A continuare la nostra esclusiva serie di prove iconiche dal passato, la serie sulle youngtimer eccezionali che hanno popolato le pagine del nostro giornale, ecco un’altra barca iconica, una barca cult dei primi anni 2010… il Maxi Dolphin MD51-4. Quarto esemplare sfornato dal segmento MD51, questo scafo specifico è ben rappresentativo dell’intera linea: sportivo, accattivante e super-custom, perchè ogni scafo riflette appieno il suo armatore, risultando a suo modo unico.
Maxi Dolphin MD51
Il progetto del Maxi Dolphin MD51 fu una sfida interessante: realizzare la prima barca a motore del brand. Un’imbarcazione che mettesse a frutto le esperienze del cantiere nella realizzazione di scafi a vela, ma che sapesse anche distinguersi da tutto ciò che già esisteva sul mercato. Il modello n°4, quello in questione, porta oltre questa iniziativa, sviluppando uno scafo open nel senso più pieno del termine, aperto fuori e aperto dentro, per crociere diurne immersi nel mare e nella tecnologia.
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Maxi Dolphin MD51 (#4) – Esterni
Coperta pulita, prua massiccia. L’MD51 ha un fascino rétro unito a tecnologie ultramoderne. Ma l’MD51-4 è una barca tutta particolare e quindi merita una descrizione particolareggiata. Per chi vuol godersi una crociera diurna, non c’è niente di meglio del grande pozzetto tutto aperto con i divani che corrono su entrambe le murate (sotto ci sono due Seabob), mentre il piano di calpestio, che ovviamente è in teak, all’occorrenza si alza per creare prima un ripiano per un prendisole a tutta larghezza e, poi, un tavolo.
Nel gavone sottostante trovano posto le attrezzature sub per quattro perso- ne. Per le antenne è stato invece previsto un totem in carbonio che caratterizza la zona della plancia, insieme alla seduta del driver, che è costituita da una struttura mista acciaio-carbonio dal design decisamente futuribile. Più convenzionale la plancia che alterna strumentazione digitale e analogica.
Molto curato l’impianto hi-fi e anche l’illuminazione che cambia colore. Il tutto è gestito dall’iPad e a questo proposito merita una citazione lo specifico programma sviluppato da Maxi Dolphin con Varesequadri, azienda specializzata nell’innovazione tecnologica dell’impiantisca navale, che grazie al tablet Apple consente di gestire la parte elettrica e ludica dell’imbarcazione, notevole per essere di oltre 12 anni fa. L’iPad fu infatti predisposto per diventare un ricercato telecomando, collegato alla barca tramite rete wireless e, previa immissione di una password, permette di accedere a tutte le utenze di bordo attraverso schermate personalizzate.
Per accentuare l’aspetto sportivo dello scafo sono stati modificati alcuni particolari, per esempio l’utilizzo di inserti di fibra di carbonio a vista sulle murate, in contrasto con la verniciatura azzurro metallizzato dello scafo. Il parabrezza, poi, è allungato verso poppa, accompagnando le linee dello scafo. Le griglie di aerazione posizionate sullo specchio di poppa, invece, sono maggiorate rispetto ai 51 precedenti, mentre il musone di prua presenta luci di via a led incorporate. Piacevole il passavanti integrato nel parabrezza, il quale nasconde anche il bimini a scomparsa.
Maxi Dolphin MD51 (#4) – Interni
Il sistema di costruzione dell’MD51, per cui lo scafo esce dallo stampo senza le paratie (che vengono aggiunte in seguito) permette modifiche anche consistenti rispetto al modello base, tra cui, per esempio, il suo allungamento. Non è questo il caso dell’MD51-4 dove, invece, l’opportunità di personalizzazione è stata sfruttata per allestire un autentico open space sottocoperta. La possibilità di passare una notte a bordo non è presa neppure in considerazione, se non si vuole finire su uno dei due divani che percorrono la V di prua. Grande è l’unico bagno, ovviamente con box doccia separato.
A pruavia di questo locale c’è un piano di alluminio, che nelle intenzioni dell’armatore dovrebbe servire per la distribuzione dei cocktail, infatti frigoriferi e cambusa sono ben dimensionati. Di fronte si sviluppa il lungo mobile cucina con il piano in acciaio inox, che è il materiale più utilizzato, in combinazione con qualche inserto di carbonio e tanta pelle bianca. A voler sottolineare come la manutenzione non sia un problema che assilla l’armatore, il pagliolato è di pelle, color cuoio chiaro. In quadrato l’impianto hi-fi è il massimo offerto dal mercato e gli schermi Tv si sprecano, pure le luci cambiano tonalità, sempre comandate dall’iPad.
Maxi Dolphin MD51 – Motorizzazione
Per contenere i consumi e quindi le emissioni il progetto punta sulla leggerezza, con uno scafo che, grazie alla particolare costruzione, pesa solo 10.500 kg, consentendo l’uso di motori meno potenti ma con trasmissioni ad alta efficienza, le Volvo Penta IPS 600 a elica traente. L’MD 51 nasce infatti per loro, gli IPS 600, che, oltre a ridurre sensibilmente la potenza installata, consentono di manovrare con precisione anche in spazi stretti e garantiscono ottime performance velocistiche, come ci racconta nelle prossime righe il collaboratore che ebbe modo di provarle.
Maxi Dolphin MD51 (#4) – Performance
“Il mare fuori dal golfo di La Spezia non è propriamente calmo e ha un’onda lunga, che potrebbe mettere in difficoltà l’MD51-4. Il condizionale è d’obbligo perché così non è, e lo scafo azzurro metallizzato sfreccia e affronta le onde come un offshore di razza. La coperta completamente sgombra (anche i parabordi sono legati con una clip che non lascia protuberanze in coperta una volta smontati) offre una visuale davvero emozionante e non posso non immaginare lo spettacolo per quelli che vedono sfrecciare la barca: l’impatto visivo è di sicuro effetto.
Il sedile da Star Trek previsto per il driver non mi piace, così come l’inclinazione del monitor, che non ne favorisce la lettura per la rifrazione. Due nei che però non mi fanno assolutamente abbassare il giudizio abbondantemente positivo sulla barca. I dati che registro sono ottimi, con una punta di 33,4 nodi che si avvicina molto ai 35 dichiarati dal cantiere.
Il particolare allestimento, con pochi arredi nella zona prodiera e quindi meno peso, consiglia di ricorrere a un paio di tacche di flap oltre i 3 mila giri, mentre per la planata non è necessaria nessuna correzione e la minima è tenuta a soli 1880 giri e circa 13 nodi di velocità. Per la cronaca, il consumo a questa andatura è di circa 50 litri/ora anche se non credo che sia un dato sensibile per il suo armatore. Ma certamente lo è in assoluto, confermando che è possibile costruire una barca di 50 piedi, possente, bella, veloce e… anche economa.”
RPM | Nodi | L/H + Autonomia |
600 | 4.5 kn | – |
1000 | 6.9 kn | – |
1500 | 9.7 kn | – |
2000 | 14.2 kn | – |
2500 | 20.7 kn | 90 (17 ore 40’) |
3000 | 29.3 kn | 124 (12 ore 55’) |
3300 | 33.4 kn | 158 (10 ore 15’) |
Test condotto in 2 con 3 nodi di vento, mare leggermente mosso, 800 litri di carburante imbarcato e 150 di acqua.
Maxi Dolphin MD51 (#4) – Scheda Tecnica
Lunghezza Fuori Tutto | 15.42 m |
Baglio Massimo | 4.26 m |
Pescaggio | 0.98 m |
Dislocamento a Vuoto | 10.5 t |
Motorizzazione | 2x 450 cv |
Velocità Massima (in prova) | 33.4 kn a 3300 rpm |
Serbatoio Carburante | 1800 L |
Serbatoio Acqua | 300 L |
Portata Persone | 12 |
Contatti | www.maxidolphin.it |
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