Così Volvo Penta sta testando l’ibrido in mare

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La strada, anzi la rotta, verso la sostenibilità in mare è lunga. La ricerca, però, non si ferma come dimostrano i tanti progetti che stanno nascendo. E i big player? Volvo Penta sta sviluppando in questo momento quello che è in assoluto il sistema di propulsione più complesso mai realizzato dall'azienda: stiamo parlando di quattro IPS, di cui di due diesel e due completamente elettrici, otto gruppi generatori e pacchi batterie.   Ibrido Volvo Penta Ad installare questi sistemi di ultima generazione sono due catamarani che misurano 34,4 metri di lunghezza e 11 metri di larghezza. Il loro futuro? Queste due barche ibride saranno gestite dall'operatore MHO-Co e serviranno come trasporto verso il parco eolico offshore Hornsea Project 2 nel Mare del Nord.  "La grande difficoltà - ci ha spiegato Andrea Piccione, Head of Sales di Volvo Penta - è essere in grado di sviluppare e controllare sistemi così complessi e integrati. Quello che abbiamo realizzato con le due imbarcazioni è un caso estremo. Da qui in poi saremo pronti a declinarlo in base alle esigenze."  Questo sistema ibrido per le due navi è il risultato di una collaborazione tra Volvo Penta e Danfoss Editron. Le società hanno sviluppato una soluzione completamente integrata costituita da una trasmissione elettrica Danfoss Editron supportata da gruppi elettrogeni a velocità variabile Volvo Penta che azionano due delle prime unità IPS (Electric Volvo Penta Inboard Performance System) e due unità D13 Volvo Penta IPS. Le nuove unità IPS avevano già raggiunto le 1.000 ore di funzionamento prima ancora di raggiungere il cliente.  In modalità Dynamic Positioning System (DPS-mode) il consumo di carburante è inferiore a 20 litri/ora e può essere inferiore a 17 litri/ora, il che è eccezionale per navi di questa classe di dimensioni. Prima che le navi entrino in funzione,  Danimarca per fornire energia immagazzinata per il funzionamento a zero emissioni. Questo sistema permetterà alle navi di operare in modalità elettrica a zero emissioni fino a otto ore o, in combinazione con la propulsione diesel, di raggiungere una velocità massima di circa 24 nodi. L'utilizzo di più generatori modulari permette di adattare la generazione di energia al profilo operativo e a migliorare la flessibilità.  Ibrido Volvo Penta: e il diporto? Questa tecnologia, ora in fase di sviluppo, arriverà anche nel diporto. Volvo Penta nei prossimi anni lancerà un sistema IPS ancora più grande in cui l'ibrido sarà integrante. Il target si sposterà su dimensioni superiori (anche di molto) ai 100 piedi con sistema ibrido integrato.  "Ora il nostro approccio nel diporto - continua Andrea Piccione - è di far costruire ai tanti cantieri con cui lavoriamo dei modelli Hybrid Ready, cioè pronti per quando saremo pronti ad offrire questa tecnologia. Di fatto la sala macchina dei nuovi modelli è già studiata per quando sarà pronta l'installazione ibrida. Il nostro punto di forza sarà nell'integrazione oltre a tutto ciò che una propulsione ibrida può offrire."
Ibrido Volvo Penta

La strada, anzi la rotta, verso la sostenibilità in mare è lunga. La ricerca, però, non si ferma come dimostrano i tanti progetti che stanno nascendo. E i big player? Volvo Penta sta sviluppando in questo momento quello che è in assoluto il sistema di propulsione più complesso mai realizzato dal costruttore: stiamo parlando di quattro IPS, di cui di due diesel e due completamente elettrici, otto gruppi generatori e pacchi batterie.

Ibrido Volvo Penta

Ad installare questi sistemi di ultima generazione sono due catamarani che misurano 34,4 metri di lunghezza e 11 metri di larghezza. Il loro futuro? Queste due barche ibride saranno gestite dall’operatore MHO-Co e serviranno come trasporto verso il parco eolico offshore Hornsea Project 2 nel Mare del Nord.

“La grande difficoltà – ci ha spiegato Andrea Piccione, Head of Sales di Volvo Penta – è essere in grado di sviluppare e controllare sistemi così complessi e integrati. Quello che abbiamo realizzato con le due imbarcazioni è un caso limite, il più complesso in assoluto. Da qui in poi saremo pronti a declinarlo in base alle esigenze.”

Questo sistema ibrido per le due navi è il risultato di una collaborazione tra Volvo Penta e Danfoss Editron. Le società hanno sviluppato una soluzione completamente integrata costituita da una trasmissione elettrica Danfoss Editron supportata da gruppi elettrogeni a velocità variabile Volvo Penta che azionano due delle prime unità IPS (Electric Volvo Penta Inboard Performance System) e due unità D13 Volvo Penta IPS. Le nuove unità IPS avevano già raggiunto le 1.000 ore di funzionamento prima ancora di raggiungere il cliente.

Electric Volvo Penta Inboard Performance System
Electric Volvo Penta Inboard Performance System

In modalità Dynamic Positioning System (DPS-mode) il consumo di carburante di queste imbarcazioni è inferiore a 20 litri/ora e può essere inferiore a 17 litri/ora, il che è notevole per navi di questa dimensione.

Con le batterie potranno operare in modalità elettrica a zero emissioni fino a otto ore o in combinazione con la propulsione diesel, raggiungere una velocità massima di circa 24 nodi. L’utilizzo di più generatori modulari permette di adattare la generazione di energia al profilo operativo e a migliorare la flessibilità.

Ibrido Volvo Penta: e il diporto?

Questa tecnologia, ora in fase di sviluppo, arriverà anche nel diporto. Volvo Penta nei prossimi anni lancerà un sistema IPS ancora più grande in cui l’ibrido sarà integrante. Il target si sposterà su dimensioni superiori (anche di molto) ai 100 piedi con sistema ibrido integrato.

“Ora il nostro approccio nel diporto – continua Andrea Piccione – è di far costruire ai tanti cantieri con cui lavoriamo dei modelli Hybrid Ready, cioè pronti per quando saremo pronti ad offrire questa tecnologia. Di fatto la sala macchina dei nuovi modelli è già studiata per quando sarà pronta l’installazione ibrida. Il nostro punto di forza sarà nell’integrazione oltre a tutto ciò che una propulsione ibrida può offrire.”

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