Luca Santella, da olimpionico ad architetto, ora inventa barche mai viste

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Luca Santella

È famoso per essere l’inventore dei Bluegame, una nuova generazione di barche che sfugge a qualsiasi classificazione tradizionale. Il segreto del successo è merito di Luca Santella, 56 anni, che ha sintetizzato in un solo motoryacht, il meglio tanti altri tipi di barche, assommando tutte le loro funzioni. Nei Bluegame – il 42 piedi, il 62 e in arrivo un 70 piedi – sono tutte, armonicamente riassunte. Come li possiamo chiamare questi “oggetti”? Multifunzione non va bene, sembrerebbero degli emuli dei mitici coltellini svizzeri. Allora definiamole con il nome coniato dal cantiere: Sport Utility Boats.

Ci siamo fatti raccontare da Luca Santella tutta la storia dall’inizio. Per capire come un marinaio – architetto ha realizzato il suo sogno, sino ad arrivare ad avere uno dei maggiori produttori del mondo come Sanlorenzo come partner di Bluegame.

Da dove arrivano la tua passione e la tua conoscenza del mare e delle barche?

Da lontano. Sono nato sul mare a Carrara nel 1963. Mi hanno portato in barca sin da piccolo. Mi sono appassionato e sono diventato un velista affermato. Ho partecipato a due Olimpiadi nel 1988 e nel 1992, vinto campionati, girando tutto il mondo. Intanto macinavo miglia con ogni condizione di mare, vedevo barche di ogni genere, diventavo un vero marinaio, assorbivo conoscenze in ogni ambito dello yachting.

E poi sei diventato architetto, con il massimo dei voti…

Sì, sono riuscito a conciliare la mia attività di velista professionista con gli studi. Ne sono orgoglioso. Mi piaceva disegnare forme, gestire spazi. E ho cominciato a fare qualcosa anche nell’ambito delle barche, per Uniesse, dove lavorava mio fratello Antonio. Intanto mi frullava in testa l’idea di fare qualcosa di nuovo, che non vedevo in giro.

Come è arrivata l’occasione di mettere in pratica le tue idee?

Grazie ad un armatore con cui facevo regate sul suo maxiyacht a vela. Io avevo nuove idee, lui aveva voglia di possedere una barca a motore diversa da quello che offriva il mercato. La voleva usare per andare a pescare, per fare piccole crociere con amici, prendere il sole, usarla come tender per il suo maxi. Così è nato, nel 1999, il progetto del Luja 55’. Recupero la stampata di uno scafo di 17 metri che adattiamo, costruiamo la coperta, gli allestimenti li facciamo fare a Viareggio. Ci presentiamo al Monaco Yacht Show del 2002 con questa barca, il Luja 55’, lontana da ogni forma tradizionale, fuori dal comune, con una gestione degli spazi sopra e sottocoperta mai vista. Poteva essere un flop, invece è stata un gran successo.

Così è nato l’embrione dei Bluegame?

Grazie ad un articolo uscito su Boat International che incuriosisce il finanziere e ex campione offshore Carlo Bonomi. Così nasce la prima vita di Bluegame. Raffinando i concetti del Luja 55’, nasce il primo Bluegame, un 47 piedi (14,50 metri). Per la carena mi rivolgo a quello che per me è il “maestro”: Lou Codega, che ha progettato gli scafi dei più famosi fisherman e il 68 metri Destriero che tuttora detiene il record della traversata atlantica. Ci presentiamo al Cannes Yachtiing Festival nel 2005 col primo modello, appena terminato. Ne vendiamo subito sei esemplari che costruiamo in Sudafrica. Dopo sette anni di Bluegame ne abbiamo prodotti più di trenta, allargando la gamma ad un 40 e a un 60 piedi. I clienti sono armatori prestigiosi che hanno una gran conoscenza del mare e delle barche e le vogliono usare per i motivi più diversi. Tra i clienti affezionati il russo Roman Abramovich, patron della squadra inglese del Chelsea, gli italiani Diego Della Valle di Tods e Andrea Dini di Paul&Shark.

E poi?

Poi arriva la crisi della nautica, il lavoro rallenta. Trovo il tempo per mettermi a pensare nuove soluzioni, come raffinare e migliorare per creare motoryacht del futuro.

Intanto collabori con Sanlorenzo…

Sanlorenzo ha nel DNA l’innovazione e la continua ricerca di soluzioni migliori. Ha il coraggio di proporre qualcosa di nuovo.

Se sei arrivato/a fin qui vuol dire che sei interessato!

Leggi la versione completa nel N.7 di Barche a Motore 

disponibile dal 10 maggio in edicola e online

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