L’interesse per le barche elettriche in questo periodo è molto alto. Lo ha dimostrato alla fine del 2021 Candela con il C-8, barca elettrica con i foil (prezzo da 290.000 €) che in un mese ha venduto ben 60 esemplari (leggi qui). Quella svedese, però, non è l’unica realtà in campo. Abbiamo intervistato Sampriti Bhattacharyya, fondatrice e CEO di Navier per conoscere come l’americana Navier sta lavorando ad una nuova barca elettrica con i foil.
Sampriti Bhattacharyya, CEO di Navier
Intervista alla CEO di Navier, Sampriti Bhattacharyya
Quando si tratta di pensare fuori dagli schemi spesso le risposte arrivano dalle nuove generazioni. È il caso di Sampriti Bhattacharyya, laureata in ingegneria aerospaziale e con un dottorato al MIT (Massachusetts Institute of Technology) per la costruzione di droni subacquei. Con un curriculum di primo livello (nel 2016 era nei Forbes 30 Under 30), oggi cerca di creare la barca a motore di domani. Navier, azienda di cui è fondatrice e CEO, sta sviluppando nella Silicon Valley un’imbarcazione 100% elettrica e dotata di foil, il Navier 27 (ve ne avevamo parlato qui).
1 – State sviluppando una barca elettrica con foil: quanto sono legati questi due elementi?
Le barche stanno diventando elettriche, grazie al progresso della tecnologia delle batterie nell’industria automobilistica che ha permesso l’innovazione nell’industria nautica. Per quanto riguarda la tecnologia foiling, la Coppa America e altre gare di vela simili hanno giocato un ruolo molto importante. Non è nuovo il concetto di aliscafo, ma sono nuove le tecnologie per consentire l’uso di barche affidabili ed efficienti in termini di costi sono relativamente nuove.
Sviluppare un sistema di controllo robusto per le imbarcazioni che possono tollerare condizioni di choppy (come onde di 4 piedi) non è semplice. Le competenze specializzate richieste sono per certi versi più simili ai sistemi di controllo degli aerei.
Ci sono molte barche elettriche che sono senza foil. Per ottenere l’autonomia necessaria, però, i foil diventano essenziali. Questo perché la barca si solleva la barca sopra l’acqua e si elimina gran parte della resistenza idrodinamica.
2 – Riassumendo meno attrito significa meno energia necessaria (se non per entrare in modalità foiling). Quali sono gli altri punti positivi?
Le barche elettriche a foiling sono molto silenziose e quindi molto piacevoli. Ma questo significa anche molto meno impatto sulla vita marina. I rumori forti dei fuoribordo non sono il massimo per la vita marina. Con gli aliscafi si genera pochissima scia, quindi un impatto minimo sulla costa, a differenza delle barche a motore tradizionali che generano grandi scie.
Per i diportisti, non è solo la fluidità della guida, ma le barche con i foil sono anche molto divertenti da guidare. La sensazione è molto diversa da una barca tradizionale. Oltre all’autonomia si ha una navigazione è più confortevole sulle onde anche di 1.2 metri. Non stai combattendo le onde nello stesso modo in cui lo fai in una barca tradizionale.
3 – Ci sono progetti esistenti a cui vi ispirate? Possiamo dire che Navier è la risposta della Silicon Valley alla svedese Candela?
Sono ingegnere aerospaziale e poi ho fatto il mio dottorato al MIT costruendo droni subacquei. Ho passato molto tempo sull’acqua, sulle barche, costruendo tecnologie per la robotica marina. Poi ho visto la grande opportunità di dar vita ad un’azienda marittima di nuova generazione, con un focus sulla progettazione di imbarcazioni efficienti e l’uso di software all’avanguardia Abbiamo visto le tendenze nella terra e nell’aria, ma il settore marittimo sembrava rimanere indietro.
Il trasporto via acqua una volta costituiva la spina dorsale della nostra civiltà. All’inizio del secolo le automobili hanno sostituito i lenti battelli a vapore e i traghetti. Ci siamo posti la domanda: se potessimo costruire imbarcazioni che possono competere in costo, velocità e convenienza con le opzioni terrestri, come sarebbe il mondo? Noi vogliamo creare una nuova idea di trasporto via acqua scalabile e conveniente per le città costiere congestionate come non è mai stato possibile prima. Navier è nata per questo.
4 – Quali saranno i punti di forza o le soluzioni che vi distinguono sul mercato?
Proprio il nostro software e la sua integrazione totale saranno il top. E tutto questo porta a un’esperienza utente superiore nel suo complesso.
5 – Quanto sarà importante l’esperienza dell’America’s Cup e di Paul Bieker?
Paul Bieker è uno dei migliori al mondo quando si tratta di sviluppare le barche foiling più efficienti.
Paul Bieker è fondatore di Bieker Boats. È un esperto di progettazione di barche con i foil e strutture in fibra di carbonio con esperienza nell’ingegneria delle prestazioni per alcuni dei monoscafi e multiscafi più veloci del mondo. Ha lavorato con Oracle Team USA come progettista dal 2003 e gli è stato chiesto di essere principal – design engineer di Oracle Team USA per la 35a America’s Cup nel 2017.
6 – Dal punto di vista della propulsione e delle batterie, come funzionerà il Navier 27?
Siamo 100% elettrici con un sistema di propulsione dato da due motori da 50 kw.
9 – La barca elettrica permette di eliminare le emissioni in loco, ma l’energia necessaria per ricaricare le batterie deve essere prodotta e finora le energie rinnovabili non riescono a tenere il passo. La propulsione a “impatto zero” farà un altro passo oltre “batterie e motori elettrici”?
Le cose non cambiano nel mondo in funzione di un passo e non dovremmo essere costernati da come sono le cose oggi. Nel prossimo decennio ci sarà una transizione molto aggressiva dai combustibili fossili all’energia pulita, soprattutto perché dobbiamo farlo per la sopravvivenza di questo pianeta. Le opzioni sono molte e molto promettenti: che sia solare, eolica, idroelettrica, ecc. Sono molto ottimista al riguardo.
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