Di Riva rimane negli annali l’impronta indelebile delle barche prodotte dal cantiere che hanno costruito e alimentato il mito di questo marchio, passando fra le epopee sportive e le incantevoli atmosfere della Dolce Vita. Quale migliore occasione di questo Capodanno per rivivere i motoscafi Riva che hanno fatto la storia, dal primo modello al primo in vetroresina.
Motoscafi Riva
Ecco, quindi, la storia dei primi Riva, che hanno segnato l’evoluzione del design nautico ma anche delle mode. E pensare che fu una disgrazia a dare inizio alla storia di Pietro Riva, che nel lontano 1842 fu chiamato dalla natia Laglio, sul lago di Como, per riparare alcune barche danneggiate dalla piena del fiume Oglio proprio a Sarnico. Certo, non s’immaginava il bravo artigiano che quella sua migrazione avrebbe segnato l’inizio, molti anni dopo, di un mito.
Questi motoscafi Riva hanno fatto la storia
Del resto molti anni devono ancora passare: sarà il nipote Serafino Riva ad avere l’intuizione di montare un motore sulle barche da pesca prodotte dal cantiere, mentre la passione per le gare motonautiche lo spinge a studiare carene sempre più veloci a cui suo figlio Carlo saprà dare uno sbocco nella produzione di serie con la creazione della “spider del mare”, il primo Riva che, ispirandosi alle barche da competizione, ne addolcisce le linee per diventare un’esclusiva barca da diporto.
Nel 1946 viene presentato il Corsaro, a cui fanno seguito nel 1950 i due modelli che segnano l’inizio ufficiale dello stile che ha la storia dei cantieri Riva: il Tritone e l’Ariston. Il primo è un bimotore di 7,60 m dotato di una piccola cabina sotto la pontatura prodiera, il secondo ne ripropone le soluzioni di coperta su una misura inferiore, 6,24 m, e con un solo motore. L’anno successivo è la volta del Sebino di 4,93 m che sancisce anche l’avvio della produzione di serie individuata da Carlo Riva come la soluzione per abbattere i costi di produzione.
Dal legno alla vetroresina
Sono tutti motoscafi Riva di legno prodotti in un numero per allora straordinario di esemplari e che nel corso degli anni hanno modificano anche le proprie dimensioni, dando vita al Super Tritone e al Super Ariston. A loro poi si affiancherà il Florida e il Super Florida, fino alla presentazione, nel 1962, del celeberrimo Aquarama, che diventa ben presto l’emblema dei Cantieri Riva e l’icona di una lunga stagione nautica.
Sono i numeri che sottolineano la durata di questo periodo straordinario: dal 1950, anno di presentazione dei primi modelli, al 1996 anno in cui fu prodotto l’ultimo Aquarama Special.
Nel frattempo però, alla fine degli anni Sessanta, Carlo Riva aveva ceduto il cantiere alla statunitense Whittaker e un paio d’anni dopo anche le cariche direttive erano passate al cognato Gino Gervasoni, al suo fianco fin dagli anni Cinquanta. È in questo periodo che prende l’avvio la produzione di motoscafi Riva in vetroresina, che per un lungo tempo convivono con quelle di legno, avendo però la capacità di creare un nuovo stile senza essere semplicemente la riproposizione in “plastica” dei modelli storici.
I motoscafi Riva in legno
1946 – Riva Corsaro
Il Riva Corsaro è comunemente indicato come il primo modello della nuova serie Riva. È il progenitore del Tritone e dell’Ariston. Ai tempi era stato presentato come la prima “spider del mare”.
1950 – Riva Tritone
È il papà dell’Aquarama. Questo Riva Tritone è un bimotore di 7.60 m dotato di una cabina a prua sotto la pontatura. Il prendisole, non presente nella foto, è costituito da un cuscino sopra i cofani della sala motori.
1950 – Riva Ariston
Il Riva Ariston è lungo 6.24 metri che diventeranno quasi sette nella versione Super Ariston. Questo motoscafo Riva monomotore resterà in produzione fino al 1976. Saranno oltre mille gli esemplari nelle varie versioni.
1951 – Riva Super Florida
Lo acquistò il Grand Hotel Miramare di Santa Margherita e fu scelta una motorizzazione diversa, più potente. Il motivo? Lo sci d’acqua. Il Florida n. 7 con un Chris Craft 158 cv sancì così l’avvento dei Super Florida.
1962 – Riva Aquarama
È l’emblema stesso dei cantieri Riva. Evoluzione del Tritone, l’Aquarama è lungo 8.65 m e ha due motori Thermo Elettron da 350 cv l’uno. Entra in produzione riproponendo molte soluzioni del suo predecessore. Il grande prendisole è leggermente incassato e lo specchio di poppa si dota di un passaggio centrale. A prua c’è una piccola cabina sotto la pontatura. La produzione è terminata nel 1996, anche per la mancanza di maestri d’ascia che sapessero lavorare i legni. L’ultimo modello portava il numero di serie 784.
1966 – Riva Junior
Reso celebre dalle fotografie con Brigitte Bardot, il “piccolo” di 5,70 metri tra i motoscafi Riva, raccoglie l’eredità del Sebino. Ne saranno prodotti 626 esemplari dal 1966 al 1972, utilizzati anche come tender.
I Riva in vetroresina
1970 – Riva Sport Fisherman 25
In partnership con Bertram che “presta” la carena del famoso Moppie 31, questo modello dà l’avvio alla produzione di motoscafi Riva in vetroresina. In 7,52 m dispone di un piccolo fly e una cabinetta a prua.
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5 commenti su “I 7 motoscafi Riva che hanno fatto la storia”
picture for the Ariston is actually an Aquarama
The Real Person!
Hello Luke,
You’re right, thank you!
Perchè non si parla mai del BAHIAMAR ?
Per le sue caratteristiche e versatilità, non merita di essere ignorato.
The Real Person!
Buonasera Fabio,
Non abbiamo mai avuto occasione di provarlo. Se ne ha avuto/ha uno ci racconti la sua esperienza!
Può scriverci quando vuole a questa mail: info@barcheamotore.com
Buona serata!
La redazione
Peccato non di parli mai del Superamerica, se ne vede qualcuno un po’ ovunque nonostante siano abbastanza rari e hanno sempre il loro fascino