Il mercato della nautica ha conosciuto negli ultimi anni una rivoluzione. Un tempo dietro al marchio di un cantiere c’era un uomo, il fondatore, un maestro d’ascia che riusciva a creare un’azienda. Figure all’avanguardia, per certi versi geniali, come Michele Franchini oppure Pietro Baglietto. Più spesso il cantiere era un’azienda di famiglia che ruotava attorno al “patron”, magari appassionato di barche, che tirava dentro al business figli e nipoti.
Poi è arrivata la crisi globale e non solo la maggior parte di questi cantieri a matrice familiare è stata travolta. I proprietari storici sono stati messi davanti alla cruda realtà: fallire oppure vendere, cedere tutte o parte delle proprie quote, far entrare nuovi investitori. I nuovi “padroni” della nautica sono perlopiù soggetti esterni a questo mondo e che operano in altri settori economici: gruppi industriali, multinazionali, holding finanziarie, imprenditori, banchieri e fondi d’investimento. Cosa li attrae in questo mercato così insidioso? Sicuramente la crisi del settore gioca un ruolo decisivo.
L’economia è ciclica e dopo le contrazioni del mercato ci si aspetta sempre una crescita. Poi la nautica ha un suo appeal a prescindere dalla contingenza economica. Barche e yachts rappresentano uno status symbol legato al lusso, al benessere, al tempo libero. E poi ci sono anche i casi di imprenditori amanti del mare che decidono di investire nella nautica, più per passione che per business. Ebbene, chi sono questi investitori? Vediamo quali gruppi industriali e finanziari ci sono oggi dietro i grandi marchi della cantieristica italiana e internazionale.
Il gran fegato di Tan Xuguang che ha scommesso su Ferretti
Esemplare è il caso del cantiere Ferretti. Il colosso italiano, tra i leader mondiali degli yachts di lusso, era a un passo dal fallimento nel 2012. Poi è arrivato lui, Tan Xuguang. Classe 1961, Tan Xuguang nell’ambiente industriale cinese è soprannominato “Da Dan”, un modo di dire in mandarino per chi ha molto fegato. Xuguang è il capo del gruppo Shandong Heavy Industry Group (Shig)-Weichai, una delle più grandi società cinesi che operano nella produzione di motori diesel e veicoli pesanti. Shig-Weichai ha acquistato nel 2012 l’86,8% di Ferretti per 374 milioni di euro (di cui 178 di investimento nel capitale e 196 milioni come nuove linee di credito). Il gruppo italiano ha mantenuto un amministratore delegato italiano, Alberto Galassi, ma ha cambiato tutto il management ed è ripartito alla grande: Ferretti Group ha chiuso il 2017 con 16,5 milioni di utili nel 2017 e ha 1.500 dipendenti.
Il rilancio di Sunseeker passa dal padrone del calcio italiano
Stesso copione lo ha scritto il prestigioso produttore di yachts britannico Sunseeker. Dopo un lungo e florido periodo, nel 2013 il cantiere aveva perdite che ammontavano a diversi milioni di sterline. A salvarlo dal fallimento è arrivato Wang Jianlin, terzo uomo più ricco della Cina a capo della holding Dalian Wanda, la più grande società di real estate cinese, primo gruppo mondiale nella distribuzione cinematografica, proprietario del “Cirque du Soleil” e dei villaggi “Club Med”, nonché dell’Atletico Madrid e dei diritti tv di diversi campionati di calcio europei. Wang Jianlin nel 2013 ha acquistato Sunseeker per 495 milioni di dollari. Oggi sembra che la società cinese voglia rivendere il cantiere per fare cassa, nel frattempo però Sunseeker ha registrato, solamente nel 2017, il 50 per cento di crescita del fatturato rispetto al 2015.