Dove la bellezza classica incontra le tecnologie più avanzate. Così i Menorquín da barche da pesca sono diventati oggetti di culto per gli estimatori delle crociere lunghe.
Volando con la mente tra le sponde dell’Europa e degli Stati Uniti è facile notare come alcuni degli scafi più affascinanti ed eleganti in circolazione nascano come barche da lavoro. Lobster, gozzi e trawler: nelle loro massime espressioni sono icone del vero andar per mare e tutte all’origine non erano affatto intese come leisure boat. Ogni zona ha poi le sue varianti e le sue peculiarità, per fortuna. Oggi vediamo il cosiddetto “trawler mediterraneo” in una delle sue versioni sempre attuali: i Menorquín di Sasga Yacht.
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Menorquín: tutti “classe A”
Un’intera gamma da 34 a 68 piedi tutta certificata “classe A”, cioè adatta a praticamente qualsiasi tipo di navigazione, la dice lunga sul modo in cui vengono costruiti questi yacht, ma anche sul tipo di armatore per cui sono pensati.
“Sono tutti realizzati a Minorca – racconta Davide Pedetti di Pedetti Yacht Sales, dal 1996 importatore in Italia di Menorquín – e sono passati dall’essere una barca da pesca tradizionale a consacrarsi come oggetto di culto. Da noi arrivano solitamente armatori esperti che trascorrono a bordo anche mesi interi. Di solito hanno già avuto un motoscafo o una barca a vela e ora vogliono più spazio o consumi più contenuti. Quando provano il Menorquín, però, difficilmente poi cambiano idea”.
Una barca comoda (10 m), sicura, e mediterranea? Il Sasga Menorquín 34
La storia del Menorquín
Andando indietro nel tempo, la loro storia inizia circa 45 anni fa quando nel capoluogo dell’isola minorchina Juan Sastre Bernat, a partire dal tradizionale llaüt da pesca dell’isola iniziò a costruire i llaüts Menorquínes fondando l’Astilleros Menorca. L’ingresso in Italia, appunto con Pedetti Yacht Sales, risale al 1996, quando vennero importati per la prima volta in Italia i llaüts menorchini. L’anno dopo debutta il marchio Menorquín Yacht che entra nel mercato con una barca da crociera di 13 metri e nel 2001 si raggiungono i 16 e i 18 metri, scommessa notevole per il tempo.
La nuova generazione “Sasga” nasce nel 2010 quando famiglia Sastre riparte da un’imbarcazione erede di quei llaüts minorchini che ebbero tanto successo.
Trawler mediterraneo vs “non mediterraneo”
Che differenza c’è a questo punto tra un trawler classico e questa versione “mediterranea”?
“Parliamo innanzitutto degli spazi esterni – risponde Davide Pedetti – che in modelli americani o del nord Europa non sono valorizzati, soprattutto per ciò che riguarda il prendisole di prua. Se pensiamo che per i Menorquín il mercato di riferimento è l’Italia è facile intuire come la vivibilità all’aperto debba essere valorizzata il più possibile. Il piacere di navigare è totale e non di rado capita che le barche vengano consegnate direttamente a Minorca e poi da lì l’armatore la porti da solo in Italia o ne approfitti per una crociera sulle Baleari.
Abbiamo un cliente che ha comprato un 44 piedi e dalla Liguria è partito e ha fatto Corsica, Sardegna, Ustica, Sicilia, Eolie, e poi è tornato in Liguria passando da Capri e Ischia, tutto in un’unica tirata. Per passare tanto tempo su un’imbarcazione a motore di 12 metri serve sicuramente avere una vivibilità di primo livello.”
Una casa sull’acqua
Non è solo nell’equipaggiamento che si può trovare a bordo dai frigoriferi ad una vera cappa aspirante, ma anche nel mobilio. A bordo del Sasga Menorquín i mobili sono realizzati in massello dalla falegnameria interna del cantiere con materiali come il rovere decappato bianco che danno quell’effetto stile casa provenzale che a bordo è sempre magico.
In regia su questi scafi c’è Iñigo Toledo, fondatore di Barracuda Yacht Design e se parliamo di barche per andare ovunque questo architetto è un vero e proprio guru come testimoniano i suoi progetti in ogni dimensione per yacht da lunghe navigazioni. Oggi, oltre a scafi costruiti unendo esperienza decennale e tecnologia, a bordo troviamo anche il meglio in termini di tecnologia. Questo perché la clientela esperta è anche esigente e attenta all’innovazione costante che il mercato offre, ad esempio dal punto di vista dell’elettronica sul piano dell’integrazione e dell’automazione.
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Chi vuole passare intere settimane a bordo, allo stesso tempo, vuole anche la possibilità di creare un ambiente che sia ideale. Per rispondere a questa esigenza è nato il nuovo programma Signature, lanciato da Sasga e dedicato ai Menorquín da 54 a 58 piedi. Come funziona? Il cantiere minorchino mette a disposizione di chi aderisce una squadra di ingegneri navali, architetti e interior designer capaci di assecondare le richieste e guidare l’armatore alla progettazione e realizzazione della barca su misura in base al suo stile di navigazione e vita in un processo creativo di progettazione a partire dai layout di interni ed esterni, oltre alle dotazioni tecnologiche più adatte alle proprie esigenze di bordo.
7 commenti su “La vera storia dei Menorquín. Con queste barche puoi andare ovunque”
Qui si comincia a ragionare
Mi piacciono un sacco, hanno un solo grande difetto…. per meglio dire… il difetto c’è l’ho io, non ho i soldi per comperarmelo (parlo del 34′)
Purtroppo la qualità costa, meno male che ci sono barche così. Fortunati i suoi possessori.
Walter
Stupende, a partire da 34. Barche per chi ama stare in mare senza bisogno di correre sempre da qualche parte. Tanta classe e tanta sostanza, sicurezza e comfort in stile mediterraneo.
belle, ma le ho viste navigare con mare formato e rollavano come un uovo
Ah ecco
Si possono conoscere i costi del nuovo, magari con accessori minimal ovvero modelli entroy level. Sarei interessato. Grazie.
Regalo per la mia pensione ormai imminente. Grazie
Buon giorno, non le conosco, ma credo siano delle belle imbarcazioni, desidero conoscerle meglio, mi potreste inviare dépliant e materiale informativo via mai, grazie.