L’Agenzia delle Entrate ha messo online in modo ufficiale la dichiarazione che l’armatore/utilizzatore dell’imbarcazione acquistata con il leasing nautico italiano deve compilare per ottenere un risparmio sull’IVA. La trovate QUI
Purtroppo non è tutto così chiaro, perché il burocratese, molto difficile da interpretare se non si è commercialisti. Per questo ci siamo consultati con esperti del settore (che pure non hanno ancora chiari tutti i dettagli) e proviamo a chiarirvi cosa si deve fare per ottenere, anche con la nuova normativa, un risparmio sull’IVA rispetto al 22% di cui sono gravate le rate di leasing nautico per l’acquisto di un’imbarcazione.
Leasing nautico 2021
Deve fare tutto l’armatore/utilizzatore della barca in leasing nautico
Prima di tutto, nella nuova normativa la responsabilità della dichiarazione per ottenere la riduzione dell’IVA è a carico e responsabilità esclusiva dell’utilizzatore/armatore della barca e non della società di leasing nautico o, nel caso di noleggio, della società che affitta la barca.
Conta l’effettiva navigazione e non lo stazionamento
Poi, chiariamo subito che per ottenere la riduzione dell’IVA bisogna certificare e dimostrare, se richiesto dall’Agenzia delle Entrate, di aver navigato in acqua extra UE (Unione Europea) quando si è utilizzata l’imbarcazione. Non riguarda lo stazionamento dell’imbarcazione quando è ferma e non viene utilizzata.
Dove sono le acque extra UE in Mediterraneo
Fate attenzione, non cadete in errore, il parametro che permette di ridurre l’aliquota IVA del leasing si basa sul concetto di quanto avete navigato in acque extra UE durante l’uso della barca. E qui conviene precisare quando una barca si trova in acque extra UE.
Primo caso, oltre le 12 miglia dalla costa le acque sono internazionali e non più territorio della nazione più vicina. Ad esempio se in Mediterraneo navigate in mezzo al Golfo del Leone e siete a più di 12 miglia dalla costa (Francia e Spagna) siete in acque extra UE.
Oppure, navigate in paesi europei non UE come Albania o le coste africane o turche siete fuori dalle acque dell’Unione Europea.
Bisogna dimostrare la navigazione extra UE
Per poter quindi usufruire di un risparmio IVA sui canoni di leasing nautico dovreste quindi monitorare le vostre navigazioni, tenere un diario di bordo in cui annotate il periodo in cui avete navigato in acqua extra UE e possibilmente a supporto dovreste avere un documento di un AIS o altro strumento di navigazione che serva a dimostrare la vostra navigazione “esente IVA”.
Come si calcola la riduzione IVA
A questo punto dovete calcolare sul periodo di utilizzo effettivo dell’imbarcazione, ad esempio 30 giorni in un anno, quanto tempo avete navigato in mari extra UE. Mettiamo che sia il 30% del totale dell’utilizzo in navigazione. Potrete avere uno sconto IVA del 30%.
Tutto questo lo dovrete dichiarare all’Agenzia delle Entrate con l’apposito modulo e contestualmente consegnarlo alla società di Leasing (che è l’effettiva proprietaria della barca). La società di Leasing dovrà ridurre l’IVA sulle rate che andrà a emettere.
Conviene o non conviene?
Questo è quello che abbiamo capito, interpretando la documentazione in nostro possesso.
Per ultimo, vi diamo un nostro personalissimo consiglio. Pagate l’IVA piena del 22% sulle rate di leasing, oggi con tassi di interesse vantaggiosi. Poi se vi capita di navigare in acque extra UE, tenetene nota e poi valutate se vi conviene richiedere o meno la riduzione IVA. Conti alla mano.