arredi. Linee slanciate e eleganza formale a parte, la grande caratteristica del nuovo GX42 è però da trovarsi nelle sue sovrastrutture, perfettamente in equilibrio con le linee dello scafo in ambedue le versioni (Coupé e RPH) e particolarmente interessanti in termini di concezione.
Se, da una parte, il GX42 RPH Flybridge (immagine sopra) offre un’impostazione forse più vicina allo standard, nonostante un’estetica modernissima e già ben distintiva, con un ampio fly e pannellature solari a coprire l’intera superficie non fruibile, dall’altra parte abbiamo la versione Coupé, sì priva del fly, ma forte di un elemento ancora inedito su un range simile. Qui, infatti, il profilo slanciato e curvilineo della sovrastruttura, interamente rivestita in pannelli solari, si apre al centro attraverso una traslazione laterale delle superfici centrali, rivelando un enorme sun deck sviluppato sull’asse longitudinale e completo di jacuzzi e area bar.
A completare gli esterni del nuovo 42 metri di GX Superyachts sono poi diverse aree, a vista e non, sparse lungo lo scafo. A prua, innanzitutto, un’ampia area lounge, specchiata a poppa dal corrispettivo spazio conviviale in pozzetto. È però all’estrema poppa che, in questo senso, il GX42 offre il meglio di sé, con una ampia beach area forte di murate abbattibili e piattaforma idraulica, quest’ultima, fruibile come tender lift. Complessivamente, con il primo scafo della linea GX Superyachts si presenta come un brand effettivamente intenzionato a sorprendere il mercato ricercando sia soluzioni inedite, sia soluzioni green di ultima generazione. Un tentativo che, necessariamente, vedremo prendere sempre più forma in un futuro prossimo non particolarmente lontano, con il varo del primo GX42 previsto per il 2026 e un’intera lineup in attesa di essere annunciata nei tempi a venire.
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