Già in banchina si vociferava, ora è ufficiale. Che pace sia, tra UCINA Confindustria Nautica e Nautica Italiana.
Le due associazioni di categoria si riuniranno in un’unica associazione (finalmente!) entro il 31 gennaio 2020. Che si chiamerà semplicemente “Confindustria Nautica”: questo è venuto fuori al termine delle due assemblee di fine anno, tenute rispettivamente a Genova e Milano.
Si ritorna alla normalità, quindi. Tutti i produttori nautici saranno rappresentati da una singola associazione: come avviene negli altri settori dell’industria. E, come avevano chiesto i politici, è più facile e veloce trattare con un singolo interlocutore.
Cosa era successo e i retroscena
Tutto è nato nel marzo del 2015 quando venne eletta presidente dell’UCINA Carla Demaria (allora AD di Montecarlo Yachts, azienda con sede in Italia ma di proprietà della francese Beneteau). La responsabile di un cantiere francese era diventata presidente dell’associazione di tutti i produttori nautici italiani: fu questo il pretesto per la scissione dall’UCINA di alcuni produttori nautici.
C’erano anche motivi personali all’origine di questo scisma. Carla Demaria era nata professionalmente in Azimut, sotto la guida di Paolo Vitelli, patron dell’azienda e affiliato UCINA (di cui era stato anche presidente dal 1998 al 2006). Carla Demaria era “cresciuta” fino a diventare responsabile di Atlantis, marchio di Azimut. Se ne andò da Azimut, non senza polemiche, per fondare il cantiere Montecarlo Yachts con i francesi. La separazione tra il mentore Vitelli e la Demaria non fu indolore.
Oltre a ciò, complice la crisi della nautica degli anni 2008-2015, avvenne la frattura in seno all’UCINA con la creazione, l’1 settembre 2015, di un’altra associazione di categoria, Nautica Italiana, di cui entrarono a far parte, oltre ovviamente ad Azimut, altri importanti cantieri di megayacht fuoriusciti da Ucina: Ferretti e Perini Navi tra gli altri.
In sostanza UCINA e Nautica Italiana avevano la stessa funzione, ovvero fare pressioni in Parlamento per migliorare la legislazione sulla nautica. Le due associazioni si facevano “la guerra” costantemente, era addirittura nautico un salone nautico “concorrente”, organizzato a Nautica Italiana a Viareggio. Che adesso, fatta la pace tra le due associazioni, potrebbe cessare di esistere.
L’immediato futuro e chi farà cosa in Confindustria Nautica
Si legge nel comunicato congiunto: “Poiché la casa comune sarà quella di Confindustria, lo statuto resterà quello di UCINA, integrato ovviamente con alcune modifiche richieste dai Soci di Nautica Italiana, che sono state accolte e votate dall’assemblea dei Soci UCINA.
Non meno di 45 aziende di Nautica Italiana, infatti, che rispettano i requisiti previsti da Confindustria dovranno aderire entro il 31 gennaio prossimo, secondo le modalità fissate dal Protocollo di intenti per la riunificazione, al fine di rendere operativo l’accordo che prevede l’affiancamento dei rappresentanti delle due associazioni.
La compagine presidenziale vedrà Saverio Cecchi, restare in carica come presidente, con Lamberto Tacoli che ne diverrà il Vice Presidente vicario. Al termine del periodo transitorio, che porterà all’elezione di un nuovo Presidente e della squadra dei Vice Presidenti, i due diventeranno entrambi Past President di Confindustria Nautica.
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