La pesca di oggi l’aveva già “inventata” Ernest Hemingway, quasi cento anni fa. La storia dello scrittore-pescatore e della sua barca rivoluzionaria, Pilar.
Cos’è una barca? Un luogo dove stiamo bene, in pace, a nostro agio. Per qualcuno è di più. Supponiamo un amore, per dirla alla Rino Gaetano, o qualcosa di simile. È il caso dello scrittore Hemingway che in vita sua ne ebbe una sola: Pilar, una della serie “Playmates” del cantiere Wheeler Yachts che volle realizzata con molte personalizzazioni. Venne commissionata nel 1933 e consegnata un anno dopo perché lo scrittore richiese un gran numero di modifiche rispetto al progetto iniziale. E molte altre ne seguirono, al punto che lo scrittore, classe 1899, di fatto ha rivoluzionato il modo di navigare e di pescare.
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Pilar
“Fu progettata da mio nonno – ci racconta Wes Wheeler, che oggi gestisce il marchio – Wesley L. Wheeler, e costruita come parte di una linea di produzione di barche chiamate “Playmates”. Era una barca di serie, ma modificata da Hemingway che la rese unica. L’imbarcazione è stata costruita nel cantiere navale Wheeler Yacht Company di Brooklyn, New York, ai piedi di Cropsey Avenue. È costruita in quercia bianca, mogano dell’Honduras e teak. Su richiesta dello scrittore venne tagliato lo specchio di poppa di 12 pollici (30 cm circa ndr) per facilitare l’atterraggio di pesci di grandi dimensioni, fu aggiunto un motore da traino Lycoming da 40HP sul lato di dritta, venne creata una grande ghiacciaia sotto il pozzetto e inoltre fece dipingere lo scafo di nero. Infine fece rivestire il ponte di prua, eliminò il pozzetto e trasformò la cuccetta a V in una cuccetta per quattro persone.
Nasce la barca da pesca moderna
Più tardi, dopo la consegna, aggiunse una piattaforma sul tetto che trasformò in un flybridge e aggiunse degli stabilizzatori in bambù. Aggiunse un grande rullo sulla parte superiore dello specchio di poppa per sostituire la gruetta e aiutare a trainare i grandi marlin a bordo. Una sua invenzione è anche la “sedia da combattimento” che realizzò convertendo una sedia da dentista e installandola al centro del pozzetto.”
La prima barca flybridge della storia?
Un’altra genialata è il flybridge. Anche qui siamo ai confini della realtà, dove mito e storia un po’ si confondono. C’è, però, chi sostiene che il Pilar abbia avuto di fatto uno dei primissimi flybridge della storia su uno yacht da pesca. Un’invenzione di Hemingway? Chi può dirlo. Di sicuro quello del Pilar nacque così.
Durante una battuta di pesca a Bimini, nelle Bahamas, lo scrittore, seduto in pozzetto, non riusciva a vedere molto sui pesci intorno a lui. Così spedì i suoi figli, Jack e Patrick, sul tetto della barca. Da lì, per loro, era facile supportare l’equipaggio nell’individuare i marlin e la trovata si rivelò così efficace che, dopo alcuni lavori, Hemingway arrivò ad avere una postazione di comando rialzata sul tetto della timoneria per avere sempre tutto il mare sott’occhio e poter scorgere i marlin mentre era al comando. Dalle immagini si capisce come fosse una soluzione spartana, tutta pratica e zero estetica: di fatto sul tetto venne messo un corrimano, aggiunto il volante ricavato da una Ford Model T e attraverso un sistema di pulegge e cavi venne portato sul ponte superiore anche l’acceleratore.
La poltrona da combattimento
Un’altra chicca è la “poltrona da combattimento”, quella che gli americani chiamano “fighting chair” e che anche in questo caso trova nel Nobel statunitense uno dei suoi primi utilizzatori.
La sua funzione è questa. Avere una base solida su cui poter puntare i piedi anche da seduti per massimizzare la resistenza quando ci si imbatte in grossi pesci. L’invenzione viene attribuita a Julio Sanchez che, il caso vuole, era tra i compagni di pesca abituali di Hemingway, a Cuba. Piede marino e di professione ingegnere, fu “illuminato” dopo un incidente presso un barbiere quando rimase incastrato nella poltrona durante il taglio e faticò non poco ad uscire. Mentre il barbiere gli strattonava le braccia Sanchez teneva i piedi ben saldi sul supporto sotto le scarpe e, invece di liberare Sanchez, il barbiere cadde nella stanza. A questo punto Sanchez si rese conto che avere una base stabile per combattere una forza esterna sarebbe stato vantaggioso. Utilizzando le sue capacità ingegneristiche, Sanchez costruì la prima sedia da combattimento sul modello della sedia del barbiere. Era girevole, aveva un poggiapiedi ed era imbullonata al ponte.
Creò anche la prima imbracatura da pesca, per massimizzare l’efficienza di trazione e il sostegno. Pilar, del resto, era una barca speciale. Quando non era impegnata in quello che negli USA è noto come “big game”, ebbe anche forme d’uso più particolari. Avete presente “Il vecchio e il mare”? Difficile rispondere di no.
La leggenda narra che Hemingway l’abbia scritto proprio a bordo del Pilar. Durante la seconda guerra mondiale, poi, venne utilizzata per la caccia di U=boot tedeschi senza risultati di rilievo e lavorò anche per la marina cubana. Partecipò a quasi tutti i tornei di pesca a Cuba. Alla morte di Hemingway la barca vene lasciata in eredità al suo capitano Gregorio Fuentes ed ancora oggi è possibile visitarla sul campo da tennis della tenuta Finca Vigia che fu la residenza di Hemingway, a Cuba.
Hemingway, un pescatore nato
Lo scrittore statunitense non fu solo capace di portare migliorie alla sua barca per renderla più efficace come macchina da pesca, ma fu anche in grado di far progredire le tecniche da “angler” con cui veniva insidiato il pesce. Un pescatore moderno, insomma, che univa all’abilità nello scegliere le esche per il tipo di pesce che aveva di fronte anche una stazza fisica notevole. Alto un metro e novante per circa 100 kg di peso, fu pioniere nello sviluppare la tecnica del pompaggio, attraverso cui, alzando e abbassando la punta della canna e riavvolgendo il mulinello, usava la schiena e le gambe per fare pressione e sfiancare il pesce. Questa tecnica, unita alla sedia da combattimento, portò a risultati insperati.
Diceva lo stesso Hemingway: “Il segreto è che il pescatore non si riposi mai. Ogni volta che si riposa, il pesce si riposa. Questo dà al pesce la possibilità di tornare in forze. … Non è necessario uccidere un cavallo per farlo cedere. Bisogna convincerlo. … Per farlo, devi essere in buone condizioni”. Nel 1935, Hemingway passò alla storia per aver catturato a Bimini con canna e mulinello il primo tonno gigante non mutilato dagli squali vista la velocità con cui riusciva a tirarli a bordo. Il giorno successivo catturò un tonno ancora più grande che pesava 381 libbre (circa 172 kg). Queste catture fecero notizia in tutto il mondo e diedero il via a una rivoluzione della pesca sportiva che copiò le tecniche di Hemingway.
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1 commento su “La barca da pesca di oggi? L’aveva già “inventata” Ernest Hemingway cent’anni fa”
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