Il problema non è la plastica, siamo noi. Ecco perché

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento a Barche a Motore cartaceo + digitale e a soli 39 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

 

“Chiunque abbia un po’ di sale in zucca, preso atto del nostro approccio alla plastica, ci prenderebbe per pazzi”. Si esprime senza mezze misure Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate, la società che è considerata il punto di riferimento della sostenibilità in Italia e conta su una community di 6 milioni di persone: “Lo sappiamo da anni che la plastica è un problema. Nell’ultimo periodo, poi, tra macro e microplastiche, la questione è venuta alla ribalta in tutta la sua gravità: e allora perché nei bar si continuano a regalare cannucce di plastica monouso, perché i gadget regalo nei negozi sono in plastica?

Perché alle feste dei bambini si usano i palloncini? Perché i distributori di caffè hanno bicchierini in plastica? Ve lo spiego io perché: perchè non abbiamo consapevolezza e perché non è stata fatta alcuna politica ragionevole sul prezzo della plastica. E’ evidente che quel prezzo non tiene conto dei costi ambientali che vengono creati, e che rimangono in capo a tutti i cittadini”.

La plastica costa pochissimo, viene ‘regalata’ ed ecco che i nostri mari (ma non solo) ne vengono invasi. “Non va demonizzata la plastica, ma l’uso che siamo abituati a farne. Se la produzione avvenisse a ‘circuito chiuso’, ovvero se sapessimo per che scopo vengono realizzati gli oggetti in plastica e soprattutto dove vanno a finire dopo l’uso, come in campo medico, avremmo tutto sotto controllo. Ma ora che la frittata è fatta dovremmo vietare la plastica per gli oggetti monouso e per tutte le filiere ‘aperte’. Il prezzo andrebbe rivisto al rialzo per includere i costi ambientali: se fosse più cara sarebbe anche meno appetibile su larga scala.”.

In questo senso, la risoluzione dell’Unione Europea che mette al bando la plastica mono-uso è un bel passo avanti: “Decisamente. Sono convinto che potremo cambiare in meglio, nel futuro, perché a differenza del problema del riscaldamento globale (derivante, proprio come quello dell’inquinamento da materie plastiche, dall’utilizzo improprio dei combustibili fossili) questo è tangibile e facilmente comunicabile. I nostri mari sono pieni di plastica, e lo vedono tutti“. Per l’Une, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, il Mediterraneo è costretto ad accogliere ogni giorno 731 tonnellate di rifiuti in plastica, che potrebbero raddoppiare entro 2025.

Una volta preso atto del problema, bisogna agire e Molteni e LifeGate hanno le idee chiare: hanno promosso, tra i loro tantissimi progetti, Plasticless, focalizzato sull’inquinamento da plastica nei nostri mari. Tra le azioni concrete, l’installazione dei SeaBin, ovvero i cestini “mangiarifiuti” che sono già operativi in alcuni marina italiani (Marina di Varazze, Marina dei Cesari, etc): “Questi cestini sono solo una piccola parte della soluzione: si tratta di un dispositivo molto efficiente in grado di filtrare l’acqua nei marina e raccogliere macro e microplastiche (fino a 2 mm e microfibre fino a 0,3 mm, ndr). Il suo funzionamento è semplice ma bisogna installarlo nel punto giusto, tenendo conto di venti e correnti”.

Poi c’è la sensibilizzazione, sulla qualche anche noi di Medplastic stanno puntando molto: “Da un lato la comunicazione alla gente, per educarla a uno stile di vita sostenibile, dall’altro alle aziende, per ‘spingerle’ verso un sistema di economia circolare. Abbiamo partner selezionati che condividono i nostri valori ‘plastic free’, come Whirlpool e Volvo”.

Eugenio Ruocco

Simone Molteni

CHI E’ SIMONE MOLTENI
Simone Molteni è un vero e proprio “guru” nel mondo della sostenibilità: laureato con lode al Politecnico di Milano, comincia la carriera professionale come ricercatore universitario al Laboratorio di Energia Solare del Politecnico di Losanna. Dal 2002 è direttore scientifico di LifeGate, il punto di riferimento per la sostenibilità in Italia. Ha fondato e diretto Impatto Zero, il primo progetto a combattere i cambiamenti climatici che ha coinvolto oltre mille aziende e 400 milioni di prodotti. Grazie al progetto Impatto Zero sono state create foreste in Italia e in 5 paesi del Sud del mondo. Dal 2013 e fino al dicembre 2015 è stato direttore editoriale di tutti i progetti digitali di Expo Milano 2015 ed in particolare di ExpoNet, il magazine ufficiale di Expo Milano 2015. Dal 2015 è direttore generale di LifeGate Energy. Attualmente è consigliere d’amministrazione delle società operative del gruppo LifeGate.

 

 

 

Fonte immagine principale: National Geographic

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sei già abbonato?

Iscriviti alla nostra Newsletter

Entra nel Club del Giornale della Vela

Le barche a motore, le sue storie, dal piccolo open ai motoryacht. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevere ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”.

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Come si manovra correttamente una barca con una sola elica

Le manovre in porto devono essere sempre eseguite a motore e a basso numero di giri, a meno di emergenze tipo motore in panne o cima nell’elica (a questo proposito ricordo che tutti gli incidenti vanno tempestivamente comunicati in Capitaneria

EVO R9

EVO R9: il nuovo yacht da 30 metri che arriva a 60 nodi

EVO R9 è il nuovo progetto di Evo Yacht che punta tutto su performance e personalizzazione. Un 30 metri che vuole mettere il cliente al centro dell’esperienza progettuale, tanto che la stessa Evo lo definisce pensato per un armatore esperto.